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"École de Milan", 2003
si trova in
segnatura
VID03053
tipologia
audiovisivo
genere
Documentario
date
2003
luogo di produzione
Italia
responsabilità enti e persona
Turci, Alessandro ( regista )
Provincia di Milano - Cultura e Beni Culturali ( produttore )
Provincia di Milano - Cultura e Beni Culturali ( produttore )
cast
Marta Zoffoli (voce narrante).
credits
Montaggio: Federica Miglio. Ringraziamenti: Amnesty International, la Biblioteca Nazionale Braidense, College de France, la Fondazione Raffaele Mattioli, Istituto di Cultura Austriaco di Roma, Università degli Studi di Milano.
sinossi
Il documentario, prodotto dalla Provincia di Milano - Cultura e Beni Culturali, analizza l'importanza e l'influenza a livello europeo dell'illuminismo milanese, soffermandosi in particolare sulla figura e l'opera di Pietro Verri e Cesare Beccaria, mediante una serie di interviste a studiosi di provenienza eterogenea: Bronislaw Baczko, Università di Ginevra; Carlo Capra, Università degli Studi di Milano; Elisabeth Garms, Università di Graz; Riccardo Noury, Amnesty International di Roma; Bernardino Osio, segretario generale dell'Unione Latina; Michel Porret, Università di Ginevra; Daniel Roche, College de France; Sergio Romano, politologo; Aurora Scotti, Università degli Studi di Milano.
Carlo Capra viene intervistato presso la Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico, di cui vengono mostrati gli interni [02:21-03:08, 03:48-04:07, 12:13-12:47] e alcuni dei libri e manoscritti ivi conservati.
Il film è diviso in sei capitoli:
- "L'orrore": la lotta contro la tortura e la censura, ma anche "la lotta riformatrice in seno alla giustizia, alle lettere, all'economia e le scienze", che "ha conosciuto una stagione irripetibile a Milano nella seconda metà del Settecento: la stagione dell'École di Milan", di cui Verri e Beccaria sono i principali esponenti, per i quali inoltre si sottolinea l'importanza nel dare all'Illuminismo lombardo un posto di primo piano nel dibattito culturale del XVIII secolo, sia con "Dei delitti e delle pene", che in veste di pubblici funzionari;
- "École de Milan": l'Illuminismo in Europa e la Milano ancora molto tradizionalista del 1760; la formazione di Pietro Verri e l'ambiente del patriziato milanese da lui e da Beccaria mal sopportato; la loro ricerca del "risultato concreto" e non solo della teoria; la nascita dell'Accademia dei Pugni e de "Il caffè" (1964-1966); l'influenza di Rousseau;
- "Dei delitti e delle pene": la stesura del libro e la sua importanza immediata a livello europeo; il ruolo di Verri nell'elaborazione dell'opera; l'esperienza parigina degli illuministi milanesi;
- "Dispotismo illuminato": una nuova stagione di riforme a Milano, grazie al nuovo plenipotenziario, il conte di Firmian, e al cancelliere di Stato Von Kaunitz, fautori di una concezione politica più moderna; il confronto tra il dispotismo illuminato e i principi dell'illuminismo più avanzato e la necessità da parte dei pensatori e riformatori di inserirsi nel contesto politico amministrativo del Governo austriaco; Verri come alto funzionario di Stato che cerca un contatto diretto con le autorità viennesi per essere sostenuto nella sua lotta per le riforme; la mancanza di "vigore d'animo" di Beccaria dopo lo "slancio iniziale" e la sua carriera come funzionario;
- "Dialettica dei lumi": i diversi tipi di Illuminismo a confronto; il rapporto tra illuminismo, rivoluzione e riforme;
- "Conclusione": la pena di morte nella contemporaneità.
Carlo Capra viene intervistato presso la Fondazione Raffaele Mattioli per la storia del pensiero economico, di cui vengono mostrati gli interni [02:21-03:08, 03:48-04:07, 12:13-12:47] e alcuni dei libri e manoscritti ivi conservati.
Il film è diviso in sei capitoli:
- "L'orrore": la lotta contro la tortura e la censura, ma anche "la lotta riformatrice in seno alla giustizia, alle lettere, all'economia e le scienze", che "ha conosciuto una stagione irripetibile a Milano nella seconda metà del Settecento: la stagione dell'École di Milan", di cui Verri e Beccaria sono i principali esponenti, per i quali inoltre si sottolinea l'importanza nel dare all'Illuminismo lombardo un posto di primo piano nel dibattito culturale del XVIII secolo, sia con "Dei delitti e delle pene", che in veste di pubblici funzionari;
- "École de Milan": l'Illuminismo in Europa e la Milano ancora molto tradizionalista del 1760; la formazione di Pietro Verri e l'ambiente del patriziato milanese da lui e da Beccaria mal sopportato; la loro ricerca del "risultato concreto" e non solo della teoria; la nascita dell'Accademia dei Pugni e de "Il caffè" (1964-1966); l'influenza di Rousseau;
- "Dei delitti e delle pene": la stesura del libro e la sua importanza immediata a livello europeo; il ruolo di Verri nell'elaborazione dell'opera; l'esperienza parigina degli illuministi milanesi;
- "Dispotismo illuminato": una nuova stagione di riforme a Milano, grazie al nuovo plenipotenziario, il conte di Firmian, e al cancelliere di Stato Von Kaunitz, fautori di una concezione politica più moderna; il confronto tra il dispotismo illuminato e i principi dell'illuminismo più avanzato e la necessità da parte dei pensatori e riformatori di inserirsi nel contesto politico amministrativo del Governo austriaco; Verri come alto funzionario di Stato che cerca un contatto diretto con le autorità viennesi per essere sostenuto nella sua lotta per le riforme; la mancanza di "vigore d'animo" di Beccaria dopo lo "slancio iniziale" e la sua carriera come funzionario;
- "Dialettica dei lumi": i diversi tipi di Illuminismo a confronto; il rapporto tra illuminismo, rivoluzione e riforme;
- "Conclusione": la pena di morte nella contemporaneità.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
vhs
durata
54'53''
copyright
Provincia di Milano