Multimedia
"Mantova e i suoi fiumi", 1984
segnatura
VID00417
tipologia
audiovisivo
genere
Educational
date
1984
titolo collana/serie
Cariplo per la scuola; Arti, mestieri e tradizioni della nostra gente
luogo di produzione
Italia
distribuzione
Angelicum Film
responsabilità enti e persona
Martinelli, Renzo ( regista )
Martinelli, Renzo ( autore del soggetto )
Martinelli, Renzo ( sceneggiatore )
Frigerio, Adalberto ( sceneggiatore )
Barone, Dino ( produttore )
Studioemme ( produttore )
Cariplo, Servizio Propaganda e Sviluppo ( produttore )
Martinelli, Renzo ( autore del soggetto )
Martinelli, Renzo ( sceneggiatore )
Frigerio, Adalberto ( sceneggiatore )
Barone, Dino ( produttore )
Studioemme ( produttore )
Cariplo, Servizio Propaganda e Sviluppo ( produttore )
credits
Fotografia: Fabio Cianchetti; montaggio: Alberto Moro; musica: Gianluigi Pezzera.
sinossi
Il cortometraggio, prodotto dalla Cariplo e parte di una serie relativa ai mestieri e alle tradizioni italiane creata per la distribuzione gratuita nelle scuole, si focalizza sul rapporto tra il territorio mantovano e i suoi fiumi. A differenza degli altri titoli della serie, questo documentario utilizza come espediente narrativo una cornice in cui tre studenti preparano un film-ricerca sullo stesso argomento. Tre lavori legati alla vita sul fiume vengono identificati e analizzati: la creazione delle caratteristiche barche del Mincio, la fabbricazione di scope di vimini e quella di mattoni.
Nel film gli studenti impostano man mano la struttura del loro documentario, e decidono di incominciare da Rivalta sul Mincio, un piccolo paese in cui si trova un uomo di nome Mendes, uno degli ultimi costruttori delle caratteristiche imbarcazioni usate per la navigazione del Mincio: il burchio, che ricorda le gondole veneziane, e il bucintoro, barca dalla forma più ampia e solenne. Già Giulio Romano ne aveva dipinte sulle pareti di Palazzo Te: poco infatti è cambiato nei secoli per quanto riguarda la navigazione nei canneti mantovani.
La vegetazione del fiume permise anche la nascita dell'industria di vimini e scope, e a Cicognara, in particolare, si fanno ancora scope prodotte a mano. L'anziano Eliseo ricorda come nel paese verso la fine dell'Ottocento due ex fabbricanti di zolfi per primi si diedero alla loro fabbricazione, e viene quindi descritta la lavorazione delle scope nelle sue varie fasi: la raccolta della saggina, la battitura degli steli e la fabbricazione manuale dell'oggetto. La produzione di massa di prodotti sintetici ha ormai messo però in crisi questo tipo di lavorazione artigianale.
Tra i prodotti offerti dal Mincio si ricorda infine anche l'argilla, che, prelevata dai depositi lungo le rive, veniva caricata sulle barche e trasportata alle fornaci: una produzione importante per secoli, in quanto fin dai tempi dei Gonzaga la richiesta di mattoni era stata altissima. L'antica fornace di Borgoforte è arrivata alla modernità quasi intatta e lì l'argilla viene ancora lavorata a mano.
Il film si conclude quindi sugli studenti che presentano la loro ricerca alla propria classe.
Nel film gli studenti impostano man mano la struttura del loro documentario, e decidono di incominciare da Rivalta sul Mincio, un piccolo paese in cui si trova un uomo di nome Mendes, uno degli ultimi costruttori delle caratteristiche imbarcazioni usate per la navigazione del Mincio: il burchio, che ricorda le gondole veneziane, e il bucintoro, barca dalla forma più ampia e solenne. Già Giulio Romano ne aveva dipinte sulle pareti di Palazzo Te: poco infatti è cambiato nei secoli per quanto riguarda la navigazione nei canneti mantovani.
La vegetazione del fiume permise anche la nascita dell'industria di vimini e scope, e a Cicognara, in particolare, si fanno ancora scope prodotte a mano. L'anziano Eliseo ricorda come nel paese verso la fine dell'Ottocento due ex fabbricanti di zolfi per primi si diedero alla loro fabbricazione, e viene quindi descritta la lavorazione delle scope nelle sue varie fasi: la raccolta della saggina, la battitura degli steli e la fabbricazione manuale dell'oggetto. La produzione di massa di prodotti sintetici ha ormai messo però in crisi questo tipo di lavorazione artigianale.
Tra i prodotti offerti dal Mincio si ricorda infine anche l'argilla, che, prelevata dai depositi lungo le rive, veniva caricata sulle barche e trasportata alle fornaci: una produzione importante per secoli, in quanto fin dai tempi dei Gonzaga la richiesta di mattoni era stata altissima. L'antica fornace di Borgoforte è arrivata alla modernità quasi intatta e lì l'argilla viene ancora lavorata a mano.
Il film si conclude quindi sugli studenti che presentano la loro ricerca alla propria classe.
BN/colore
colore
lingua
Italiano
formato
16 mm
durata
18'33''
copyright
Intesa Sanpaolo