Banca Commerciale Italiana
Ufficio Studi, 1896 - 1977
Un piccolo nucleo di persone già denominato "Ufficio Studi" era attivo fin dal 1919 con a capo Giacomo Calvi, che si occupava della redazione delle pubblicazioni menzionate, della cura di una biblioteca di economia e dello spoglio quotidiano dei giornali.
Dopo un periodo di preparazione, al quale contribuirono il dirigente della BCI Achille Nardi Beltrame e l'economista Attilio Cabiati (v. cart. 1, fasc. 1), nel novembre 1921 questo primo nucleo si trasformò nell'Ufficio Pubblicazioni e Notizie Commerciali, diretto da Alfredo Salvatore-De Zerbi, a cui succedette nel 1924 Domenico Boffito, che ripristinò il vecchio nome di Ufficio Studi, in sintonia con le analoghe esperienze da lui esaminate in Francia e in Svizzera.
Negli anni Trenta l'Ufficio Studi fu riorganizzato per rispondere alle esigenze del nuovo indirizzo impresso alla BCI con la riforma Sofindit-IRI. Alla sua guida fu posto Antonello Gerbi (il "filosofo domato" nell'ironica definizione di Raffaele Mattioli), che lo attrezzò per l'esame comparativo dei diversi sistemi bancari nazionali, per lo studio dei mercati e, più tardi, per l'analisi congiunturale. Nel 1938 Gerbi dovette emigrare a causa delle leggi razziali e fu sostituito da Ugo La Malfa, suo collaboratore dal 1934.
Con l'approssimarsi della guerra l'Ufficio Studi fu caratterizzato dalla presenza, più o meno transitoria, di un numero crescente di giovani antifascisti (oltre allo stesso La Malfa, G. Saragat, R. Craveri, G. Spagnolli, P. Treves, O. Ferrari, F. Di Fenizio, S. La Colla, G. Bricchi, G. Mantegazza, C. Coletti), in parte sfollati dall'inizio del 1943 a Erba nella villa Majnoni d'Intignano.
Nel secondo dopoguerra Gerbi riprese la direzione dell'Ufficio Studi e ne caratterizzò l'indirizzo in questo modo: "Come ufficio della B.C.I., deve servire anzitutto alla B.C.I. ... 'Come vanno le cose nel tal ramo' o 'nel tal paese', o 'quali fattori giocano sul tal mercato', o 'quali ostacoli incontra la nostra attività' ...devono essere le domande sempre presenti alla mente di chi legge una rivista, un listino, una tabella statistica. ... Il limite a questi sforzi lo segna il fattore tempo. Bisogna far presto. ...La congiuntura economica varia continuamente, varia anche mentre la studiamo. Se non le stiamo alle costole, ci scappa di mano e ci distanzia. ... Tutta l'arte di un Ufficio Studi sta proprio nell'equilibrare le esigenze di una buona informazione con quelle di una veloce risposta ai quesiti di tutti i giorni. ... L'Ufficio Studi è un vero clearing di notizie e di cifre....".
Francesca PINO, "Note sulle origini degli Uffici studi bancari: l'esempio della Banca commerciale italiana", in: AA. VV., "La cultura economica a Milano. Quale evoluzione e quali caratteri nel periodo tra le due guerre?", a cura di Giuseppe Bognetti, "Economia Pubblica", 1999, suppl. al n. 1, pp. 61-93.
Guido MONTANARI, L'Ufficio Studi della Comit nell'organizzazione della banca (1919-1945), in "Imprese e Storia", n. 24, luglio-dicembre 2001, pp. 337-59.
Riguardo alla bibliografia specifica su Domenico Boffito, Antonello Gerbi e Ugo La Malfa , si veda la serie delle "Pratiche".
Sui rapporti di collaborazione dell'Ufficio Studi della Comit con la Banca d'Italia , cfr. Paolo BAFFI, Testimonianze e ricordi, Milano, 1990, pp. 27-30, e La Banca d'Italia tra l'autarchia e la guerra. 1936-1945, a cura di Alberto Caracciolo, Roma-Bari, 1992, pp. 48-49 e 314-18.
Sul ruolo dell'Ufficio Studi nell'antifascismo si vedano:
Ugo LA MALFA, testimonianza in: AA.VV., Ricordo di Raffaele Mattioli, Milano, 1975, pp. 61-63;
Leo VALIANI, Ritratto di Raffaele Mattioli, in "Nuova Antologia", luglio- settembre 1980, p. 282; Le matrici politiche del Partito d'Azione, in "Nuova Antologia", aprile-giugno 1984, p. 107; Tutte le strade conducono a Roma, Bologna, 1983, pp. 76-77 e passim;
Raimondo CRAVERI, L'Ufficio Studi della Banca Commerciale Italiana, in: Lamberto MERCURI e Gianfranco TARTAGLIA (a cura di), Il Partito d'Azione dalle origini all'inizio della Resistenza armata, Roma, 1985, pp. 679-82;
Giovanni DE LUNA, Storia del Partito d'Azione, 1942-1947, Milano, 1982, pp. 26-27 e passim.
Fiorenzo MORNATI, "Domenico Boffito: un economista dalla Banca alla Resistenza", Felizzano, Comune di Felizzano, 2009.