Multimedia
"Ricordo di Sergio Solmi", 19.11.1981
segnatura
VID03049
tipologia
audiovisivo
genere
Approfondimento
date
19.11.1981
(In onda alle ore 19.30.)
titolo collana/serie
Notizie naturali e civili su la Lombardia
luogo di produzione
Italia
emittente
Rai 3 Regione Lombardia
responsabilità enti e persona
Tagliabue, Enrica ( regista )
Erba, Luciano ( sceneggiatore )
Rai ( produttore )
Erba, Luciano ( sceneggiatore )
Rai ( produttore )
cast
Mario Malagamba (voce narrante).
credits
Montaggio: Lucia Cerioni.
sinossi
Il filmato, prodotto da Rai 3 Regione Lombardia in commemorazione di Sergio Solmi, morto il 7 ottobre 1981, include riprese a Milano, Modena e Valle d'Aosta, nuove interviste e materiale di repertorio.
Sequenze:
- introduzione e titoli di testa su riprese dello studio di Solmi (00:00-01:51);
- i primi anni della vita di Solmi: su una serie di immagini della Belle Époque si ricorda che Solmi era nato a Rieti nel 1899, a cavallo di due secoli (soprattutto dal punto di vista culturale), caratteristica che lo rendeva più vulnerabile; su immagini della villa di Santa Liberata (Modena), casa dei nonni, si ricorda poi il luogo dove non solo trascorse le vacanze estive, ma ebbe la "folgorazione della poesia"; sono citati i suoi studi su alcuni poeti e scrittori francesi da lui amati, quali Montaigne e Laforgue, e la sua grande passione per la Luna ("Levania") per cui scrisse varie poesie e saggi; in seguito partecipò come ragazzo del '99 alla prima guerra mondiale e nel 1907 si trasferì con la sua famiglia a Torino, dove compì gli studi universitari; qui fondò la rivista "Primo tempo" e collaborò al gobettiano "Baretti"; a Milano proseguì poi i suoi studi e lavorò presso la Banca Commerciale Italiana (riprese di piazza della Scala e dintorni [9.30-10.50]) e pubblicò nel 1933 il saggio "La salute di Montaigne" (01:52-10:54);
- ricordo del pittore Gabriele Mucchi relativo all'apporto di Solmi alla Resistenza come militante del Partito d'Azione: era un "antifascista senza debolezze", con le caratteristiche di "decisione e sprezzo del pericolo"; il suo ufficio di piazza Scala come una succursale del CLN, la fuga dalla Muti (descritta nella poesia "Un sogno") e la seconda cattura (10:55-13:00);
- alcune immagini dello studio di Solmi in piazza della Scala sono seguite da un ricordo del musicologo Mario Pasi, che chiese l'appoggio di Solmi che scrisse una introduzione nel 1960 per la Collana Fenice di Guanda a un libro di poesie di Apollinaire (13:01-16:15);
- l'attività letteraria di Solmi dal secondo dopoguerra in avanti, con la vittoria del Premio Montparnasse del 1949 per i suoi studi sui poeti e scrittori francesi, i suoi viaggi in Italia e in Europa alla ricerca dei posti dei suoi autori preferiti al fine di comprenderli meglio (per esempio le Ardenne per Rimbaud e Recanati per Leopardi), un viaggio in URSS con Salvatore Quasimodo, la vittoria del Premio Bagutta del 1973; accenno alle vacanze nella villa di famiglia sulle colline sopra Aosta (16:16-18:49);
- intervista a Gianfranco Saglio, che gli è succeduto alla guida del Servizio Legale e che sostiene che Solmi fosse un grande giurista che non usasse il codice, ma solo buon senso; nel suo ufficio transitarono importanti poeti e scrittori come Montale, Mucchi, Saba e Titta Rosa (18:44-20:24);
- intervista a Innocenzo Monti, presidente della Comit, che ricorda come Solmi fosse molto interessato ai sistemi elettronici e ai primi computer e si immaginasse spesso di trasferire le filiali Comit sui pianeti, a causa della sua passione per la fantascienza (20:25-22:05);
- Luciano Foà di Adelphi ricorda che Solmi in pensione, dopo un periodo di turbamento, aveva scritto molto; era venuto in Adelphi per l'ultima volta il giorno prima di compiere 80 anni; Foà ricorda come spesso avesse l'aria assonnata ma improvvisamente si risvegliasse con frasi ad effetto (22:06-23:59);
- intervista al poeta Vittorio Sereni, che sostiene che Solmi sia stato sottovalutato, che ci fossero dei pregiudizi contro di lui perché era sia critico che poeta, e mentre era considerato un insigne critico, era giudicato un poeta minore; la sua poesia era invece sempre "materia di pensiero"; lettura della poesia "Canto di donna" da parte di Sereni (24:00-27:20);
- intervista a Solmi il 18 gennaio 1973, alla vittoria del premio Bagutta: alla domanda se fosse più poeta, critico o prosatore, Solmi rispose che tutti i grandi poeti erano esperti di poesia e letteratura (27:21-28:13) e gli scrittori classici avevano un critico in se stessi;
- conclusione con Sereni che cita una poesia più recente che parla del rapporto tra letteratura e industria (28:14-30:07).
