Banca Commerciale Italiana
Capo-Servizio di SFI, 1940-1988
I primi 5 capo servizio di SFI sono stati i seguenti:
Corrado Franzi, 1941-1955
Luigi Parodi, 1955-1965
Cingano Francesco, 1966-1967
Giuseppe Russo, 1967-1981
Sergio Siglienti, 1981-1984
Corrado Franzi (Firenze 1895 - Milano 1976), laureato in legge, nel 1919, e poi avvocato, fu assunto nel 1920 alla filiale di Firenze della BCI. Promosso procuratore nel 1926, fu condirettore delle filiali di Pisa e Modena. Dal 1931 fu direttore a Bari fino al 1940 quando rientrò a Milano presso la Segreteria Italia per diventare alla fine del 1941 capo del nuovo Servizio Filiali Italiane. Fu promosso condirettore centrale nel 1943 e direttore centrale nel 1946; nominato amministratore delegato nel 1955, seguì sempre personalmente SFI anche se aveva ceduto la carica di capo-servizio a Parodi. Fu vicepresidente della BCI nel 1965 fino al 1972. Collaborò con Mattioli nei rapporti con Mediobanca, di cui fu consigliere dal 1966 al 1972.
Luigi Parodi (Genova 1911- Milano, 1993), entrato alla Comit nel 1929 presso la sede di Genova, si laureò in Giurisprudenza nel 1933. Trasferito alla Direzione Centrale all'inizio del 1934, presso la Contabilità Esecutiva, il 12 luglio di quello stesso anno fu assegnato alla Segreteria Italia. Fu destinato poi, dal 1939, alla dirigenza di filiali (Roma e Reggio Emilia). Dal 1943 sino al 1953 fu trasferito a Roma, prima presso la Direzione distaccata della Banca, poi alla Rappresentanza; nel 1948 fece parte, tra l'altro, in qualità di esperto dell'Istituto, della Commissione Tecnica Bancaria. La sua carriera proseguì a Milano, all'interno della Direzione Centrale, con la promozione a condirettore e poi a direttore centrale, rispettivamente nel 1956 e nel 1965; nel 1955 aveva sostituito Franzi alla guida di SFI. Uscì dalla BCI nel 1976.
Francesco Cingano (Bondeno, Ferrara, 1922- Milano, 2003), si laureò in giurisprudenza a Padova nel 1946. Assunto dalla Comit nell'ottobre 1946, divenne nel 1959 direttore della filiale di Casablanca di Comitfrance; tornato a Milano nel 1962, divenne nel 1964 direttore della Sede di Milano e nel dicembre 1966 capo-servizio di SFI e condirettore centrale. Fu promosso nel giugno 1967 amministratore delegato della BCI e poi presidente dal 1987 al 1988. In questo anno divenne poi presidente di Mediobanca, carica che mantenne fino all'aprile 2003, poco prima della sua morte avvenuta il 10 maggio.
Giuseppe Russo (Caserta, 1918 - Milano, 2004), figlio del letterato Luigi, laureato in Giurisprudenza a Firenze nel 1940, fu assunto dalla BCI nel 1938. Dopo aver prestato servizio presso le filiali di Firenze e Lucca, divenne direttore dal 1961 della filiale di Venezia. Capo-servizio di SFI e condirettore centrale dal 1967, direttore centrale dal 1970, fu amministratore delegato dal 1981 fino al 1989.
Sergio Siglienti (Sassari 1926), figlio di Stefano (presidente dell'Abi e dell'Imi), fu assunto dalla BCI nel 1951, promosso procuratore nel 1953 per lavorare presso la filiale di Vicenza. Dopo uno stage alla Midland Bank, si trasferì alla filiale di Firenze dove divenne nel 1957 vicedirettore. Dal 1958 al 1960 fu distaccato presso la CECA in Lussemburgo e a Washington presso il Fondo Monetario Internazionale e poi presso la BIRS. Rientrò alla Direzione della Comit nel 1967 alla Segreteria del Servizio Crediti, come condirettore addetto. Promosso nel 1969 condirettore centrale, divenne nel 1976 direttore centrale. Dal 1969 al 1974 fu capo del Servizio Crediti, dal 1974 al 1981 della Segreteria Generale, dal maggio 1981 all'aprile 1984 di SFI. Diresse poi il Servizio Estero fino a 1987; dal 1974 al 1985 ebbe anche la sovrintendenza sull'Ufficio Studi.
I copialettere riservati raccolgono dal 1956 al 1962 la corrispondenza di vertice di SFI, prima di Franzi, in quel periodo amministratore delegato che però non aveva mai abbandonato il suo interesse per il servizio da lui creato nel 1941, e poi di Parodi, capo-servizio di quegli anni, insieme agli altri funzionari di SFI. Si tratta soprattutto di lettere ai direttori per problemi specifici della filiale o per questioni generali come l'accordo interbancario, le gare di appalto indette da enti pubblici e il rapporto con alcuni grandi gruppi come la Fiat, la grande distribuzione (Upim, Standa e Rinascente), l'industria alimentare (Ferrero e Pai).
La corrispondenza e le pratiche intestate ai capo-servizio rappresentano, tranne che per i "Prospetti conti banche e clientela" inviati soprattutto a Parodi (cart. 7-8), solo alcuni brevi spezzoni dell'attività dei capo-servizio raccolti dalla Segreteria di SFI tra gli anni 40 e gli anni 80. In particolare i fascicoli intestati a Franzi, da lui raccolti successivamente dopo la loro produzione, riguardano soprattutto la seconda guerra mondiale: di particolare interesse sono le ricevute di alcune organizzazioni resistenziali per sovvenzioni avute dalla Comit prima della Liberazione, quindi clandestine, le relazioni della Commissione Italo-Germanica e un fascicolo proveniente dalla ex filiale di Fiume, versato dalla filiale di Trieste nel 1950, che riguarda il campo di internamento di Arbe. Nella corrispondenza di Russo, è molto frequente il rapporto con Innocenzo Monti, prima capo-servizio della Contabilità poi presidente della BCI, e con gli organi di stampa. Le pratiche invece intestate a Siglienti, offrono alcuni aspetti della sua biografia, come il suo lavoro alla CEE e il premio intitolato a suo padre Stefano, presidente di Abi e Imi.
Durante il riordinamento dell'intero fondo di SFI sono state via via individuate le carte appartenuti ai capo servizio che erano sparse tra le varie serie e tenute in disparte. Alla fine del riordino e dell'inventariazione delle carte di SFI, si è deciso di inventariare anche questi piccoli spezzoni separando i copialettere riservati, in ordine cronologico, dalle pratiche intestate ai vari capo-servizio, divise tra i vari dirigenti in ordine cronologico.
Fulvio Coltorti, Francesco Cingano, banchiere, "Annali della Fondazione Ugo La Malfa", volume XIX, anno 2004, pp. 17-28.
Sergio Siglienti, Una Privatizzazione molto privata. Stato, mercato e gruppi industriali: il caso Comit, Milano, Mondadori, 1996