Multimedia
"Milano in Liberty", 1987
segnatura
VID03003
tipologia
audiovisivo
genere
Educational
date
1987
titolo collana/serie
Cariplo per la scuola; Archivio dell'arte: Lombardia
luogo di produzione
Italia
distribuzione
Angelicum Film
responsabilità enti e persona
Bossaglia, Rossana ( autore )
Guerrasio, Guido ( regista )
Cosmovideo ( produttore )
Rai ( produttore )
Regione Lombardia ( produttore )
Cariplo, Servizio Marketing e Propaganda ( produttore )
Guerrasio, Guido ( regista )
Cosmovideo ( produttore )
Rai ( produttore )
Regione Lombardia ( produttore )
Cariplo, Servizio Marketing e Propaganda ( produttore )
cast
Franco Morgan (voce narrante).
credits
Fotografia: Adriano Bernacchi; montaggio: Guido Guerrasio.
sinossi
Parte della serie co-prodotta dalla Cariplo "Archivio dell'arte", il documentario si focalizza sugli edifici in stile Liberty a Milano.
Il film si apre su una serie di fotografie della Milano dei primi del Novecento. Una voce narrante illustra come, in quegli anni, la città, di pari passo con la crescita economica e le trasformazioni sociali, stesse cambiando volto anche per quanto riguardava i costumi e l'architettura. Lo stile nuovo e antiaccademico noto come Liberty, inaugurato nel 1903 con Palazzo Castiglioni in corso Venezia, opera dell'architetto Giuseppe Sommaruga, non mancò di suscitare scandalo e polemiche, ma ben presto venne accolto da critica e pubblico e conobbe un periodo di grande fioritura.
Tale stile viene presentato nel documentario tramite descrizioni vocali e visive, con riprese di esterni e interni di palazzi milanesi e particolare attenzione agli aspetti decorativi. Lo stile, le sue forme e la sua evoluzione vengono descritti con numerosi esempi, anche riguardanti arti minori quali l'arredamento e i monumenti in stile art noveau per il rinnovato "cimitero generale", che nel 1895 divenne "Cimitero Monumentale". In quello stesso anno si individua il primo esempio di Liberty italiano nel monumento alle Cinque Giornate dello scultore Giuseppe Grandi. Le origini del successo dello stile vengono invece rintracciate nell'Esposizione di Torino del 1902.
A Milano, tra il 1903 e il 1910 la diffusione di case Liberty è notevole. Nel 1906 l'esposizione celebrativa del traforo del Sempione (di cui rimane, unico padiglione ad essere stato costruito in modo stabile, l'Acquario di Sebastiano Locati), ne consacra definitivamente le fortune in città ma contemporaneamente segna l'inizio della sua involuzione. Man mano, infatti, gli aspetti strutturali tendono a prendere il sopravvento su quelli decorativi, e, nel 1913, Casa Bevri-Meregalli, in via Cappucini angolo via Vivaio, di Giulio Ulisse Arata, può essere considerato uno degli ultimi esempi di Liberty milanese, già in parte indirizzato verso il movimento moderno. L'estrema fase del gusto art noveau è infine rappresentato dalla Stazione Centrale di Ulisse Stacchini, pensata fin dal 1912 ma inaugurata solo nel 1931, e criticata per essere ancorata a un gusto all'epoca già superato.
Il film si apre su una serie di fotografie della Milano dei primi del Novecento. Una voce narrante illustra come, in quegli anni, la città, di pari passo con la crescita economica e le trasformazioni sociali, stesse cambiando volto anche per quanto riguardava i costumi e l'architettura. Lo stile nuovo e antiaccademico noto come Liberty, inaugurato nel 1903 con Palazzo Castiglioni in corso Venezia, opera dell'architetto Giuseppe Sommaruga, non mancò di suscitare scandalo e polemiche, ma ben presto venne accolto da critica e pubblico e conobbe un periodo di grande fioritura.
Tale stile viene presentato nel documentario tramite descrizioni vocali e visive, con riprese di esterni e interni di palazzi milanesi e particolare attenzione agli aspetti decorativi. Lo stile, le sue forme e la sua evoluzione vengono descritti con numerosi esempi, anche riguardanti arti minori quali l'arredamento e i monumenti in stile art noveau per il rinnovato "cimitero generale", che nel 1895 divenne "Cimitero Monumentale". In quello stesso anno si individua il primo esempio di Liberty italiano nel monumento alle Cinque Giornate dello scultore Giuseppe Grandi. Le origini del successo dello stile vengono invece rintracciate nell'Esposizione di Torino del 1902.
A Milano, tra il 1903 e il 1910 la diffusione di case Liberty è notevole. Nel 1906 l'esposizione celebrativa del traforo del Sempione (di cui rimane, unico padiglione ad essere stato costruito in modo stabile, l'Acquario di Sebastiano Locati), ne consacra definitivamente le fortune in città ma contemporaneamente segna l'inizio della sua involuzione. Man mano, infatti, gli aspetti strutturali tendono a prendere il sopravvento su quelli decorativi, e, nel 1913, Casa Bevri-Meregalli, in via Cappucini angolo via Vivaio, di Giulio Ulisse Arata, può essere considerato uno degli ultimi esempi di Liberty milanese, già in parte indirizzato verso il movimento moderno. L'estrema fase del gusto art noveau è infine rappresentato dalla Stazione Centrale di Ulisse Stacchini, pensata fin dal 1912 ma inaugurata solo nel 1931, e criticata per essere ancorata a un gusto all'epoca già superato.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
26'45''
copyright
Intesa Sanpaolo, ente conservatore