Banca Commerciale Italiana
Carte personali di Adolfo Comelli, 1870 - 1939
Nato a Lodi Vecchio il 10 novembre 1853, Comelli conseguì il diploma di ragioniere a Bergamo nel 1870 e da allora ebbe un denso periodo di apprendistato come "pubblico ragioniere" e poi, a Verona, come dipendente di banca; in seguito fu "ragioniere corrispondente" nell'amministrazione del patrimonio Bonoris di Mantova, consigliere e revisore comunale dei conti nella stessa città, alla cui vita sociale ed economica partecipò intensamente. Fu infatti consigliere di amministrazione della Banca Agricola Mantovana, dal 1888 al 1892 (doc. n. 3/33), e valido promotore del Consorzio per la Bonifica dell'Agro Mantovano-Reggiano, al quale procacciò i necessari finanziamenti tra il 1891 e il 1895 (doc. n. 3/8); nel contempo era chiamato a far parte di svariate associazioni, tra cui la Società Mantovana di Ginnastica e Scherma della quale, come apprezzato praticante dell'arte, tenne anche la presidenza (doc. n. 1/18).
Il trasferimento a Milano avvenne nei primi mesi del 1889, allorché fu invitato a far parte della costituenda Banca Unione Italiana, sorta per iniziativa di alcune banche tedesche e svizzere e della casa bancaria Sardi, Carnevali & C. (doc. n. 1/25). Tale banca - se si segue la traccia di alcuni dossier di Comelli (Segreteria Generale, cart. 41-44) - confluì di lì a poco nella Società Generale di Credito Mobiliare Italiano, che, a sua volta, com'è noto, fu posta in liquidazione nel 1894.
Nello stesso anno, Comelli fu chiamato a far parte della BCI, e fin dall'inizio con cariche di responsabilità, in considerazione della sua preparazione tecnica, della sua non comune capacità di lavoro e della conoscenza delle lingue estere. E' attestato che nel novembre 1894, nell'intervallo cioè tra la costituzione della Banca e l'apertura al pubblico della Sede di Milano, egli fu inviato da Joel e Weil a Berlino per mettere a punto, sul modello delle banche fondatrici, il sistema operativo e contabile da avviare a Milano (CpD, vol. 1°, ff. 205-207 e 232-33).
A più riprese, nel prosieguo della carriera, Comelli si vide riconosciuta la sua professionalità, molto rara a quei tempi: nell'anno accademico 1904-1905 fu chiamato a tenere presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi un corso di "Banco modello" (su cui cfr. il copialettere con lo stesso titolo in Sofindit, cart. 6 e qui il doc. n. 3/3) e a varie scadenze venne insignito delle onorificenze dell'Ordine della Corona d'Italia (Cavaliere nel 1906, l'anno della conversione della Rendita; Ufficiale nel 1919 e Commendatore nel 1920).
Percorse tutti i gradi della carriera della Banca, da procuratore (inizio 1897) a direttore centrale (1920); si dimise alla fine del 1922, quasi alla soglia dei settant'anni, e continuò a prestare la sua collaborazione come consigliere di amministrazione dal 1923 al 1933.
Oggetti: I documenti sono principalmente di interesse biografico (passaporti, diplomi, attestati, corrispondenza riguardante la carriera lavorativa).
Comelli fu il primo Capo Contabile della Banca. A lui si deve la costruzione dell'iniziale impianto contabile e organizzativo dell'Istituto, la supervisione dell'apertura delle prime filiali in Italia e un contributo all'impostazione tecnico-contabile delle principali partecipazioni bancarie all'estero. Sui suoi fondamentali contributi cfr. le carte segnalate nelle "Fonti complementari interne".