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"Accadde a Milano - Storia della 'Cà de Sass'", 1961

segnatura
VID02999/a-b
tipologia
audiovisivo
genere
Istituzionale
date
1961 (Il supporto fisico risale al 1969.)
luogo di produzione
Italia
responsabilità enti e persona
Grassi, Pompeo ( regista )
Donizetti, Pino ( autore )
Tortorella, Giuseppe ( autore )
Vergani, Guido ( sceneggiatore )
Slogan Film ( produttore )
Cariplo ( produttore )
credits
Fotografia: Gianni Bonetta, Enzo Oddone, Carlo Pozzi; montaggio: Claudio Cosmai; musica: Alice Bagigalupo; scenografia: Ludovico Muratori; supervisione: Cariplo, Servizio Propaganda e Sviluppo.
sinossi
Nel film, una produzione istituzionale della Cariplo, si illustrano tutti gli aspetti della vita italiana, e in particolare lombarda, in cui la Cassa di Risparmio ha modo di contribuire con finanziamenti e donazioni. Una voce narrante illustra le molteplici attività dell'istituto partendo da spunti quali gli oggetti conservati nel negozio di un antiquario o le storie di alcuni personaggi.
Tra i luoghi milanesi ripresi: piazza Duomo, il Castello Sforzesco, Sant'Ambrogio, le Colonne di San Lorenzo, piazza San Babila e gli esterni e interni (incluso il salone del pubblico, gli uffici, l'ufficio della presidenza, il caveau, le cassette di sicurezza; con personale al lavoro e clienti) della Sede Centrale Cariplo sia dal lato di Palazzo delle Colonne che da quello della Cà de Sass. Appaiono inoltre numerose filiali e agenzie lombarde dell'istituto, oltre che il Centro Tori di Zorlesco, la scuola floro-orto-frutticola di Minoprio e il Centro Universitario Cariplo.


Il film si apre su immagini di Milano, che "si divora per costruire il suo destino europeo". La metamorfosi coinvolge anche la sua gente: cambia il modo di vivere, "ci si lasciano alle spalle la casa dei padri [...e] a ogni trasloco si dimentica un angolo del nostro passato". "Nella sua corsa affannosa", infatti, "la città ha poco tempo per guardare al passato, ma il suo divenire prende forza proprio dalla tradizione".
"Questa tradizione", prosegue il narratore, "ha la sua più esemplare testimonianza [nel]la Cà de Sass", Sede Centrale della Cariplo: "una sorta di dinamico motore" da cui Milano trae grande "forza di propulsione". Il presidente dell'Istituto, Giordano Dell'Amore, viene mostrato al lavoro nel suo ufficio; il narratore prosegue quindi indicando come la Cassa si inserisca in tutti i settori economici della regione, senza trascurare l'educazione al risparmio, che "trova il suo fondamentale motivo nelle finalità altamente sociali perseguite dall'istituto". Si prosegue mostrando il lavoro quotidiano degli impiegati della banca, tra timbri, bilance, schedari e rolodex. Nelle cassette di sicurezza e nel caveau "riposano ben custoditi i segreti di Milano": essi sono "un sicuro forziere a disposizione di tutti i cittadini". Si passa poi a immagini di computer IBM: "anche per la Cassa di Risparmio ogni stagione è legata a una fondamentale rivoluzione tecnica e operativa: oggi [rappresentata dal]le macchine e i cervelli elettronici del centro meccanografico".

Il documentario prosegue con una ricostruzione storica dell'apertura della Cassa il 1 luglio 1823: "qui nasce e da qui dilagherà il grande monito del risparmio". Primo Bonaventura è il primo cliente.
Pochi anni dopo l'Unificazione d'Italia la Cassa elargisce un prestito di 10 milioni alla Nuova Italia Unita: il "primo decisivo intervento dell'istituto nella vita del Paese". Si ricordano quindi alcuni interventi in campo della salute pubblica, con il presidente Cariplo, senatore Giuseppe Speroni, che propugna un fondo di 5 milioni per ospedali lombardi, aumentato in anni successivi. Un flash-forward al presente ricorda gli attuali interventi della Cariplo in ambito ospedaliero: "la vita umana è un bene prezioso, che è necessario tutelare sempre". Nuove attrezzature e nuovi impianti sono resi possibili da finanziamenti della Cariplo, "sempre pronta nel campo della solidarietà umana".

