Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia

Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia

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Il Monte di Pietà (Monte Vecchio) venne costituito nel 1489 in seguito alla predicazione di S. Bernardino da Feltre e, in particolare, alla presenza in Brescia del francescano Michele da Aqui, che raccolse le prime offerte per costituirlo. Il Monte dispensava prestiti senza interessi e veniva sostenuto dai fondi del Comune, dalle offerte e dai singoli cittadini con sovvenzioni, legati, donazioni ed eredità. Nonostante la perdita di una parte consistente della documentazione storica, nell'Archivio Storico Intesa Sanpaolo sono conservati diversi documenti risalenti agli anni di fondazione, e in particolare le pergamene relative alle eredità conferite al Monte. Inevitabilmente coinvolto nei secoli nelle alterne vicende belliche e politiche della città, alternando periodi più o meno favorevoli, la sua attività fu circoscritta alle opere caritative e all'erogazione di prestiti di piccola entità per i soggetti più indigenti, ricoprendo sempre una funzione di rilievo nello sviluppo del sistema caritativo-assistenziale cittadino.
Per soddisfare un altro tipo di attività pignoratizia che contemplasse anche la concessione di prestiti con modici tassi d'interesse, nella seduta del Consiglio Generale della Città del 29 maggio 1553 venne deciso di istituire il cosiddetto Monte Nuovo - la cui attività in realtà iniziò solo nel 1587 -, che rispondeva alla Municipalità. Anche il Monte Nuovo visse sorti alterne dovute sia alle diverse dominazioni, particolarmente difficile quella napoleonica, sia ai prelevamenti di denaro da parte del Comune per rimpinguarne le casse che alle ruberie e alla mala amministrazione da parte dei massari. Con l'annessione all'Impero austriaco, l'attività del Monte ritornò ad essere rivolta alla tradizionale funzione di prestito su pegno.
Con il regio decreto del 3 aprile 1924, venne approvata la fusione - su proposta della locale Congregazione di Carità - tra il Monte Vecchio e il Monte Nuovo con la costituzione dei Monti Riuniti di Pietà di Brescia, dal 1938 Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia, il cui scopo era di «far sovvenzioni in danaro sopra pegno di cose mobili, dietro corresponsione di determinate competenze, quanto più limitate possibili, nonché di sovvenire piccole somme a povere ed oneste persone della città e provincia, senza alcuna spesa ed affatto gratuitamente». Era inoltre autorizzato a concedere mutui ipotecari a privati, enti morali e comuni della provincia di Brescia, ad assumere esattorie, ad esplicare servizi di cassa per enti, a fornire servizi di deposito e custodia di oggetti preziosi, ad accettare depositi a risparmio ed a conto corrente.

Le carte d'archivio del Monte Vecchio iniziano ad essere depredate e disperse fin dai primi anni del ‘500 a seguito del sacco inferto dagli svizzeri alla città di Brescia e questa storia di perdita e di disgregazione caratterizzerà nel tempo la documentazione dell'archivio. Attraverso gli inventari redatti nei secoli, a partire dal parziale inventario Bighelli - risalente alla fine del XVIII secolo o inizi del XIX - per poi passare a quello completo del 1860, abbiamo una panoramica della documentazione che costituiva l'archivio del Monte e - comparando l'inventario con quanto ad oggi identificato tra le diverse istituzioni che conservano anche solo spezzoni documentari, possiamo risalire a quanto sia andato ad oggi perduto. In base all'inventario del 1860, su un totale di 185 volumi costituenti l'archivio storico del Monte ne rimangono solo 10, ai quali bisogna aggiungere l'elenco di quanto costituisce l'archivio corrente ovvero l'archivio prodotto dalla Direzione, che parte dal 1834.

Del Monte Nuovo non sono pervenuti inventari se non un Repertorio redatto nel 1720 da Giuseppe Bonomini, archivista dell'Ospedale Grande, che però non include la documentazione relativa alla gestione amministrativa dell'ente e della gestione dei pegni. Farà seguito, in età napoleonica, l'inventario del 1807 suddiviso in 15 rubriche, a testimonianza di quello che doveva essere l'archivio del Monte Nuovo, purtroppo andato per lo più perduto. La documentazione conservata nell'Archivio Storico Intesa Sanpaolo, del resto, testimonia l'esiguità dell'archivio superstite.

Più corposo l'archivio dei Monti Riuniti, prodotto in tempi più recenti, la cui conservazione ha potuto godere di una maggiore sensibilità verso la documentazione storica manifestata dalla Direzione amministrativa dell'ente.

