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"I bruzafer", 1984

segnatura
VID00435
tipologia
audiovisivo
genere
Educational
date
1984
titolo collana/serie
Cariplo per la scuola
luogo di produzione
Italia
distribuzione
Angelicum Film
responsabilità enti e persona
Martinelli, Renzo ( regista )
Martinelli, Renzo ( sceneggiatore )
Frigerio, Adalberto ( sceneggiatore )
Imago 80 ( produttore )
Regione Lombardia, Settore Cultura e Informazione ( produttore )
Cariplo ( produttore )
credits
Fotografia: Lamberto Caimi; montaggio: Alberto Moro; musica: Gianluigi Pezzera.
sinossi
Il cortometraggio, prodotto da Regione Lombardia in collaborazione con la Cariplo, fa parte del catalogo di film creati dalla Cassa di Risparmio per la distribuzione gratuita nelle scuole e si focalizza sul lavoro dei "bruzafer", artigiani del ferro, andando idealmente ad integrare il precedente "Gli uomini del ferro" (1983).

Il gruppo dei "bruzafer" agisce nella zona di Franciacorta, in provincia di Brescia, dove grazie alla compresenza di miniere, corsi d'acqua e combustibile nella forma di legname, fin dall'antichità era nata la tradizione e l'arte della lavorazione del ferro.
Aldo Caratti, artigiano del ferro come suo padre e suo nonno, ha fondato la scuola-bottega "Bruzafer", con alcuni ex allievi, per sopperire alla mancanza di un corso di ferro battuto alla scuola di disegno di Rovato e perché una tale arte non andasse perduta. Il documentario dà voce a Carati stesso, che ai suoi studenti ribadisce come fossero "venuti nella [sua] bottega per imparare un'arte che non deve andare distrutta [...ed] esser[ne] i continuatori".
Il ferro, trasformato talvolta anche in opera d'arte dai bruzafer, ha tuttavia per lo più accompagnato la vita dell'uomo nella più comune quotidianità: perché tanto le opere d'arte quanto gli oggetti comuni non andassero perduti, è stato creato un Museo Etnografico del Ferro presso l'abbazia di Rodengo. Oltre a oggetti d'uso quotidiano più o meno peculiari, il film mostra le sculture di artisti come Vittorio Cornali, Pierino Tedeschi, Giuseppe Barborini, Sergio Bara e Silvano Bellini, prima di concludersi con alcune ultime affermazioni di Caratti: "la scultura in ferro per avere valore deve essere un blocco unico. Basta un poco per dire molto [...] non si può fare dell'arte se non c'è l'anima di chi l'ha concepita".
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
14'08''
copyright
Intesa Sanpaolo, ente conservatore