Banca Commerciale Italiana
Consorzio Mobiliare Finanziario (Comofin), 1920 - 1937
si trova in
segnatura
5 CMF
consistenza
85 cartelle
struttura
2 serie
storia istituzionale e biografia
Il Consorzio Mobiliare Finanziario (Comofin) fu costituito a Milano il 25 marzo 1920 dopo l'accordo tra il gruppo di maggioranza della BCI (Marsaglia-Toeplitz) e i fratelli Perrone, proprietari dell'Ansaldo, accordo sancito con l'ingresso di questi ultimi, il 9 marzo, nel Consiglio di Amministrazione della Banca; esso prevedeva l'acquisto, da parte di una società di prossima costituzione, di 200.000 azioni BCI, rastrellate dai Perrone il mese precedente durante il loro secondo tentativo di conseguire il controllo della Banca Commerciale.
La BCI non risultava direttamente tra i sottoscrittori del capitale iniziale di Comofin, ma deteneva saldamente la maggioranza delle azioni tramite i suoi uomini (consiglieri e dirigenti) e le società alleate (Casa Marsaglia, Credito Industriale di Venezia, Assicurazioni Generali, Montecatini) o controllate dalla Banca (Società Commerciale d'Oriente, Società Italiana di Credito). La presenza del gruppo Perrone (Banca Italiana di Sconto e Società Nazionale di Navigazione) tra gli azionisti di minoranza rappresentava la testimonianza della fragile tregua tra i due gruppi rivali, mentre quella del Credito Italiano e di società di sua influenza (soprattutto dei gruppi Fiat e Gualino) si basava su un tacito patto di mutua difesa tra le due banche contro ulteriori futuri tentativi di scalata.
La costituzione di Comofin diede luogo ad un processo per aggiotaggio contro i massimi dirigenti della BCI, accusati di aver acquistato, con i fondi della Banca, le sue stesse azioni. Il processo, che si tenne presso l'Alta Corte di Giustizia, si risolse con la piena assoluzione degli imputati.
La società, che aveva la propria sede sociale in Piazza della Scala, presso la Direzione della Banca, era un'emanazione diretta della BCI, la quale ne controllava interamente il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Carlo Parea, della Casa Marsaglia. Amministratore delegato era Giuseppe Toeplitz, ma la gestione effettiva rimase affidata a Giuseppe Smania, segretario di Comofin e capo-contabile della BCI, fino al suo decesso, avvenuto nel 1932.
Negli anni Venti Comofin consolidò, con ulteriori acquisti di azioni BCI, il suo ruolo di azionista di maggioranza della Banca Commerciale, fino al periodo della crisi di quest'ultima e allo smobilizzo del portafoglio industriale della stessa: nel settembre del 1931 Comofin attuò un aumento di capitale da 210 a 630 milioni, finanziato dalla Banca d'Italia per permettere alla Sofindit l'acquisto della maggioranza di Comofin (cart. 13-14); in questo modo si era rotto definitivamente il complesso meccanismo creato nel decennio precedente per difendere la BCI da ulteriori scalate. Comofin, che dovette cedere all'IRI il pacchetto delle azioni BCI ancora in suo possesso, fu posto in liquidazione nel 1934.
La BCI non risultava direttamente tra i sottoscrittori del capitale iniziale di Comofin, ma deteneva saldamente la maggioranza delle azioni tramite i suoi uomini (consiglieri e dirigenti) e le società alleate (Casa Marsaglia, Credito Industriale di Venezia, Assicurazioni Generali, Montecatini) o controllate dalla Banca (Società Commerciale d'Oriente, Società Italiana di Credito). La presenza del gruppo Perrone (Banca Italiana di Sconto e Società Nazionale di Navigazione) tra gli azionisti di minoranza rappresentava la testimonianza della fragile tregua tra i due gruppi rivali, mentre quella del Credito Italiano e di società di sua influenza (soprattutto dei gruppi Fiat e Gualino) si basava su un tacito patto di mutua difesa tra le due banche contro ulteriori futuri tentativi di scalata.
