Multimedia
"Banche e banchieri: la Banca Commerciale Italiana. Un secolo di affari", 28.12.1979
segnatura
VID00070
tipologia
audiovisivo
genere
Documentario
date
28.12.1979
(In onda alle ore 21.30.)
luogo di produzione
Italia
emittente
Rai 2
responsabilità enti e persona
Scalfari, Eugenio ( autore )
Andrioli, Massimo ( autore )
Villari, Lucio ( autore )
Spaccarelli, Raffaella ( autore )
Rai ( produttore )
Andrioli, Massimo ( autore )
Villari, Lucio ( autore )
Spaccarelli, Raffaella ( autore )
Rai ( produttore )
cast
Eugenio Scalfari (conduttore), Lucio Villari (conduttore), Bruno Alessandro (Raffaele Mattioli), Luca Biagini (Camillo Giussani), Claudio Carafoli (Alberto Beneduce), Giorgio Favretto (Antonio Mosconi), Giacomo Ricci (Ettore Conti), Pietro Vida (Giuseppe Toeplitz).
sinossi
Prima di due puntate dedicate alla storia della Banca Commerciale Italiana, relativa al periodo 1894-1931. Nel documentario, narrato da Eugenio Scalfari, si alternano immagini e filmati d'epoca, ricostruzioni recitate di riunioni presso la Comit e la Banca d'Italia, interviste, e sequenze in cui Scalfari stesso e Lucio Villari, tra piazza della Scala a Milano, i locali della Sede della Comit di Milano e quelli della Banca d'Italia, e i giardini di Villa Toeplitz a Sant'Ambrogio Olona, presentano gli avvenimenti dei primi decenni di vita della banca.
Sequenze:
- introduzione: la Comit come banca differente - oltre che luogo d'affari, anche punto d'incontro di politica e cultura, e simbolo della vita nazionale attraverso quasi un secolo di storia; la banca ha resistito a numerosi assalti reclutando sempre il gruppo dirigente al proprio interno; la sua storia è suddivisibile in tre periodi: dal 1894 alla prima guerra mondiale, sotto la direzione del fondatore Otto Joel; dalla prima guerra mondiale al 1931/33, sotto la direzione di Giuseppe Toeplitz; dal 1933 in poi, sotto la direzione di Raffaele Mattioli e dei suoi diretti successori;
- la crisi del 1931: la Comit ha consumato quasi tutto il suo capitale e le industrie che possiede o sostiene sono in crisi (filmati della borsa di New York e Wall Street); la banca cerca di sostenere il valore dei propri titoli che crollano in borsa, comprandoli essa stessa; alla fine dell'estate del 1931, Toeplitz autorizza Mattioli a prender contatti coi gruppi industriali italiani per sondare la loro disponibilità a salvare la banca;
- intervista a Francesco Cingano, amministratore delegato della Comit, a proposito di questo tentativo da parte di Mattioli, il quale contatta Pirelli, Agnelli, Donegani (Montecatini), Cini (Cini-Volpi) e Motta (Edison) senza successo; Vittorio Cini dirà anni dopo a Cingano di ricordare l'iniziativa, che riteneva non ebbe seguito per l'opposizione di Motta (0:10:15-0:11:39);
- Mattioli espone i risultati del tentativo durante una riunione cui partecipano anche Toeplitz, il presidente della Comit Ettore Conti, l'avvocato Camillo Giussani e i direttori centrali;
- messa in scena recitata della riunione (0:12:45-0:20:09);
- le origini della banca: la fondazione nel 1894, subito dopo la crisi bancaria del 1893;
- le caratteristiche tecnico-finanziarie della banca: la Comit è una "banca mista" che eroga la maggior parte dei prestiti a grossi gruppi industriali, trasferendo il capitale dal settore speculativo a quello produttivo e partecipando così attivamente al processo di industrializzazione del paese; la Comit è particolarmente attiva nel settore dell'industria elettrica (riprese d'epoca della costruzione di impianti dell'industria idroelettrica): la SADE, per esempio, è una società essenzialmente controllata dalla Comit; fu Otto Joel a guidare la penetrazione della banca nel settore elettrico e chimico, ma la Comit era anche attiva nell'industria siderurgica, nei cantieri navali, nell'industria tessile, in quella saccarifera e in quella cartaria;
- i rapporti tra la banca e il sistema politico: la Comit appartiene all'orbita giolittiana; il giornale "La Tribuna" è assunto sotto controllo dalla BCI e "regalato" a Giolitti, che ne designa direttore Olindo Malagodi;
