Banca Lombarda di Depositi e Conti Correnti
Banca Lombarda di Depositi e Conti Correnti, 1870 - 1995
La Banca Lombarda di Depositi e Conti Correnti venne costituita con atto del 1° giugno 1870 (rogito G. Capretti) per iniziativa di un gruppo di cittadini lombardi di nobile estrazione e di largo censo (tra cui il duca Ludovico Melzi d'Eril, che fu per un decennio presidente del Consiglio di Amministrazione), di esponenti del mondo industriale (come il barone Eugenio Cantoni) e di un folto numero di banchieri privati. Autorizzata con decreto regio 4 agosto 1870, iniziò ad operare alla fine di quell'anno, con un capitale nominale di lire 6 milioni (di cui 3 interamente versati). Nell'ampio spettro di attività previste dallo statuto, la Banca si concentrò inizialmente sulle anticipazioni e lo sconto di effetti per lo più nel settore serico, ritagliandosi un importante spazio come intermediario finanziario per i commercianti italiani e i fornitori di materia prima e di semilavorati in Estremo Oriente. Svolse inoltre un ruolo di Banca di "categoria" dei banchieri privati, passando per essa molte loro operazioni e gestendone i depositi a risparmio. Nel 1871 partecipò alla fondazione della Banca Generale di Roma. Dal 1879 introdusse i libretti di risparmio, configurandosi come una banca di deposito nel senso moderno del termine. Gestita secondo criteri di prudenza, non si avventurò in operazioni speculative di Borsa ed evitò immobilizzi, specie nel campo dell'edilizia, passando indenne le crisi che segnarono i tre decenni conclusivi del XIX secolo. Lo stesso avvenne per la prima metà del secolo successivo. Nel secondo dopoguerra mantenne la specificità di avere tra i suoi depositanti famiglie lombarde di chiaro nome, che intrattenevano presso la Banca - oltre i conti delle loro aziende - i propri conti personali e dossier titoli. Ottenne nel 1948 l'abilitazione all'emissione di assegni circolari e nel 1960 venne autorizzata ad operare come banca agente. Nel contempo iniziò l'espansione sul territorio aprendo nel 1955 un'agenzia a Varese; negli anni successivi verranno aperte altre filiali lungo la direttrice Milano-Varese, portando alla Banca una nuova clientela composta da aziende di media-piccola dimensione. Nel corso degli anni '80 partecipò a fondi di investimento immobiliare e a società fiduciarie, allargando l'operatività in vari settori del parabancario (specie nel leasing e nel factoring). Dal 1989 introdusse cambiamenti significativi a livello sia di governance che di organizzazione in vista del mercato unico europeo; venne anche adottato un nuovo marchio che univa il legame della tradizione - rappresentata dalla caravella - con l'operosità e l'efficienza lombarda - rappresentata dal biscione visconteo. Per delibera dell'Assemblea del 27 aprile 1991, lo statuto fu modificato e venne assunta la denominazione breve di Banca Lombarda. Il 20 agosto 1992, in linea con la 'Legge Amato', l'azienda bancaria fu conferita ad una nuova società, la Spaia SpA, effettuando contestualmente un aumento di capitale e modificando l'oggetto sociale e il nome in Lombarda Holding SpA (assumendo la funzione di Capogruppo), mentre la Spaia fu ridenominata Banca Lombarda SpA; completava il nuovo Gruppo bancario, la società immobiliare Perseo Srl. Il 20 dicembre 1994, l'azionista di maggioranza della Capogruppo, il Crédit Lyonnais, cedette la propria quota al Credito Agrario Bresciano. Nell'Assemblea del 23 settembre 1995 Lombarda Holding approvò il progetto di fusione per incorporazione nella Banca bresciana, operazione che avvenne con atto del 31 ottobre 1995.
L'archivio storico della Banca Lombarda di Depositi e Conti Correnti è stato acquisito dall'Archivio Storico Intesa Sanpaolo dopo la fusione del Gruppo UBI avvenuta il 12 aprile 2021. L'archivio era conservato presso la sede di UBI Banca in via Silvio Pellico 10, a Milano. La documentazione, dopo una fase di inventariazione, è stata trasferita presso i locali dell'Archivio Storico di via Bisceglie 120, a Milano.
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