Le imprese: sequestri e confische
L’EGELI aveva il compito di acquisire non solo le proprietà immobiliari ma anche le aziende di proprietà ebraica nei settori ritenuti di interesse nazionale. Dopo il 1943 questa pratica si estende a tutti i tipi di imprese di proprietà ebraica di qualsiasi dimensione, importanza e settore.
Contrariamente a quanto avviene per gli immobili privati, le imprese non vengono affidate in gestione ai crediti fondiari delle banche ma per ciascuna di esse viene nominato un sequestratario o un sindacatore privato che ne cura la gestione. Soltanto nei casi in cui l’impresa è inattiva - ed era frequente visto che i proprietari, nel cercare di fuggire agli arresti e alle deportazioni, sono costretti ad abbandonare le attività e i negozi - la gestione degli immobili, delle attrezzature o delle merci residue, viene affidata al Credito fondiario. Ad esempio, si conserva nel fondo la pratica relativa all’azienda di tessuti Segre & Schieppati, di cui vennero vendute le poche attrezzature rimaste. Talvolta i sequestratori erano scelti tra funzionari in carica o in pensione della Cassa: è questo il caso della Cartiera Vita Mayer di Lonate Pozzolo che viene affidata al ragionier Guido Faustinelli, uno dei funzionari della Gestione aziendale EGELI, la cui gestione - che si appoggia sui procuratori della famiglia Vita Mayer all’interno dell'azienda - venne lodata dagli stessi proprietari al ritorno dalla Svizzera