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"Un quarto d'Italia", 1961
si trova in
segnatura
VID03007/a-b
tipologia
audiovisivo
genere
Documentario
date
1961
luogo di produzione
Italia
responsabilità enti e persona
Tosi, Virgilio ( regista )
Tosi, Virgilio ( autore del soggetto )
Tosi, Virgilio ( sceneggiatore )
Cappellini, Egisto ( produttore )
Cappellini, Egisto ( autore del soggetto )
Cappellini, Egisto ( sceneggiatore )
Battistrada, Lucio ( autore del soggetto )
Battistrada, Lucio ( sceneggiatore )
Zavattini, Cesare ( autore )
Urbinum Cineproduzione ( produttore )
Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane ( committente )
Tosi, Virgilio ( autore del soggetto )
Tosi, Virgilio ( sceneggiatore )
Cappellini, Egisto ( produttore )
Cappellini, Egisto ( autore del soggetto )
Cappellini, Egisto ( sceneggiatore )
Battistrada, Lucio ( autore del soggetto )
Battistrada, Lucio ( sceneggiatore )
Zavattini, Cesare ( autore )
Urbinum Cineproduzione ( produttore )
Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane ( committente )
cast
Emilio Cigoli (voce narrante).
credits
Fotografia: Libio Bartoli; musica: Fausto Ferri; montaggio: Enzo Alfonsi.
sinossi
Il lungometraggio, prodotto con un sostanzioso budget dall'Acri, è introdotto da un'indicazione che ne spiega subito il fine: "con i 2500 miliardi di capitali amministrati, le casse di risparmio italiane rappresentano un quarto del risparmio nazionale. Questo film vuole essere una testimonianza, per quanto parziale, della presenza attiva delle casse di risparmio in tutti i settori della vita nazionale".
Il film si apre con un montaggio serrato di ogni tipo di luogo che si possa trovare in Italia: campagne e città, pianure e spiagge, mari e montagne. E' "l'Italia che si offre all'occhio che vuole conoscere con prospettive sempre nuove". I turisti stranieri vedono solo il lato pittoresco del Paese, e con grande fretta, ma "noi che siamo nati qua dobbiamo vedere anche altre cose": un piccolo paesino su una montagna dove non arriva la strada, per esempio, o i luoghi di lavoro meno noti di una grande città. Il film incomincia così a indagare vari aspetti della vita italiana dove, in modo più o meno discreto, si sottolinea la presenza di sottofondo delle casse di risparmio e delle banche del monte. Per esempio nella costruzione di magazzini con celle frigorifere, o presso i mercati, dove vengono mostrati sportelli della Cassa di Risparmio di Venezia e della Cassa di Risparmio di Fano. Molti bambini perdono la loro infanzia lavorando, mentre si vorrebbe per tutti delle scuole modello come la Scuola Materna Istituto Case Popolari di Milano e Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, di cui vengono mostrati esterno e interni. Le colonie estive - marine o montane - come quelle della Cassa di Risparmio di Calabria, della Cariplo o della Cassa di Risparmio di Venezia, diventano aule scolastiche durante i mesi invernali e permettono ai ragazzini un momento di tregua dalla vita cittadina d'estate (durante cui magari leggere "La via migliore", il giornalino creato dall'Acri per i giovani). Ma le casse di risparmio sono anche dietro ad alberghi, alle cantine sociali, ai mercati del bestiame, alle nuove autostrade, alle opere di irrigazione e anche alla ricerca scientifica (portati a esempio gli studi sul cancro condotti presso il "Centro di biochimica dei tumori Cassa di Risparmio di Genova").
Il "Gabinetto di analisi per le perle e le pietre preziose", appartenente ai monti di pietà, porta a una breve descrizione della storia di questi istituti: "le pergamene, le carte, i documenti dell'archivio di un monte di pietà raccontano con il succedersi delle loro intestazioni le pagine della storia d'Italia". Sulle riprese degli interni di un monte di pietà, il narratore commenta: "oggi non sono più soltanto la banca dei poveri, ma istituti pronti a rispondere alle diverse esigenze creditizie di ogni ceto".
Tra le altre attività ricordate nel film come beneficiarie delle casse di risparmio, l'artigianato italiano (viene ricordato in particolare quello dell'alabastro di Volterra), le opere di ricostruzione, ripristino e restauro di edifici storici (sullo schermo alcuni restauri finanziati dalla Cassa di Risparmio di Parma e da quella di Cesena) e lo sviluppo dell'edilizia.
