Banca Commerciale Italiana

Corrispondenza di Giorgio Di Veroli., 1929 - 1938

segnatura
 5 SOF
consistenza
22 cartelle
struttura
2 sottoserie
storia istituzionale e biografia

Giorgio Di Veroli nacque a Roma nel 1890 da famiglia ebraica, ma trascorse la sua giovinezza a Trieste, ove frequentò la scuola evangelica; si laureò al Politecnico di Zurigo e, dopo uno stage di un anno a Berlino presso il reparto di motoristica della Orenstein & Koppel, lavorò per circa un decennio presso lo stabilimento di Vado Ligure della società Ferrotaie, di Oscar Sinigaglia, divenendone in breve tempo il direttore.
Dopo un breve periodo trascorso a Milano presso la Società Italiana di Credito, per formarsi un'esperienza anche nel lavoro bancario, e presso la Società Esercente Tubi di Ghisa di Cogoleto, si trasferì a Roma nel 1923 per entrare, con incarichi direttivi, alla Società Finanziaria per l'Industria e il Commercio, la holding di smobilizzo che aveva rilevato le partecipazioni industriali del Banco di Roma, nell'ambito del suo salvataggio. 
 Nel 1928 Di Veroli tornò a Trieste, dove collaborò, in qualità di consulente, con i tecnici della BCI in alcuni delicati affari. Ebbe dapprima l'incarico di esaminare, dal marzo all'agosto del 1928, i cantieri e le officine del Gruppo Cosulich, nella prospettiva di una loro profonda ristrutturazione.  Durante i primi mesi del 1929 Di Veroli venne distaccato presso la sede della Sicmat, società in liquidazione del gruppo tessile Brunner, quale rappresentante della BCI nelle trattative per la moratoria dei crediti della società.
Nominato direttore della Segreteria Industriale della BCI nell'ottobre 1929, fu direttore generale della Sofindit dal 1932 fino alla sua liquidazione, nel delicato momento del trasferimento del portafoglio industriale della Comit all’Iri. Di Veroli rientrò alla BCI il 1° aprile 1935, con il grado di direttore centrale, in virtù del ruolo direttivo ricoperto alla Sofindit e come riconoscimento del prestigio e della fiducia che ormai godeva presso i vertici della Banca: agì come diretto collaboratore di Mattioli e Facconi nella sorveglianza della situazione del Servizio Tesoreria e Finanza.
Egli uscì dalla BCI il 1° novembre 1938, nell'imminenza della promulgazione delle leggi razziali; dopo essere sostato in Svizzera e a Parigi, si stabilì a New York nei primi anni ‘40, dove nel 1945 divenne capo della Rappresentanza della BCI, carica che mantenne fino alla sua scomparsa, avvenuta il 19 novembre 1952. All’inizio del 1952 sposò Herta Bailley, già segretaria dell’Ufficio di Rappresentanza.
A New York Di Veroli svolse l'importante funzione di riattivare nei primi anni del dopoguerra i rapporti d'affari dell'Istituto milanese, e più in generale del mondo produttivo italiano, con il mercato finanziario americano. Dal novembre 1953 al marzo 1973 è stata erogata dalla BCI una borsa di studio Giorgio di Veroli presso l’Istituto Italiano di Studi Storici di Napoli.

contenuto
Tipologie: Copialettere e raccoglitori di corrispondenza.

Oggetti: I copialettere di Di Veroli coprono l'intero periodo Sofindit-Ispettorato Tecnico (1932-1935), e comprendono anche alcune lettere antecedenti, mentre il carteggio, che inizia nel 1932, giunge fino al 1938.
Viene qui documentata l'attività specifica di Di Veroli, prima alla Sofindit e poi alla BCI, nei suoi rapporti diretti con i singoli esponenti del mondo della politica, dell'industria e della finanza: si vedano, soprattutto, i cospicui carteggi con Guido Jung, Donato Menichella, Guglielmo Reiss Romoli e Oscar Sinigaglia.
Anche se la corrispondenza più personale e riservata di Di Veroli è andata probabilmente perduta, non mancano qui, comunque, alcune lettere con familiari ed amici, oltre a vari fascicoli relativi ai numerosi interessi privati di Di Veroli. Si veda, ad esempio, la sua corrispondenza con numerose biblioteche antiquarie (cart. 407), riflesso della sua passione di bibliofilo, che lo metteva, di tanto in tanto, in amichevole concorrenza con Raffaele Mattioli.
criteri di ordinamento
Il carteggio ufficiale di Di Veroli, in origine disposto cronologicamente in un gruppo di raccoglitori ad anelli, è ora suddiviso in ordine alfabetico per persone (cart. 395-406) e per società ed enti diversi (cart. 407); sono stati elencati nell'inventario tutti i corrispondenti, ma sono stati descritti in modo più analitico solo i fascicoli più consistenti.
strumenti di ricerca
Indici dei copialettere, e inventario a stampa: Società Finanziaria Industriale Italiana (Sofindit), Milano, Banca Commerciale Italiana, 1991.
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'Archivio Storico.
bibliografia

Sulla biografia di Di Veroli, figura peraltro ancora poco studiata, si vedano:
- la rievocazione, siglata A.G. [Antonello Gerbi], apparsa sul "24 Ore" del 23 novembre1952, in cui si trova ricostruita, con ricchezza di particolari, la vita di Di Veroli;
- la tesi di Barbara ANNIBALDI (relatore: Franco Amatori), Tra banca e industria, la figura e l'opera di Giorgio Di Veroli, Università Commerciale Luigi Bocconi - Milano, a.a. 1996-1997;
- il catalogo dei libri posseduti da Di Veroli a New York al momento della sua scomparsa: Rare XV-XIX Century Italian Literature important bibliographies collected by the late Giorgio Di Veroli, New York, 1956.