Multimedia
"Milano - Brera", 1987
segnatura
VID00429
tipologia
audiovisivo
genere
Educational
date
1987
titolo collana/serie
Cariplo per la scuola; Archivio dell'arte: Lombardia
luogo di produzione
Italia
distribuzione
Angelicum Film
responsabilità enti e persona
Tardito, Rosalba ( autore )
Cavazzuti, Mario ( regista )
Cosmovideo ( produttore )
Rai ( produttore )
Regione Lombardia ( produttore )
Cariplo, Servizio Marketing e Propaganda ( produttore )
Cavazzuti, Mario ( regista )
Cosmovideo ( produttore )
Rai ( produttore )
Regione Lombardia ( produttore )
Cariplo, Servizio Marketing e Propaganda ( produttore )
cast
Guido Ruberto (voce narrante).
credits
Fotografia: Angelo Marzullo; montaggio: Claudio Cormio; consulenza musicale: Carlo Aletti, Bruno Rosenthal.
sinossi
Parte della serie co-prodotta dalla Cariplo "Archivio dell'arte", il documentario presenta il quartiere e l'edificio di Brera, analizzandone la storia e presentandone le varie componenti.
Nel XII secolo, Brera ospitava la Casa degli Umiliati, un potente ordine religioso che si occupava del commercio della lana. Nel XIV secolo si arricchì della chiesa di Santa Maria, in seguito semidistrutta con la creazione dei saloni napoleonici, e due secoli più tardi divenne un collegio gesuitico, su progetto dell'architetto Francesco Maria Richini. I lavori proseguiranno fino al Settecento inoltrato, con l'architetto Giuseppe Piermarini. In seguito il complesso si arricchì di un osservatorio astronomico e di un orto botanico, finché nel 1773 Maria Teresa d'Austria allontanò i Gesuiti e lo consegnò alla cultura laica con l'Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Braidense e l'Istituto di Scienze, Lettere ed Arti. Con Napoleone Bonaparte si inaugurarono nel 1809 le prime quattro sale della Pinacoteca, che nel 1882 si staccò dall'Accademia e diviene statale. I bombardamenti della seconda guerra mondiale colpirono anche Brera, che fu però presto ristrutturata nel dopoguerra su progetto dell'architetto Piero Portaluppi.
Terminata la storia del complesso, il documentario prosegue illustrando la Pinacoteca, con una descrizione a volte specifica di determinate opere d'arte; la Biblioteca Braidense; l'Accademia, con le molte discipline insegnatevi, che viene chiamata "la fucina della cultura del domani"; e infine palazzo Citterio, recentemente acquisito, che sarà "la Brera del domani, ricongiunta a quella storica". "Colore, forme, cielo, natura e cultura", conclude il narratore, "in un quartiere che è il cuore di Milano".
Nel XII secolo, Brera ospitava la Casa degli Umiliati, un potente ordine religioso che si occupava del commercio della lana. Nel XIV secolo si arricchì della chiesa di Santa Maria, in seguito semidistrutta con la creazione dei saloni napoleonici, e due secoli più tardi divenne un collegio gesuitico, su progetto dell'architetto Francesco Maria Richini. I lavori proseguiranno fino al Settecento inoltrato, con l'architetto Giuseppe Piermarini. In seguito il complesso si arricchì di un osservatorio astronomico e di un orto botanico, finché nel 1773 Maria Teresa d'Austria allontanò i Gesuiti e lo consegnò alla cultura laica con l'Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Braidense e l'Istituto di Scienze, Lettere ed Arti. Con Napoleone Bonaparte si inaugurarono nel 1809 le prime quattro sale della Pinacoteca, che nel 1882 si staccò dall'Accademia e diviene statale. I bombardamenti della seconda guerra mondiale colpirono anche Brera, che fu però presto ristrutturata nel dopoguerra su progetto dell'architetto Piero Portaluppi.
Terminata la storia del complesso, il documentario prosegue illustrando la Pinacoteca, con una descrizione a volte specifica di determinate opere d'arte; la Biblioteca Braidense; l'Accademia, con le molte discipline insegnatevi, che viene chiamata "la fucina della cultura del domani"; e infine palazzo Citterio, recentemente acquisito, che sarà "la Brera del domani, ricongiunta a quella storica". "Colore, forme, cielo, natura e cultura", conclude il narratore, "in un quartiere che è il cuore di Milano".
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
26'52''
copyright
Intesa Sanpaolo, ente conservatore