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"Gli uomini del ferro", 1983

segnatura
VID03000
tipologia
audiovisivo
genere
Educational
date
1983
titolo collana/serie
Cariplo per la scuola; Arti, mestieri e tradizioni della nostra gente
luogo di produzione
Italia
distribuzione
Angelicum Film
responsabilità enti e persona
Martinelli, Renzo ( regista )
Martinelli, Renzo ( autore del soggetto )
Martinelli, Renzo ( sceneggiatore )
Frigerio, Adalberto ( sceneggiatore )
Barone, Dino ( produttore )
Studioemme ( produttore )
Cariplo, Servizio Marketing e Propaganda ( produttore )
cast
Alarico Salaroli (voce fuori campo).
credits
Fotografia: Lamberto Caimi; montaggio: Alberto Moro; musica: Gianluigi Pezzera; consulenza storica: Eugenio Fontana.
sinossi
Il cortometraggio, prodotto dalla Cariplo e parte di una serie relativa ai mestieri e alle tradizioni italiane creata per la distribuzione gratuita nelle scuole, si focalizza sul lavoro delle fucine di forgiatura del ferro nella zona della Valcamonica e in particolare a Bienno, in provincia di Brescia. Una famiglia del paese, i Comensoli, sono i protagonisti del film e la voce narrante sottolinea come si tratti di una storia vera.

I primi "uomini del ferro" erano i Camuni: fin dall'antichità, infatti, in Valcamonica furono scoperti giacimenti di minerali ferrosi, come testimoniato dalle incisioni rupestri. Nei secoli tali giacimenti e l'abilità degli artigiani fu sfruttata dalle varie popolazioni che dominarono la zona, fin dall'epoca romana. Mediante alcune ricostruzioni storiche si ricorda il periodo in cui la valle, nel Cinquecento, sotto il dominio prima dei Visconti e poi di Venezia, fu celebre come produttrice di spade e altre armi di metallo e di lamiere usate per la fabbricazione di armature, scudi ed elmi. Dalle fucine, carri di materiale lavorato o grezzo partivano per essere barattati con prodotti agricoli o venduti a officine di armaioli specializzati.
Nelle fucine il ferro viene lavorato con i magli e la gerarchia dei ruoli è rigida: un mastro, un lavorante e il "braschin", il garzone. Fondamentale è lo sfruttamento dell'acqua, che dai torrenti è canalizzata nei "vasorè", canali lungo i quali sono disposte non solo le fucine, ma anche altre attività come mulini, in un perfetto sfruttamento ecologico delle forze naturali. Mastro Domenico Comensoli è uno degli ultimi artigiani rimasto nella zona, e viene aiutato nel lavoro dalla moglie Anna. La professione, a causa della concorrenza di materiali prodotti in modo industriale, è in crisi, e lo stesso Comensoli teme di dovere chiudere la sua fucina quando il figlio Giacomo otterrà il diploma di ragioniere. Il film si conclude però sulla decisione del ragazzo di aiutare il padre nella suo lavoro.
fonti e bibliografia

Zardoni, Luca, "Gli uomini del ferro" in Cà de Sass, n. 81, 1983, pp. 41-43.

BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
21'39''
copyright
Intesa Sanpaolo