Banca Commerciale Italiana
Servizio Filiali Italiane, 1905 - 1998
Il controllo della Direzione Centrale sul lavoro delle filiali fu istituzionalizzato nel 1908 con la costituzione dell'Ufficio Controllo Sedi, le cui funzioni furono trasferite nel 1920 nel Servizio Stabilimenti Italia.
Nel 1932, all'inizio del processo di riforma interna della Comit che in pochi anni trasformò profondamente l'organizzazione della Banca per adattarla alle nuove funzioni di istituto di credito ordinario, fu istituito un grande dipartimento, il Servizio Controllo e Organizzazione Italia. Oltre alla sorveglianza delle filiali, il nuovo servizio assunse in sé le funzioni legali, ispettive e creditizie.
Il resto del lavoro fu affidato alla Segreteria Italia, i cui compiti vennero ampliati con il Regolamento del 1934 quando in un solo ufficio si concentrarono le seguenti funzioni:
- la sorveglianza sull'andamento delle filiali italiane con particolare riguardo alla zona di lavoro;
- lo studio per l'apertura e la chiusura delle filiali, compresi i rapporti con la Banca d'Italia e le associazioni di categoria;
- lo studio e le norme per l'organizzazione delle direzioni e il lavoro di produzione e sviluppo;
- la fissazione delle condizioni alla clientela e lo studio degli accordi interbancari;
- il disbrigo della corrispondenza con la clientela e con le filiali italiane.
A conferma di ciò, nel giugno 1934, il Servizio Controllo passò, con le dimissioni del capo-servizio Enrico Marchesano, alla guida del giovane condirettore centrale Giovanni Malagodi che trasformò la Segreteria Italia nella principale sede ideativa e realizzativa delle riforme strutturali della Banca, coadiuvato da giovani e valenti funzionari, come Luigi Parodi, Massimiliano Majnoni d'Intignano (trasferito nel 1935 alla Rappresentanza di Roma), Paolo Norsa, Enrico Baracchi, Guido Cella, Guido Rossignoli e Antonino Ugdulena. Questi funzionari furono inviati presso le filiali per controllare la riuscita del nuovo piano di organizzazione dei Servizi di Direzione delle filiali e per implementare i nuovi schedari di "Sviluppo" della clientela.
Nel 1937, dopo il trasferimento di Malagodi a Parigi per dirigere l'affiliata Sudameris, l'attività della Segreteria Italia, sotto la guida di Antonio Rossi, proseguì secondo la linea già tracciata negli anni precedenti.
Il regolamento del 1941, con la nascita del Servizio Filiali Italiane diretto da Corrado Franzi, ricollocò presso altri servizi le funzioni legali, creditizie e ispettive, distribuendo il lavoro della Segreteria Italia a tre nuovi uffici (Sorveglianza Filiali, Produzione e Sviluppo e Segreteria). Il ruolo di questo Servizio, guidato con energia da Franzi, nel coordinare la rete delle filiali estesa in ogni singola regione italiana, si rivelò fondamentale durante il periodo bellico, con l'Italia divisa in due dopo l'8 settembre 1943 (come si specificherà meglio nell'apposita serie).
Servizio Filiali Italiane - Segreteria (Pontiggia). Dal 1978 sono iniziati i versamenti all'Archivio di Deposito di Parma, a carico dell'Archivio Storico, proseguiti per circa vent'anni. Le carte poi sono state trasferite direttamente all'Archivio Storico a Milano o ai depositi di Vicenza e Castel San Giovanni. Da quest'ultimo deposito sono state via via inviate dal 2014 le carte necessarie all'integrazione delle varie serie.
Si è deciso di dividere in due spezzoni cronologici le carte della Segreteria mettendo come punto di separazione il 1945-1946, senza però spezzare i singoli faldoni.
Sulla origini di questo Servizio si veda:
BCI, Segreteria Generale (1894-1926) e fondi diversi, con introduzione di Francesca Pino e a cura di Rosanna Benedini, Alberto Gottarelli e F. Pino, Milano, BCI, 1994, pp. XXXIV-XXXVI.
Per un quadro dettagliato del ruolo di Malagodi, come capo della Segreteria Italianegli anni della riforma della Comit, si vedano:
Francesca Pino, introduzione a Segreteria degli Amministratori Delegati Facconi e Mattioli (1926-1972), Milano, BCI, 2000, pp. XLVIIII-LIV.
Francesca Pino, Orizzonte internazionale e "leadership" nelle carte bancarie di Giovanni Malagodi, in: Malagodi banchiere, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2005, pp. 11-12.
Giovanni Malagodi, Dalla crisi allo sviluppo. Scritti per la riorganizzazione delle filiali Comit, 1934-1935, a cura di Francesca Pino e Francesca Gaido, Torino, Nino Aragno Editore, 2010.
Per i rapporti con le associazioni di categoria, compreso il periodo bellico, si vedano:
Alberto Caracciolo (a cura di), La Banca d'Italia tra l'autarchia e la guerra, 1936-1945, Roma-Bari, Laterza, 1992.
Gian Franco Calabresi, L'Associazione Bancaria Italiana. Un caso di associazionismo economico. 1919-1943, Roma-Bari, Laterza, 1996.
Pier Francesco Asso - Sebastiano Nerozzi, (a cura di), Storia dell'Abi. L'Associazione Bancaria Italiana 1944-1972, Roma, Bancaria, 2006.
Sul capo-servizio Franzi, ancora poco conosciuto, si veda:
Guido Montanari, Le carte di Corrado Franzi, capo del Servizio Filiali della Comit e militante in incognito del Partito d'azione, intervento a "Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti, 11^ edizione", Torino, 8 maggio 2015, di prossima pubblicazione.
Sulla costituzione dell'Abi, avvenuta nel 1945, è stata molto utilizzata la cart. 10 della 2^ serie della Segreteria di SFI da AA. VV., Banche e banchieri nella ricostruzione. I protagonisti della nuova ABI nel 1945, Roma, ABIServizi - Bancaria Editrice, 2015,