- intervista a Giovanni Malagodi, direttore centrale della Comit tra il 1930 e il 1953, su "La Tribuna" e il padre Olindo, che sebbene ammirasse Giolitti, "aveva grande indipendenza di giudizio" (0:33:34-0:35-41);
- il ruolo della Comit nella guerra in Libia (con filmati d'epoca);
- campagna contro la Comit agli inizi della prima guerra mondiale: a causa della presenza tedesca e italo-tedesca, la banca incomincia a essere considerata una "realtà estranea agli interessi nazionali, con un eccessivo controllo del sistema finanziario italiano"; libri come "L'invasione tedesca in Italia" di Ezio Maria Gray (Firenze, 1915) o "La Germania alla conquista dell'Italia" di Giovanni Preziosi e Maffeo Pantaleoni (Firenze, 1916), sottolineano i ruoli pubblici di Joel e Toeplitz e incitano la banca a sbarazzarsi degli elementi tedeschi;
- citazioni dallo scambio epistolare tra Joel e l'ambasciatore tedesco Bernhard von Bulow;
- l'Italia durante la prima guerra mondiale (con filmati d'epoca): il passaggio della Comit alla politica nazionale e all'appoggio delle industrie di guerra è rapido e le permette di tenere testa alla concorrenza;
- il primo dopoguerra: alcuni gruppi industriali si schierano con alcune banche, ma la Comit fa eccezione; la banca entra in collisione con la Banca di Sconto legata all'Ansaldo, fino al crollo della concorrente;
- l'impresa fiumana (con filmati d'epoca): la Comit viene contattata dal governo fiumano per avere finanziamenti, che vengono erogati;
- l'avvento del fascismo: il rapporto della banca col mondo politico rimane sostanzialmente invariato fino all'agosto del 1926 e al progetto di rivalutazione della lira "Quota 90", promosso da Mussolini;
- 1931: la Comit è in crisi;
- intervista a Malagodi su Toeplitz, la crisi e il possibile trapasso della banca allo stato (0:52:27-0:54:06);
- gennaio-ottobre 1931: incontri tra Toeplitz e Mussolini (con filmati d'epoca di Benito Mussolini);
- intervista a Malagodi sullo scontro tra Toeplitz e Alberto Beneduce (0:55:54-0:57:08);
- riunione alla Banca d'Italia per definire i provvedimenti per il risanamento della BCI, a partire da una proposta di Toeplitz stesso, a cui partecipano, oltre a Toeplitz e Beneduce, Ettore Conti, Mattioli, Camillo Giussani, il ministro delle finanze Antonio Mosconi e il governatore della Banca d'Italia Vincenzo Azzolini;
- messa in scena recitata della riunione (0:59:20-1:02:08);
- il risultato della riunione: la banca avrebbe ceduto a un ente parastatale il complesso delle sue partecipazioni industriali, che sarebbero state stimate e per tale importo sarebbe stato aperto un credito a favore della Comit;
- un ulteriore breve scena recitata relativa alla riunione, frammista a filmati d'epoca.
Sequenze:
- introduzione: la Comit come banca differente - oltre che luogo d'affari, anche punto d'incontro di politica e cultura, e simbolo della vita nazionale attraverso quasi un secolo di storia; la banca ha resistito a numerosi assalti reclutando sempre il gruppo dirigente al proprio interno; la sua storia è suddivisibile in tre periodi: dal 1894 alla prima guerra mondiale, sotto la direzione del fondatore Otto Joel; dalla prima guerra mondiale al 1931/33, sotto la direzione di Giuseppe Toeplitz; dal 1933 in poi, sotto la direzione di Raffaele Mattioli e dei suoi diretti successori;
- la crisi del 1931: la Comit ha consumato quasi tutto il suo capitale e le industrie che possiede o sostiene sono in crisi (filmati della borsa di New York e Wall Street); la banca cerca di sostenere il valore dei propri titoli che crollano in borsa, comprandoli essa stessa; alla fine dell'estate del 1931, Toeplitz autorizza Mattioli a prender contatti coi gruppi industriali italiani per sondare la loro disponibilità a salvare la banca;
- intervista a Francesco Cingano, amministratore delegato della Comit, a proposito di questo tentativo da parte di Mattioli, il quale contatta Pirelli, Agnelli, Donegani (Montecatini), Cini (Cini-Volpi) e Motta (Edison) senza successo; Vittorio Cini dirà anni dopo a Cingano di ricordare l'iniziativa, che riteneva non ebbe seguito per l'opposizione di Motta (0:10:15-0:11:39);