"A questo mondo", commenta la voce narrante, "anche il risparmio ha portato e porta il suo quotidiano contributo. Sono 2600 le filiali delle casse di risparmio disseminate in tutta Italia". All'interno di un fotomontaggio delle sedi delle casse italiane, la Cariplo viene segnalata come quella più importante in Italia e in Europa. Il film si avvia quindi verso la sua conclusione ricordando i patrioti fondatori e dirigenti di casse di risparmio. "Le casse di risparmio hanno accompagnato per più di un secolo il lavoro italiano", si conclude: "antiche ma sempre aggiornate coi tempi e con il progresso della tecnica, le casse di risparmio costituiscono oggi un complesso di istituti moderni. Il risparmio da esse amministrato è un fattore indispensabile del benessere collettivo". Vengono quindi riportati alcuni dati: 15 milioni di risparmiatori, 2500 miliardi di capitali amministrati, 160 miliardi di erogazioni in assistenza e beneficenza.
Il film si apre con un montaggio serrato di ogni tipo di luogo che si possa trovare in Italia: campagne e città, pianure e spiagge, mari e montagne. E' "l'Italia che si offre all'occhio che vuole conoscere con prospettive sempre nuove". I turisti stranieri vedono solo il lato pittoresco del Paese, e con grande fretta, ma "noi che siamo nati qua dobbiamo vedere anche altre cose": un piccolo paesino su una montagna dove non arriva la strada, per esempio, o i luoghi di lavoro meno noti di una grande città. Il film incomincia così a indagare vari aspetti della vita italiana dove, in modo più o meno discreto, si sottolinea la presenza di sottofondo delle casse di risparmio e delle banche del monte. Per esempio nella costruzione di magazzini con celle frigorifere, o presso i mercati, dove vengono mostrati sportelli della Cassa di Risparmio di Venezia e della Cassa di Risparmio di Fano. Molti bambini perdono la loro infanzia lavorando, mentre si vorrebbe per tutti delle scuole modello come la Scuola Materna Istituto Case Popolari di Milano e Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, di cui vengono mostrati esterno e interni. Le colonie estive - marine o montane - come quelle della Cassa di Risparmio di Calabria, della Cariplo o della Cassa di Risparmio di Venezia, diventano aule scolastiche durante i mesi invernali e permettono ai ragazzini un momento di tregua dalla vita cittadina d'estate (durante cui magari leggere "La via migliore", il giornalino creato dall'Acri per i giovani). Ma le casse di risparmio sono anche dietro ad alberghi, alle cantine sociali, ai mercati del bestiame, alle nuove autostrade, alle opere di irrigazione e anche alla ricerca scientifica (portati a esempio gli studi sul cancro condotti presso il "Centro di biochimica dei tumori Cassa di Risparmio di Genova").
Il "Gabinetto di analisi per le perle e le pietre preziose", appartenente ai monti di pietà, porta a una breve descrizione della storia di questi istituti: "le pergamene, le carte, i documenti dell'archivio di un monte di pietà raccontano con il succedersi delle loro intestazioni le pagine della storia d'Italia". Sulle riprese degli interni di un monte di pietà, il narratore commenta: "oggi non sono più soltanto la banca dei poveri, ma istituti pronti a rispondere alle diverse esigenze creditizie di ogni ceto".
Tra le altre attività ricordate nel film come beneficiarie delle casse di risparmio, l'artigianato italiano (viene ricordato in particolare quello dell'alabastro di Volterra), le opere di ricostruzione, ripristino e restauro di edifici storici (sullo schermo alcuni restauri finanziati dalla Cassa di Risparmio di Parma e da quella di Cesena) e lo sviluppo dell'edilizia.
"A questo mondo", commenta la voce narrante, "anche il risparmio ha portato e porta il suo quotidiano contributo. Sono 2600 le filiali delle casse di risparmio disseminate in tutta Italia". All'interno di un fotomontaggio delle sedi delle casse italiane, la Cariplo viene segnalata come quella più importante in Italia e in Europa. Il film si avvia quindi verso la sua conclusione ricordando i patrioti fondatori e dirigenti di casse di risparmio. "Le casse di risparmio hanno accompagnato per più di un secolo il lavoro italiano", si conclude: "antiche ma sempre aggiornate coi tempi e con il progresso della tecnica, le casse di risparmio costituiscono oggi un complesso di istituti moderni. Il risparmio da esse amministrato è un fattore indispensabile del benessere collettivo". Vengono quindi riportati alcuni dati: 15 milioni di risparmiatori, 2500 miliardi di capitali amministrati, 160 miliardi di erogazioni in assistenza e beneficenza.
fonti e bibliografia
Revue Internationale in "L'épargne du monde", n. 4, 1961, p. 586.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
74'
copyright
Intesa Sanpaolo, ente conservatore