Vengono poi ricordati i finanziamenti in ambito culturale, a partire dalla ricostruzione del Teatro alla Scala dopo i bombardamenti del 1943. L'opera di ricostruzione viene letta come simbolo della "spasmodica volontà di riscatto", quanto la distruzione lo era stato della "tragedia" italiana. L'aiuto della Cassa di Risparmio si rivela "decisivo", "nel segno di un illuminato mecenatismo".

Si ricordano quindi i finanziamenti alle industrie tessili ("un filo disegna il grande affresco della nostra rivoluzione industriale"), esemplificati in Carlo Ghedini, capo fonditore operaio di Lumezzane, che lavora per una azienda dove già lavorava suo padre e che è solo una di quelle decine che si sono "giovate dei finanziamenti della Cariplo". Come si sono giovate di tali finanziamenti anche industrie "nuove e moderne" quali quelle chimiche: "ogni progresso industriale è legato a doppio filo con lo sviluppo delle operazioni bancarie e con la loro funzionale politica di appoggio". L'intervento della Cariplo è stato, si afferma, tra i più determinanti grazie a finanziamenti a breve, medio e lungo termine.

Anche i privati hanno potuto usufruire degli aiuti della Cariplo, e viene portata ad esempio Antonietta Croce, che, persa la sua casa, grazie a un mutuo può comprare una nuova abitazione con il marito. La Cassa, valendosi del Credito fondiario costutiuto nel 1968, negli anni ha potuto attuare ampi piani di provvidenza a favore dell'edilizia. Anche la figlia di Antonietta, Anna Maria, viene in contatto con l'Istituto quando a scuola giunge in visita un impiegato della Cariplo a propagandare il risparmio portando alcuni salvadanai e altro materiale (tra cui cancelleria e la rivista per l'infanzia "La via migliore"): con un libretto di risparmio sarebbero state premiate le bambine "migliori per profitto e comportamento". "L'impegno di educare l'infanzia al risparmio", commenta il narratore, "non è fine a se stesso ma tende a formare una generazione consapevole che dal salvadanaio si dia realtà al libretto di risparmio".

Il film illustra poi il mecenatismo verso le arti e la cultura: concorsi e premi di pittura ("l'istituto si sostitusce alle grandi casate del rinascimento"), numerose borse di studio, il Centro Universitario per studenti provenienti da fuori città, il potenziamento dei laboratori scientifici di numerosi istituti.

Si passa quindi a descrivere gli interventi della Cassa in ambito agricolo: la Cariplo ha infatti sempre operato per incrementare lo sviluppo dell'agricoltura con filiali e agenzie in centri rurali. Finanziamenti ai contadini, una vasta rete di ammassi e i Magazzini Cariplo con celle frigorifere e punti di raccolta per formaggi sono un esempio dell'intervento dell'istituto. Si ricordano poi il contributo all'allevamento del bestiame con immagini di Cascina Formosa e del Centro Tori di Zorlesco; la scuola floro-orto-frutticola di Minoprio; il nuovo mercato ortofrutticolo di Milano, finanziato con il Comune e la Camera di Commercio (mostrati gli uffici della direzione con personale al lavoro e l'agenzia Cariplo all'interno).

Citati infine il credito fornito a tassi moderati agli agricoltori per evitare l'abbandono delle campagne e i finanziamenti alle nuove autostrade. Il film va dunque verso la propria conclusione tornando al centro di Milano e alla Cà de Sass. "Risparmiare non significa solo accumulare denaro ma impiegarlo per il benessere proprio e della comunità. il deposito è soprattutto un'azione sociale [....] Il libretto di risparmio è la più facile passerella [...] per entrare a far parte autentica e fattiva della vita del paese. [...] La Cassa di Risparmio convoglia il grande fiume del risparmio nel mare dell'economia italiana".
Il film si conclude sulla chiusura del caveau della Sede Centrale a fine giornata: "al di là delle grandi luci, la Cà de Sass, protetta e sicura, attende nel riposo notturno un altro giorno di lavoro allorché riaperti i battenti riprenderà il quotidiano cammino fedele al proprio programma: 'sicuramente servare, generosamente donare' [tute servare, munifice donare]".
fonti e bibliografia

"I mezzi audiovisivi" in 1952-1962. Un decennio di evoluzione strutturale e funzionale, Milano, Cariplo, 1963, pp. 313-316.

BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
46'28''
copyright
Intesa Sanpaolo