Nel 1934 viene stilato un inventario (che comprende anche Monte Vecchio e Monte Nuovo) voluto dall'Archivio di Stato di Brescia con la finalità di preservarne l'integrità: purtroppo non c'è più traccia di alcune unità archivistiche antiche ivi descritte. Inoltre, alcuni tentativi documentati di trasferire l'archivio dei Monti Riuniti presso l'archivio comunale sembra non siano stati mai realizzati; tutto quello che si è salvato è quindi rimasto all'interno della sede dei Monti Riuniti di Credito su Pegno ed è stato riordinato per il Cinquecentenario della fondazione (1489-1989) a cura dell'ente, ormai operante all'interno del sistema bancario tradizionale, pur mantenendo una propria specificità.

La parte documentaria, ora conservata e gestita dall'Archivio Storico Intesa Sanpaolo , è comunque corposa seppure, come detto, certamente incompleta; ricopre un lungo arco cronologico (1397-1991) e conserva diverse tipologie di documentazione: dalle pergamene del XIV-XV secolo (relative a eredità e Commissarie) ai mastri, dalle Terminazioni ai protocolli, dai registri di carico e scarico dei pegni e delle aste ai copialettere per passare all'attività più propriamente bancaria novecentesca con i bilanci d'esercizio, gli atti della Direzione amministrativa, la corrispondenza d'ufficio, i fascicoli del personale.

Come spesso accade nella storia archivistica dei Monti, parte delle carte relative alla fondazione (grida, statuti, regolamenti) sono conservate nell'Archivio Civico e nell'Archivio di Stato locale; in questi enti, la documentazione si trova per lo più nelle serie relative alla Beneficenza, alla concentrazione delle Opere Pie, al fondo dell'Ospedale Maggiore e, soprattutto, nell'Ente Comunale di Assistenza (ECA) di Brescia, in cui è confluito l'archivio della Congregazione di Carità.

 

passaggi di proprietà

Il 12 aprile 2021 con la fusione di UBI in Intesa Sanpaolo tutti gli archivi storici afferenti alle banche costituenti il gruppo UBI sono confluiti in Intesa Sanpaolo e conferiti al suo Archivio Storico; tra questi anche il patrimonio documentario dei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia che comprende il Monte Vecchio, il Monte Nuovo e i Monti Riuniti.
In UBI non era presente un archivio storico strutturato di Gruppo e, essendo questo Istituto frutto di una storia secolare di fusioni su tutto il territorio nazionale (con il corollario degli inevitabili trasferimenti di sedi istituzionali e conseguenti traslochi), del patrimonio documentario dei Monti negli ultimi anni se ne erano perse le tracce.
Durante i sopralluoghi effettuati post fusione dall'Archivio Storico Intesa nelle diverse sedi storiche di UBI, il patrimonio documentario dei Monti Riuniti è stato rinvenuto nel 2021 non a Brescia, ma a Milano nei sotterranei del palazzo dell'omonimo Monte di Pietà che, a seguito delle diverse aggregazioni di istituti bancari, era diventato una delle sedi principali di UBI sulla piazza milanese. Si tratta di 260 faldoni, stoccati in anonimi scatoloni bianchi ‘da trasloco', e n. 332 registri posti su scaffalature inframmischiati ai registri del Monte Pietà di Milano: un archivio denso di storia, pervenuto a noi strutturato e condizionato in faldoni. Dopo la presa in carico, è stata verificata la corrispondenza tra la documentazione ritrovata e quella descritta nell'inventario già pubblicato nei due volumi Per il quinto centenario del Monte di Pietà di Brescia (1489-1989). L'Archivio Storico dei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia.

date di versamento
2021
criteri di ordinamento

La parte documentaria è stata ritrovata già strutturata in faldoni numerati, a seguito del lavoro archivistico effettuato dal dottor Roberto Navarrini pubblicato nei due volumi Per il quinto centenario del Monte di Pietà di Brescia (1489-1989). L'Archivio Storico dei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia. Ovviamente è stata mantenuta la struttura archivistica data dal Navarrini, che - a sua volta - si era rifatto a un impianto già dato precedentemente; in seguito alla verifica di quanto contenuto nei singoli faldoni, sono state apportate alcune correzioni di date.

strumenti di ricerca
Inventario semi-analitico (2023)
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'archivio storico
copyright
Intesa Sanpaolo
lingua della documentazione
Italiano/latino