Sequenze:
- introduzione e titoli di testa su riprese dello studio di Solmi (00:00-01:51);
- i primi anni della vita di Solmi: su una serie di immagini della Belle Époque si ricorda che Solmi era nato a Rieti nel 1899, a cavallo di due secoli (soprattutto dal punto di vista culturale), caratteristica che lo rendeva più vulnerabile; su immagini della villa di Santa Liberata (Modena), casa dei nonni, si ricorda poi il luogo dove non solo trascorse le vacanze estive, ma ebbe la "folgorazione della poesia"; sono citati i suoi studi su alcuni poeti e scrittori francesi da lui amati, quali Montaigne e Laforgue, e la sua grande passione per la Luna ("Levania") per cui scrisse varie poesie e saggi; in seguito partecipò come ragazzo del '99 alla prima guerra mondiale e nel 1907 si trasferì con la sua famiglia a Torino, dove compì gli studi universitari; qui fondò la rivista "Primo tempo" e collaborò al gobettiano "Baretti"; a Milano proseguì poi i suoi studi e lavorò presso la Banca Commerciale Italiana (riprese di piazza della Scala e dintorni [9.30-10.50]) e pubblicò nel 1933 il saggio "La salute di Montaigne" (01:52-10:54);
- ricordo del pittore Gabriele Mucchi relativo all'apporto di Solmi alla Resistenza come militante del Partito d'Azione: era un "antifascista senza debolezze", con le caratteristiche di "decisione e sprezzo del pericolo"; il suo ufficio di piazza Scala come una succursale del CLN, la fuga dalla Muti (descritta nella poesia "Un sogno") e la seconda cattura (10:55-13:00);
- alcune immagini dello studio di Solmi in piazza della Scala sono seguite da un ricordo del musicologo Mario Pasi, che chiese l'appoggio di Solmi che scrisse una introduzione nel 1960 per la Collana Fenice di Guanda a un libro di poesie di Apollinaire (13:01-16:15);
- l'attività letteraria di Solmi dal secondo dopoguerra in avanti, con la vittoria del Premio Montparnasse del 1949 per i suoi studi sui poeti e scrittori francesi, i suoi viaggi in Italia e in Europa alla ricerca dei posti dei suoi autori preferiti al fine di comprenderli meglio (per esempio le Ardenne per Rimbaud e Recanati per Leopardi), un viaggio in URSS con Salvatore Quasimodo, la vittoria del Premio Bagutta del 1973; accenno alle vacanze nella villa di famiglia sulle colline sopra Aosta (16:16-18:49);
- intervista a Gianfranco Saglio, che gli è succeduto alla guida del Servizio Legale e che sostiene che Solmi fosse un grande giurista che non usasse il codice, ma solo buon senso; nel suo ufficio transitarono importanti poeti e scrittori come Montale, Mucchi, Saba e Titta Rosa (18:44-20:24);
- intervista a Innocenzo Monti, presidente della Comit, che ricorda come Solmi fosse molto interessato ai sistemi elettronici e ai primi computer e si immaginasse spesso di trasferire le filiali Comit sui pianeti, a causa della sua passione per la fantascienza (20:25-22:05);
- Luciano Foà di Adelphi ricorda che Solmi in pensione, dopo un periodo di turbamento, aveva scritto molto; era venuto in Adelphi per l'ultima volta il giorno prima di compiere 80 anni; Foà ricorda come spesso avesse l'aria assonnata ma improvvisamente si risvegliasse con frasi ad effetto (22:06-23:59);
- intervista al poeta Vittorio Sereni, che sostiene che Solmi sia stato sottovalutato, che ci fossero dei pregiudizi contro di lui perché era sia critico che poeta, e mentre era considerato un insigne critico, era giudicato un poeta minore; la sua poesia era invece sempre "materia di pensiero"; lettura della poesia "Canto di donna" da parte di Sereni (24:00-27:20);
- intervista a Solmi il 18 gennaio 1973, alla vittoria del premio Bagutta: alla domanda se fosse più poeta, critico o prosatore, Solmi rispose che tutti i grandi poeti erano esperti di poesia e letteratura (27:21-28:13) e gli scrittori classici avevano un critico in se stessi;
- conclusione con Sereni che cita una poesia più recente che parla del rapporto tra letteratura e industria (28:14-30:07).
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
file digitale
durata
30'07''
copyright
Rai