Banca Commerciale Italiana

Segreteria dell'Amministratore Delegato Giuseppe Toeplitz, 1916 - 1934

segnatura
 1 ST
struttura
3 serie
storia istituzionale e biografia

Giuseppe Toeplitz (1866-1938), amministratore delegato della BCI dal 1917 al 1933.

Nota biografica e carriera bancaria

Giuseppe (Józef) Toeplitz nacque a Varsavia nel 1866 da una famiglia della borghesia ebraica, quinto di undici fratelli. Dopo aver compiuto studi classici in Lettonia, Toeplitz frequentò le facoltà di ingegneria di Gand e di Aquisgrana. Nel 1890 abbandonò gli studi e si trasferì in Italia per lavorare presso la filiale di Genova della Banca Generale, su invito del direttore Otto Joel, suo cugino acquisito che poi lo fece assumere a Milano nel 1895 alla Banca Commerciale Italiana. La carriera di Toeplitz fu molto rapida: dopo aver aperto le filiali di Napoli e di Venezia della Comit, nel 1903 tornò a Milano, diventando nel 1906 direttore centrale dove si distinse come capo dell'Ispettorato e come tramite di numerosi grandi imprese. Negli anni tumultuosi della prima guerra mondiale, Toeplitz dovette subire gli attacchi della stampa nazionalista in quanto considerato ancora straniero, pur avendo ottenuto la cittadinanza italiana nel 1912. Nel 1917 successe a Joel e a Weil alla guida della Comit come amministratore delegato, carica che divise con Pietro Fenoglio. Nel 1918 e nel 1920 condusse con successo la difesa della Banca dalle scalate del Gruppo Perrone-Ansaldo. Toeplitz rimase dal marzo 1920, dopo le dimissioni di Fenoglio, unico e indiscusso capo della Comit fino al 1933, e mantenne saldo il modello della banca universale delle origini, orientata al credito a lungo termine per favorire lo sviluppo tecnologico e produttivo delle grandi industrie. D'altra parte, Toeplitz non riuscì nella seconda metà degli anni Venti a ridurre il peso esercitato dal portafoglio industriale sulla tesoreria della Banca che invece aumentò progressivamente. Toeplitz proseguì inoltre con maggiore vigore la strategia di espansione all'estero, soprattutto nell'Europa orientale e nell'aerea balcanica, sfruttando la svalutazione delle monete di quell'area. A seguito della situazione molto critica che colpì la Comit per l'eccessivo peso degli immobilizzi del suo portafoglio industriale, Toeplitz nell'autunno del 1931 dovette ricorrere all'aiuto del Governo per salvare la Banca e nel marzo 1933 si dimise da amministratore delegato, rimanendo vicepresidente fino all'anno successivo. Morì nella sua villa di Sant'Ambrogio Olona nel 27 gennaio 1938.

Profilo a forma tabellare.
10 dicembre 1866: nasce a Varsavia, quinto degli undici figli di Bonaventura e di Regina Konic.
1887-1890 ca.: dopo aver compiuto gli studi secondari ad indirizzo classico presso la scuola di Mitau nell'attuale Lettonia, frequenta i corsi di ingegneria presso le Università di Gand e di Aquisgrana, da lui non ultimati per sposarsi con Anne de Grand Ry.
1890: si reca a Genova per compiere un periodo di istruzione bancaria presso la filiale della Banca Generale, il cui direttore Otto Joel è un suo lontano cugino.
21 febbraio 1893: nasce a Genova il suo unico figlio, Ludovico Toeplitz de Grand Ry.
1893-1894: procuratore ed esattore per la liquidazione della Banca Generale.
1894-1895: breve esperienza presso la filiale di Genova della Banca Russa per il Commercio Estero.
1° giugno e 1° luglio 1895: assunto dalla BCI e nominato procuratore della "sede centrale" di Milano.
1° marzo 1897: vicedirettore della "sede centrale" di Milano.
20 dicembre 1898: direttore della nuova filiale di Napoli.
10 ottobre 1900: direttore della nuova filiale di Venezia.
28 dicembre 1903: condirettore della "sede centrale" di Milano.
3 novembre 1906: direttore centrale.
7 ottobre 1907: capo del Servizio Controllo Sedi.
1912: ottiene la cittadinanza italiana.
25 marzo 1916: Joel esce dalla BCI e viene sostituito da G. Toeplitz e da Pietro Fenoglio.
Settembre 1916: muore la moglie Anne.
28 marzo 1917: eletto amministratore delegato insieme a Fenoglio.
27 luglio 1918: si risposa con Edvige Mrozowska.
6 marzo 1920: Toeplitz resta l'unico amministratore delegato della BCI a causa delle dimissioni di Fenoglio.
25 marzo 1933: dimissioni da amministratore delegato e sua sostituzione con Raffaele Mattioli e Michelangelo Facconi; sua elezione a vicepresidente.
31 marzo 1934: dimissioni da vicepresidente e da consigliere.
27 gennaio 1938: muore nella sua villa di Sant'Ambrogio Olona, nei pressi di Varese.