- Mattioli espone i risultati del tentativo durante una riunione cui partecipano anche Toeplitz, il presidente della Comit Ettore Conti, l'avvocato Camillo Giussani e i direttori centrali;
- messa in scena recitata della riunione (0:12:45-0:20:09);
- le origini della banca: la fondazione nel 1894, subito dopo la crisi bancaria del 1893;
- le caratteristiche tecnico-finanziarie della banca: la Comit è una "banca mista" che eroga la maggior parte dei prestiti a grossi gruppi industriali, trasferendo il capitale dal settore speculativo a quello produttivo e partecipando così attivamente al processo di industrializzazione del paese; la Comit è particolarmente attiva nel settore dell'industria elettrica (riprese d'epoca della costruzione di impianti dell'industria idroelettrica): la SADE, per esempio, è una società essenzialmente controllata dalla Comit; fu Otto Joel a guidare la penetrazione della banca nel settore elettrico e chimico, ma la Comit era anche attiva nell'industria siderurgica, nei cantieri navali, nell'industria tessile, in quella saccarifera e in quella cartaria;
- i rapporti tra la banca e il sistema politico: la Comit appartiene all'orbita giolittiana; il giornale "La Tribuna" è assunto sotto controllo dalla BCI e "regalato" a Giolitti, che ne designa direttore Olindo Malagodi;
- intervista a Giovanni Malagodi, direttore centrale della Comit tra il 1930 e il 1953, su "La Tribuna" e il padre Olindo, che sebbene ammirasse Giolitti, "aveva grande indipendenza di giudizio" (0:33:34-0:35-41);
- il ruolo della Comit nella guerra in Libia (con filmati d'epoca);
- campagna contro la Comit agli inizi della prima guerra mondiale: a causa della presenza tedesca e italo-tedesca, la banca incomincia a essere considerata una "realtà estranea agli interessi nazionali, con un eccessivo controllo del sistema finanziario italiano"; libri come "L'invasione tedesca in Italia" di Ezio Maria Gray (Firenze, 1915) o "La Germania alla conquista dell'Italia" di Giovanni Preziosi e Maffeo Pantaleoni (Firenze, 1916), sottolineano i ruoli pubblici di Joel e Toeplitz e incitano la banca a sbarazzarsi degli elementi tedeschi;
- citazioni dallo scambio epistolare tra Joel e l'ambasciatore tedesco Bernhard von Bulow;
- l'Italia durante la prima guerra mondiale (con filmati d'epoca): il passaggio della Comit alla politica nazionale e all'appoggio delle industrie di guerra è rapido e le permette di tenere testa alla concorrenza;
- il primo dopoguerra: alcuni gruppi industriali si schierano con alcune banche, ma la Comit fa eccezione; la banca entra in collisione con la Banca di Sconto legata all'Ansaldo, fino al crollo della concorrente;
- l'impresa fiumana (con filmati d'epoca): la Comit viene contattata dal governo fiumano per avere finanziamenti, che vengono erogati;
- l'avvento del fascismo: il rapporto della banca col mondo politico rimane sostanzialmente invariato fino all'agosto del 1926 e al progetto di rivalutazione della lira "Quota 90", promosso da Mussolini;
- 1931: la Comit è in crisi;
- intervista a Malagodi su Toeplitz, la crisi e il possibile trapasso della banca allo stato (0:52:27-0:54:06);
- gennaio-ottobre 1931: incontri tra Toeplitz e Mussolini (con filmati d'epoca di Benito Mussolini);
- intervista a Malagodi sullo scontro tra Toeplitz e Alberto Beneduce (0:55:54-0:57:08);
- riunione alla Banca d'Italia per definire i provvedimenti per il risanamento della BCI, a partire da una proposta di Toeplitz stesso, a cui partecipano, oltre a Toeplitz e Beneduce, Ettore Conti, Mattioli, Camillo Giussani, il ministro delle finanze Antonio Mosconi e il governatore della Banca d'Italia Vincenzo Azzolini;
- messa in scena recitata della riunione (0:59:20-1:02:08);
- il risultato della riunione: la banca avrebbe ceduto a un ente parastatale il complesso delle sue partecipazioni industriali, che sarebbero state stimate e per tale importo sarebbe stato aperto un credito a favore della Comit;
- un ulteriore breve scena recitata relativa alla riunione, frammista a filmati d'epoca.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
vhs
durata
70'
copyright
Rai