Multimedia
"Un territorio per gli animali", 1979
segnatura
VID01568
tipologia
audiovisivo
genere
Documentario
date
1979
luogo di produzione
Italia
distribuzione
Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane
responsabilità enti e persona
Pratesi, Fulco ( regista )
Pratesi, Fulco ( autore del soggetto )
Istituto Luce ( produttore )
Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane ( committente )
Pratesi, Fulco ( autore del soggetto )
Istituto Luce ( produttore )
Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane ( committente )
credits
Riprese: Fabrizio Palombelli, Carlo Prola; musica: Mario Molino; montaggio: Mario Gargiulo; consulenza scientifica: Helmar Schenk.
sinossi
Documentario, prodotto dall'Istituto Luce per l'ACRI, sulla fauna italiana: si presenta il rischio dell'estinzione di molti animali sul territorio nazionale e si auspica la creazione di nuovi parchi nazionali.
Il film inizia mostrando una serie di animali estinti o in via d'estinzione in Italia e sottolineando la necessità della creazione di zone ove il loro ambiente di vita sia protetto: un "territorio per gli animali". I parchi nazionali esistenti hanno salvato molte importanti specie quali lo stambecco, l'orso marsicano, il camoscio d'Abruzzo e il lupo. Non sono tuttavia sufficienti e bisognerebbe crearne di nuovi e per questo motivo i naturalisti italiani si battono da anni. La Sardegna in particolare è dal punto di vista naturalistico la regione più importante della penisola: i suoi paesaggi conservano ancora una fauna interessante e rara. L'auspicata creazione di un "Parco Nazionale del Gennargentu" si è resa così "assolutamente necessaria". Si porta ad esempio il cervo sardo, ormai drasticamente decimato a causa del bracconaggio e degli incendi, che rischiano di farlo sparire definitivamente, come è accaduto per il daino sardo, di cui vengono mostrate le uniche riprese esistenti al mondo (amatoriali e risalenti al 1955). Tra gli altri esempi di animali sardi da proteggere vengono citati anche il muflone, il grifone e il fenicottero, un uccello per cui in tutta Europa sono rimasti pochi ambienti adatti, tra i quali appunto la Sardegna. Ma nell'isola stessa la crescita delle città erode le lagune e con queste il loro territorio vitale.
Nel documentario vengono anche mostrate alcune oasi del WWF (di cui il regista è presidente), quali quelle di Orbetello e di Burano.
Il film inizia mostrando una serie di animali estinti o in via d'estinzione in Italia e sottolineando la necessità della creazione di zone ove il loro ambiente di vita sia protetto: un "territorio per gli animali". I parchi nazionali esistenti hanno salvato molte importanti specie quali lo stambecco, l'orso marsicano, il camoscio d'Abruzzo e il lupo. Non sono tuttavia sufficienti e bisognerebbe crearne di nuovi e per questo motivo i naturalisti italiani si battono da anni. La Sardegna in particolare è dal punto di vista naturalistico la regione più importante della penisola: i suoi paesaggi conservano ancora una fauna interessante e rara. L'auspicata creazione di un "Parco Nazionale del Gennargentu" si è resa così "assolutamente necessaria". Si porta ad esempio il cervo sardo, ormai drasticamente decimato a causa del bracconaggio e degli incendi, che rischiano di farlo sparire definitivamente, come è accaduto per il daino sardo, di cui vengono mostrate le uniche riprese esistenti al mondo (amatoriali e risalenti al 1955). Tra gli altri esempi di animali sardi da proteggere vengono citati anche il muflone, il grifone e il fenicottero, un uccello per cui in tutta Europa sono rimasti pochi ambienti adatti, tra i quali appunto la Sardegna. Ma nell'isola stessa la crescita delle città erode le lagune e con queste il loro territorio vitale.
Nel documentario vengono anche mostrate alcune oasi del WWF (di cui il regista è presidente), quali quelle di Orbetello e di Burano.
note
Il Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu è stato istituito il 30 marzo 1998.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
18'02''
copyright
Intesa Sanpaolo, ente conservatore