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"Raffaele Mattioli. Il banchiere umanista che amò ispirare il potere" [terza puntata], 14.09.1984
segnatura
VID00076
tipologia
audiovisivo
genere
Documentario
date
14.09.1984
(In onda alle ore 19.30. Interviste filmate nel 1983.)
titolo collana/serie
Esercizi di memoria
luogo di produzione
Italia
emittente
Rai 3 Regione Abruzzo
responsabilità enti e persona
La Morgia, Maria Rosaria ( regista )
D'Angelo, Giacomo ( sceneggiatore )
Rai ( produttore )
D'Angelo, Giacomo ( sceneggiatore )
Rai ( produttore )
cast
Carlo Orsini (voce narrante).
sinossi
Terza parte di un documentario sull'amministratore delegato della Banca Commerciale Italiana Raffaele Mattioli, costituito soprattutto da interviste a familiari, amici, colleghi e studiosi.
Sequenze:
- intervista a Francesco Cingano, amministratore delegato della Comit, che ricorda un aneddoto sui collaboratori di Mattioli al momento di prendere le ferie (00:00-01:08, 01:45-02:58);
- titoli di testa;
- introduzione, con immagini della biblioteca di Mattioli (inclusa la sua collezione di asinelli) e una citazione da un articolo di Indro Montanelli al momento dell'uscita di Mattioli dalla Comit nel 1972;
- intervista a Natalino Sapegno, storico della letteratura italiana, sulle relazioni annuali di Mattioli, caratterizzate da citazioni colte e letterarie (03:54-04:29);
- intervista a Gaetano Afeltra, giornalista, che ricorda la passione di Mattioli per i peperoncini (04:30-07:23);
- intervista a Lucia Mattioli, moglie di Raffaele, che lo ricorda come un "lavoratore instancabile, che faceva tutto con amore", e rammenta i loro viaggi a Napoli per la chiusura dell'anno scolastico dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, il suo rapporto coi giovani e l'aiuto da lui dato a molti amici colpiti dalle leggi razziali durante il fascismo (07:24-09:02);
- Mattioli come personaggio "rimosso" dalla memoria collettiva a dieci anni dalla sua scomparsa, con immagini (senza audio) dai programmi Rai "Il segreto di Milano" (1962) e "Le facce del problema - La nazionalizzazione dell'energia elettrica" (1962); con interviste a Indro Montanelli, che sottolinea la mancanza del rispetto per il passato in Italia e la scarsa identità nazionale degli italiani, ma anche il "feticismo" nato attorno alla figura di Mattioli all'interno della Comit, che ancora segue il suo indirizzo (09:46-12:03); a Cingano, che non ritiene sia un personaggio "rimosso" e sottolinea come lui stesso non avesse mai amato la pubblicità, fosse sempre rifuggito dai riflettori e per questo desse poche interviste (12:04-14:31); a Giovanni Malagodi (direttore centrale della Comit, 1930-1953; 14:32-14:52);
- l'indipendenza di Mattioli dal potere politico; con interviste a Cingano (16:01-16:52); al senatore Leo Valiani, che si concentra sull'IRI e su come fosse più difficile evitarne le ingerenze politiche dopo la guerra, su come non ci fosse mai stata lottizzazione di posti alla Comit e sulla forza di Mattioli data dalla sua professionalità, indipendenza e onestà (16:53-17:53, 20:47-21:08); a Montanelli, che parla dei rapporti di Mattioli col fascismo e su come ricorresse, per evitare ingerenze, al suo charme, "la sua grande forza" (17:54-20:46); a Malagodi, che ricorda la "spinta vitale" in Mattioli (21:09-22:41);
- la morte di Mattioli, con la sepoltura nel cimitero dell'abbazia di Chiaravalle, da lui stesso scelto, e la statua a lui dedicata da Giacomo Manzù (con riprese dell'abbazia e del cimitero);
- intervista a Malagodi, che lo paragona a Walter Rathenau e John Maynard Keynes (24:31-25:14);
- conclusione.
Sequenze:
- intervista a Francesco Cingano, amministratore delegato della Comit, che ricorda un aneddoto sui collaboratori di Mattioli al momento di prendere le ferie (00:00-01:08, 01:45-02:58);
- titoli di testa;
- introduzione, con immagini della biblioteca di Mattioli (inclusa la sua collezione di asinelli) e una citazione da un articolo di Indro Montanelli al momento dell'uscita di Mattioli dalla Comit nel 1972;
- intervista a Natalino Sapegno, storico della letteratura italiana, sulle relazioni annuali di Mattioli, caratterizzate da citazioni colte e letterarie (03:54-04:29);
- intervista a Gaetano Afeltra, giornalista, che ricorda la passione di Mattioli per i peperoncini (04:30-07:23);
- intervista a Lucia Mattioli, moglie di Raffaele, che lo ricorda come un "lavoratore instancabile, che faceva tutto con amore", e rammenta i loro viaggi a Napoli per la chiusura dell'anno scolastico dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, il suo rapporto coi giovani e l'aiuto da lui dato a molti amici colpiti dalle leggi razziali durante il fascismo (07:24-09:02);
- Mattioli come personaggio "rimosso" dalla memoria collettiva a dieci anni dalla sua scomparsa, con immagini (senza audio) dai programmi Rai "Il segreto di Milano" (1962) e "Le facce del problema - La nazionalizzazione dell'energia elettrica" (1962); con interviste a Indro Montanelli, che sottolinea la mancanza del rispetto per il passato in Italia e la scarsa identità nazionale degli italiani, ma anche il "feticismo" nato attorno alla figura di Mattioli all'interno della Comit, che ancora segue il suo indirizzo (09:46-12:03); a Cingano, che non ritiene sia un personaggio "rimosso" e sottolinea come lui stesso non avesse mai amato la pubblicità, fosse sempre rifuggito dai riflettori e per questo desse poche interviste (12:04-14:31); a Giovanni Malagodi (direttore centrale della Comit, 1930-1953; 14:32-14:52);
- l'indipendenza di Mattioli dal potere politico; con interviste a Cingano (16:01-16:52); al senatore Leo Valiani, che si concentra sull'IRI e su come fosse più difficile evitarne le ingerenze politiche dopo la guerra, su come non ci fosse mai stata lottizzazione di posti alla Comit e sulla forza di Mattioli data dalla sua professionalità, indipendenza e onestà (16:53-17:53, 20:47-21:08); a Montanelli, che parla dei rapporti di Mattioli col fascismo e su come ricorresse, per evitare ingerenze, al suo charme, "la sua grande forza" (17:54-20:46); a Malagodi, che ricorda la "spinta vitale" in Mattioli (21:09-22:41);
- la morte di Mattioli, con la sepoltura nel cimitero dell'abbazia di Chiaravalle, da lui stesso scelto, e la statua a lui dedicata da Giacomo Manzù (con riprese dell'abbazia e del cimitero);
- intervista a Malagodi, che lo paragona a Walter Rathenau e John Maynard Keynes (24:31-25:14);
- conclusione.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
vhs
durata
26'51''
copyright
Rai