Banca Commerciale Italiana
Carte personali di Massimiliano Majnoni d'Intignano, 1898 - 1957
Dopo avere partecipato alla conferenza di pace di Versailles e ad una missione in Transcaucasia a fianco di Ettore Conti, allora consigliere della BCI, Majnoni entra alla Comit nell'aprile 1920, percorrendone velocemente il cursus honorum: dopo avere affiancato Ludovico Toeplitz alla Segreteria Estero, diventa prima vice direttore e poi direttore della filiale di Como.
Richiamato nel 1934 in Dircomit, presso la Segreteria Italia, dove collabora con Malagodi, alla morte improvvisa di Ugo Baracchi viene inviato alla Rappresentanza BCI a Roma, di cui assume la dirigenza nel giugno 1935. Prende alloggio a Palazzo Colonna, sede della stessa Rappresentanza, che diventa, negli anni della guerra e durante l'occupazione nazifascista di Roma, un "autentico crocevia dell'antifascismo militante". Le conoscenze di Majnoni negli ambienti della corte, dell'aristocrazia romana e del Vaticano, gli consentono di avere accesso a luoghi, personaggi e informazioni riservate: è lui, ad esempio, il testimone dei noti contatti tra Mattioli e Maria Josè, propiziati dall'amica e "aristocratica ribelle" Giuliana Benzoni. Nel 1947 Majnoni, stanco e già malato, ottiene il pensionamento dalla Comit, continuando comunque ad esercitare alcuni incarichi come consigliere di amministrazione presso le società Rifaer e Caboto.
Tra il 1947 e il 1957, si ritira nella sua fattoria toscana di Marti (Pisa), dove si dedica alla cura delle sue proprietà agricole, occupazione a lungo rimpianta e rimandata. Inoltre, affianca alla gestione del patrimonio i propri interessi culturali: riordina l'archivio di famiglia e la biblioteca, inizia una monografia sul tramonto della nobiltà lombarda, scrive approfondimenti su argomenti di politica ed economia, prosegue nella stesura quotidiana del suo diario e nell'intrattenimento di una fitta corrispondenza con parenti, amici, colleghi e conoscenti.
Muore nel 1957, dopo una lunga malattia.
Scritti di Majnoni e dei suoi famigliari:
Stefano MAJNONI, Una educazione, Firenze, Lugli, 2003.
Collegio Araldico, Libro d'Oro della Nobiltà Italiana, decima edizione (1940-1949), Roma, Istituto Araldico Romano, 1948, sub voce "Majnoni d'Intignano".
Massimiliano MAJNONI, «Sopravvivere alle rovine». Diario privato di un banchiere (Roma 1943-1945), a cura di Marino Viganò, Torino, Aragno, 2013.
Giuseppe DE LUCA - Massimiliano MAJNONI , Carteggio 1936-1957, a cura di Sebastiano NEROZZI e con introduzione di Stefano MAJNONI, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2007.
Pubblicazioni in cui è citato Majnoni:
Giuliana BENZONI, La vita ribelle. Memorie di una aristocratica italiana fra belle époque e repubblica, Bologna, Il Mulino, 1985.
Alfredo PIZZONI, Alla guida del CLNAI. Memorie per i miei figli, Torino, Einaudi, 1993.
Renata BROGGINI, Terra d'asilo. I rifugiati italiani in Svizzera 1943-1945, Lugano-Bologna, Fondazione BSI - Il Mulino, 1993.
Marcello MUSTE' (a cura di), Carteggio Croce-Antoni, Napoli, Il Mulino, 1996.
Eduard A. SAFARIK, Palazzo Colonna, Roma, Edizioni De Luca, 1999.
Francesca PINO, Introduzione a Segreteria degli Amministratori Delegati Facconi e Mattioli (1926-1972), Milano, BCI, 2000.
Guido MONTANARI, Francesca PINO, Mattioli e La Malfa: nuovi documenti, in La cerchia milanese di Ugo La Malfa, Soveria Mannelli (Catanzaro), Rubettino, 2004.
Benedetto CROCE, Taccuini di guerra, a cura di Cinzia Cassani, Milano, Adelphi, 2004.
Studi nati dalla consultazione delle Carte Majnoni:
Valeria RONCHINI, L'ambasciatore della Banca a Roma: il marchese Majnoni, in: "Idee e persone", n. 6, dicembre 2006, pp. 42-43;
Idem, From dictatorship to Republic: fascism and anti-fascism in marquis Majnoni private papers and diaries, in "Bulletin. Newsletter from the EABH", n. 1/2007", pp. 7-9.
Felicita AUDISIO, I Drutskoj in Italia. Dal 1860 al 1940, Firenze, Le Lettere, 2009.
Guido MONTANARI, Francesca GAIDO, Francesca PINO, Due banchieri nella Resistenza romana: Raffaele Mattioli e Stefano Siglienti, Milano, Intesa Sanpaolo, 2013.