La costituzione di Comofin diede luogo ad un processo per aggiotaggio contro i massimi dirigenti della BCI, accusati di aver acquistato, con i fondi della Banca, le sue stesse azioni. Il processo, che si tenne presso l'Alta Corte di Giustizia, si risolse con la piena assoluzione degli imputati.
La società, che aveva la propria sede sociale in Piazza della Scala, presso la Direzione della Banca, era un'emanazione diretta della BCI, la quale ne controllava interamente il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Carlo Parea, della Casa Marsaglia. Amministratore delegato era Giuseppe Toeplitz, ma la gestione effettiva rimase affidata a Giuseppe Smania, segretario di Comofin e capo-contabile della BCI, fino al suo decesso, avvenuto nel 1932.
Negli anni Venti Comofin consolidò, con ulteriori acquisti di azioni BCI, il suo ruolo di azionista di maggioranza della Banca Commerciale, fino al periodo della crisi di quest'ultima e allo smobilizzo del portafoglio industriale della stessa: nel settembre del 1931 Comofin attuò un aumento di capitale da 210 a 630 milioni, finanziato dalla Banca d'Italia per permettere alla Sofindit l'acquisto della maggioranza di Comofin (cart. 13-14); in questo modo si era rotto definitivamente il complesso meccanismo creato nel decennio precedente per difendere la BCI da ulteriori scalate. Comofin, che dovette cedere all'IRI il pacchetto delle azioni BCI ancora in suo possesso, fu posto in liquidazione nel 1934.
contenuto
Tipologie: Archivio di carattere amministrativo: documenti societari, pratiche, copialettere, registri, prospetti contabili.
Oggetti: Nelle prime cartelle sono raccolti gli atti fondamentali e i libri sociali (cart. 1-7), che costituiscono indubbiamente le carte più rilevanti dell'intero fondo.
Secondo lo Statuto, "la Società ha per oggetto principale di assumere partecipazioni e concedere finanziamenti, sotto qualsiasi forma, in Banche e Società, ed imprese industriali e commerciali" . In realtà Comofin si occupava soprattutto della gestione delle azioni BCI, e quindi di compravendite e operazioni di riporto, e di costituzione di Sindacati azioni (cart. 16-17). Ciò traspare, con evidenza, anche dalle pratiche e dalla corrispondenza con la clientela (cart. 18-45), e in special modo dai dati contabili riportati nei registri (cart. 77-82). Le operazioni su titoli di altre società, frequenti soltanto nei primi anni, rappresentavano un'attività di consistenza molto minore (cart. 18, 46-49, 84).
Il carteggio del segretario Smania, in prevalenza intrattenuto con i consiglieri e con gli azionisti della società, disseminato per gran parte del fondo in mezzo alla corrispondenza di carattere ordinario e comunque di modeste proporzioni, può fornire spunti con riguardo ad alcune vicende della società, soprattutto relative ai primi anni.
Oggetti: Nelle prime cartelle sono raccolti gli atti fondamentali e i libri sociali (cart. 1-7), che costituiscono indubbiamente le carte più rilevanti dell'intero fondo.
Secondo lo Statuto, "la Società ha per oggetto principale di assumere partecipazioni e concedere finanziamenti, sotto qualsiasi forma, in Banche e Società, ed imprese industriali e commerciali" . In realtà Comofin si occupava soprattutto della gestione delle azioni BCI, e quindi di compravendite e operazioni di riporto, e di costituzione di Sindacati azioni (cart. 16-17). Ciò traspare, con evidenza, anche dalle pratiche e dalla corrispondenza con la clientela (cart. 18-45), e in special modo dai dati contabili riportati nei registri (cart. 77-82). Le operazioni su titoli di altre società, frequenti soltanto nei primi anni, rappresentavano un'attività di consistenza molto minore (cart. 18, 46-49, 84).
Il carteggio del segretario Smania, in prevalenza intrattenuto con i consiglieri e con gli azionisti della società, disseminato per gran parte del fondo in mezzo alla corrispondenza di carattere ordinario e comunque di modeste proporzioni, può fornire spunti con riguardo ad alcune vicende della società, soprattutto relative ai primi anni.
passaggi di proprietà
Provenienza: Archivio Centrale di Parma, magazzino esterno.
date di versamento
1984
criteri di ordinamento
La documentazione, conservatasi quasi integralmente e pervenuta in 9 casse di legno, mancava di una numerazione storica complessiva.
