Banca Commerciale Italiana
Carte personali di Corrado Franzi, 1943-1945
Franzi nacque a Firenze il 20 maggio 1895; dopo gli studi liceali, partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale. Si laureò a Pisa in giurisprudenza nel 1920, divenne subito procuratore legale e alcuni anni dopo avvocato. Fu assunto sempre nel 1920 dalla Comit presso la sede di Firenze dove fece una rapida carriera, che lo portò a dirigere le filiali di Pisa e Modena dal 1928 al 1931. Trasferito a Bari come condirettore della filiale locale, ne divenne direttore dal 1935 al 1940. Fu chiamato alla Direzione Centrale dall'ad Raffaele Mattioli nel febbraio 1940 proprio per fargli dirigere il lavoro delle filiali, prima guidando la Segreteria Italia, poi dall'inizio del 1942 il nuovo Servizio Filiali Italiane. Franzi si trovò quindi ad affrontare la difficile situazione creatasi dall'entrata in guerra dell'Italia, sia per sostituire adeguatamente il personale richiamato alle armi sia per organizzare le misure di sicurezza per tutte le filiali e del Centro contabile di Parma. Dovette inoltre coordinare il delicato lavoro degli ammassi alimentari obbligatori che era gestito in loco dalle singole filiali, di cui è stata rinvenuta una cospicua documentazione. Promosso condirettore centrale il 31 marzo 1943, Franzi inviò in quell'anno a Mattioli relazioni molto interessanti sulla situazione delle filiali sia dopo i primi bombardamenti degli Alleati sulle città sia dopo il 25 luglio con la caduta del fascismo. Dopo l'8 settembre Mattioli decise di trasferirsi a Roma e lasciò la gestione della Banca all'altro amministratore delegato Antonio Rossi. Mattioli volle che Rossi fosse affiancato proprio da Franzi, anche se era "l'ultimo arrivato" nella Direzione Centrale. Rossi e Franzi riuscirono ad evitare di far sborsare alle filiali ingenti finanziamenti per le commesse belliche. Molto delicata, se non drammatica, fu poi la gestione dei beni sequestrati alla clientela ebraica in molte filiali italiane, tra cui, oltre Milano e Roma, Ferrara, Firenze e Trieste.
Franzi entrò nel Partito d'Azione facilitato sicuramente dalla presenza di Ugo La Malfa dal 1939, capo dell'Ufficio Studi della Comit e uno dei fondatori nel 1942 della nuova formazione politica. Sempre secondo il ricordo della figlia, si occupò della parte economica del Partito e questo lo faceva solo in Banca, durante il lavoro ordinario. Nei primi mesi del 1945 fu anche inserito con il collega Domenico Boffito nelle commissioni economiche regionali che avrebbero dovuto gestire l'apparato bancario al Nord subito dopo l'insurrezione. Valiani ricorda anche il prezioso aiuto di Franzi quando il 24 aprile 1945 lo informò dell'inizio della rivolta a Genova, grazie al direttore della filiale Comit che lo aveva avvisato al telefono.
La sua attività clandestina era però rimasta talmente nascosta che Franzi venne inserito nella prima lista di epurazione compilata il 28 aprile 1945 dal Comitato di Liberazione Aziendale della Comit (CLA) con la motivazione di essere stato un ispettore federale. Franzi fu difeso da Valiani e Mattioli, che era tornato a Milano, e già il 26 maggio comparve nell'elenco di quelli che potevano tornare in servizio. Rientrato così subito al lavoro, poté proseguire la sua carriera, diventando direttore centrale nel 1946; diresse sempre il Servizio Filiali Italiane fino al 1955 quando fu promosso amministratore delegato al posto di Antonio Rossi, sostituito da Luigi Parodi, ma seguì sempre strettamente il suo vecchio servizio, come risulta evidente dalla sua corrispondenza di lavoro. Grazie all'autorevolezza del suo capo, questo servizio divenne ben presto tra i più importanti della Banca almeno fino al 1965, quando Franzi andò in pensione per diventare vicepresidente della Banca Commerciale, carica che mantenne fino al 1972.
Guido Montanari, Le carte di Corrado Franzi, capo del Servizio Filiali della Comit e militante in incognito del Partito d’azione, in “Bancaria”, n. 3, marzo 2020, pp. 82-86, testo dell'intervento a«Giellismo e Azionismo.Cantieri aperti, 11 edizione», Torino, 8 maggio 2015.
Carla Cioglia, La seconda guerra mondiale nelle carte delle filiali italiane della Comit, in “Le Carte e la Storia”, n. 2, 2018, pp. 170-188.
Molto citata la telefonata di Franzi a Valiani del 24 aprile 1945 che preparara l'insurerrezione di Milano del giorno dopo: tutto parte da Leo Valiani, Tutte le strade conducono a Roma, Bologna, il Mulino, 1995, p. 228.