contenuto
Per la descrizione del contenuto si rimanda alle schede serie sottostanti.
bibliografia

Cfr. bibliografia in:
Guido MONTANARI, introduzione all'inventario Segreteria dell'Amministratore Delegato Giuseppe Toeplitz (1916-1934), Milano, BCI, 1995, pp. I-LIX.
Si veda anche L. TOEPLITZ DE GRAND RY, Il banchiere. Al tempo in cui nacque, crebbe, e fiorì la Banca Commerciale Italiana, Milano, Edizioni Milano Nuova, 1963.

Aggiornamenti:
- Michele D'ALESSANDRO, Guido MONTANARI, BCI and International Capital Transfers to Poland between the Wars, convegno EABH, Varsavia, 18-20 maggio 2000.
- Giorgio FABRE, Mussolini e le sovvenzioni della Comit, in: "Quaderni di storia", n. 57, gennaio-giugno 2003, pp. 281-99.
- Donato BARBONE, Ancora sulle elargizioni della Comit a fascisti (1919-1930)   , in: "Quaderni di storia", n. 58, luglio-dicembre 2003, pp. 259-79.
- Matteo DI FIGLIA, A proposito dell'intrasigentismo fascista: Farinacci e la plutocrazia bancaria, in: "Meridiani. Rivista di Storia e Scienze Sociali", anno 2003, n. 47-48, pp. 213-244; Id., Farinacci. Il radicalismo fascista al potere, Roma, Donzelli, 2007.
- Kristof TOEPLITZ, Rdozina Toeplitzzòw. Ksiazka mojego ojca, Warszawa, ISKRY, 2004, 152-80.
- Alberto GOTTARELLI - Francesca PINO, Piazza della Scala e la Banca Commerciale Italiana: due itinerari storici contigui, in "Palazzo della Ragioneria municipale. Piazza della Scala, Milano. Storia e architettura", Milano, Skira - Comune di Milano, 2005, pp. 11-32.
- Diomede IVONE, Banca, finanza e industria in Italia in una corrispondenza tra Bonaldo Stringher e Giuseppe Toeplitz (1919-1930), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005.
- Giuseppe TELESCA, Il mercante di Varsavia: Giuseppe Toeplitz un cosmopolita alla guida Banca Commerciale Italiana, tesi di dottorato,  Università degli Studi di Firenze, 2010.
- Id., Un uomo solo al comando. Giuseppe Toeplitz e il problematico governo societario della Banca Commerciale Italiana negli anni '20", in Imprenditorialità e sviluppo economico. Il caso italiano (sec. XIII-XX), Milano, Egea, 2009.
- Riccardo MANDELLI, L'ultimo Sultano. Come l'Impero ottomano morì a Sanremo, Torino, Lindau, 2011. 
- Francesca PINO, La Banca Commerciale Italiana a Napoli dal 1899: impulsi per lo sviluppo economico e culturale della città, in "Dimore signorili a Napoli. Palazzo Zevallos Stigliano e il mecenatismo aristocratico dal XVI al XX secolo". Atti del convegno, a cura di A. E. Denunzio et al., Napoli, Arte'm, 2013, pp. 401-419.
- Guido MONTANARI, A banker from Poland: exploring Jòzef Toeplitz's international connections through his correspondence, in Foreign financial institutions and national financial systems, Varsavia, EABH, 2013, pp. 203-221.
- Guido MONTANARI, Le carte del banchiere polacco Giuseppe Toeplitz, il "padrone" della Banca Commerciale Italiana dal 1917 al 1933, in Uomini e donne del Novecento. Fra cronaca e memoria, Universitas Studiorum, Mantova, 2015, pp. 363-368.
- Guido MONTANARI Il banchiere Jòzef Toeplitz e il suo rapporto con la Polonia, "Il veltro: rivista della civiltà italiana", nn. 4-6, luglio-dicembre 2016, pp. 13-24, 2016. 
- Marco BERTILORENZI, Giuseppe TELESCA, The changing ideas about valuation mechanism in the interwar period: Toeplitz, Marlio and the "Great Transformation", in Grégoire Mallard, Jérome Sgard, 2016, Contractual knowledge. One Hundred Years of Legal Experimentation in Global Markets, Cambridge University Press, pp.249-286.