Si è perciò proceduto ad una aggregazione del materiale sotto il profilo istituzionale, inserendo all'inizio le carte relative alla costituzione, alla gestione e alla liquidazione della società (cart. 1-7), e successivamente le pratiche e la corrispondenza di segreteria e di carattere amministrativo (cart. 8-58); i materiali relativi alla formazione dei bilanci e i registri contabili sono stati collocati, per motivi di ordine pratico dovuti al loro formato "in folio", nell'ultima parte dell'archivio (cart. 59-85).
Si è perciò proceduto ad una aggregazione del materiale sotto il profilo istituzionale, inserendo all'inizio le carte relative alla costituzione, alla gestione e alla liquidazione della società (cart. 1-7), e successivamente le pratiche e la corrispondenza di segreteria e di carattere amministrativo (cart. 8-58); i materiali relativi alla formazione dei bilanci e i registri contabili sono stati collocati, per motivi di ordine pratico dovuti al loro formato "in folio", nell'ultima parte dell'archivio (cart. 59-85).
valutazione e scarto
Data la natura, prettamente amministrativa e routinaria, di questo fondo, è stato possibile procedere ad una drastica selezione, pari a metà circa della documentazione originale: sono stati scartati album di titoli di cui esistevano prospetti riassuntivi e azioni sciolte in bianco (di cui si è conservata una campionatura), lettere contabili e doppi vari.
strumenti di ricerca
Inventario sommario a cura di Guido Montanari e Alberto Gottarelli (1988) con tabella cronologica e tabella delle cariche del Consiglio di Amministrazione (v. allegato).
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'Archivio Storico.
stato di conservazione
buono
fonti complementari
Fonti complementari interne
Cfr. tutti i fondi dell'Archivio Storico BCI che trattano le vicende, del periodo 1918-1924, relative alla "Vertenza Perrone", alla costituzione di Comofin, alla sua liquidazione, e al processo presso l'Alta Corte di Giustizia.
Si vedano in particolare:
- Verbali del Consiglio di Amministrazione, vol. 5°;
- Segreteria dell'AD GiuseppeToeplitz, cart. 63, 79-81;
- Contabilità, cart. 22 e 24;
- Rappresentanza di Roma, cart. 1-3;
- Sofindit, cart. 303, 375 e 414.
Fonti complementari esterne
- Archivio Centrale dello Stato, Carte Nitti.
- Archivio Storico dell'Ansaldo, Archivio Perrone.
bibliografia
La costituzione di Comofin, nell'ambito della lotta per il controllo della BCI, è un argomento che è stato ampiamente trattato, prima e dopo l'apertura del fondo alla consultazione (1988).
Oltre alla fondamentale opera di Ernesto CIANCI, Nascita dello Stato Imprenditore in Italia, Milano, 1977, pp. 26-31 (la prima a ricostruire, con dovizia di particolari, le vicende di Comofin), e a CONFALONIERI, Banche miste, vol. 1°, si veda, per un quadro aggiornato di queste vicende e per la bibliografia ivi citata, il saggio di Luciano SEGRETO, L'Ansaldo e le guerre economiche parallele, in: Valerio CASTRONOVO (a cura di), Storia dell'Ansaldo. Vol. 4: L'Ansaldo e la grande guerra. 1915-1918, Roma-Bari, 1997, pp. 191-216.
Oltre alla fondamentale opera di Ernesto CIANCI, Nascita dello Stato Imprenditore in Italia, Milano, 1977, pp. 26-31 (la prima a ricostruire, con dovizia di particolari, le vicende di Comofin), e a CONFALONIERI, Banche miste, vol. 1°, si veda, per un quadro aggiornato di queste vicende e per la bibliografia ivi citata, il saggio di Luciano SEGRETO, L'Ansaldo e le guerre economiche parallele, in: Valerio CASTRONOVO (a cura di), Storia dell'Ansaldo. Vol. 4: L'Ansaldo e la grande guerra. 1915-1918, Roma-Bari, 1997, pp. 191-216.
allegato