Banca Commerciale Italiana

Segreteria degli Amministratori Delegati Facconi e Mattioli (AD 1), 1926 - 1949

segnatura
 2 AD 1
consistenza
31 cartelle
struttura
4 sottoserie
storia istituzionale e biografia

La Segreteria dell'Amministratore Delegato, affidata alle cure di Giovanni Malagodi dal marzo 1931, quando Raffaele Mattioli venne promosso direttore centrale.
Le pratiche mostrano una transizione nel segno della continuità: alcune copertine non vengono reintestate e i documenti vi si accumulano senza cesure.
Gli Amministratori Delegati del periodo furono:
- Michelangelo Facconi (1933-1939)
- Raffaele Mattioli (1933-1960)
- Alberto D'Agostino (1939-1942)
- Antonio Rossi (1942-1955).
I loro profili biografici sono ricostruiti nell'Introduzione all'inventario a stampa.
Tra i produttori delle carte vanno menzionati i collaboratori più diretti di Facconi e di Mattioli, che si attivarono nel disegno e soprattutto nella fase applicativa della conversione della Comit da banca "mista" a banca di credito ordinario. Alcuni di loro erano giovanissimi, come lo stesso Malagodi e Antonelli Gerbi (nati entrambi nel 1904), altri più esperti, come il capo contabile Enrico Righi e il responsabile delle partecipazioni industriali, Giorgio Di Veroli, rientrato alla Comit nella primavera del 1935 come direttore centrale, dopo il periodo trascorso alla Sofindit e all'Iri.
Le linee ispiratrici del processo di riforma della struttura della Banca (il pensiero "strategico" di Mattioli) si possono così riassumere: abbandono degli affari finanziari, coordinamento e funzionamento collegiale della Direzione Centrale, stretta sorveglianza sulla tesoreria e sui sintomi congiunturali, autonomia delle filiali (rese "indipendenti come affari e dipendenti come contabilità, ma con bilancio perdite e profitti autonomo"), sviluppo del lavoro bancario ordinario in direzione della piccola e media impresa, studio delle "economie locali" e studio delle aperture di credito (con la creazione del mod. 253), rinvigorimento del "placing power" come servizio di collocamento dei titoli sganciato da una troppo stretta cointeressenza nella sorte delle imprese, selezione e snellimento del "middle management" (con l'abolizione dei "gradi intermedi"), tenace addestramento del personale mediante la formazione "invisibile" (con rotazione tra filiali e Direzione Centrale) e istituzione di routines amministrative per addestrare il personale ai nuovi compiti e per creare una cultura aziendale ampiamente condivisa.
Mattioli e l'élite dirigente Comit si adoperarono, inoltre, per il mantenimento delle relazioni politiche e d'affari con l'estero, per mitigare gli effetti del controllo delle valute, della politica autarchica e della guerra.
La natura multinazionale della Comit aveva da sempre facilitato la circolazione delle persone e lo scambio di modelli e pratiche organizzative con le altre banche europee e americane. Attraverso l'inventario si possono individuare i servizi "non finanziari" che la Banca era in grado di offrire alle imprese: informazioni sui mercati esteri e su ditte e persone, e rete di collegamento per progetti internazionali di vasto respiro.

contenuto

Questa serie si apre con alcune pratiche originali per materia, che vertono principalmente:
1) sul progetto del nuovo "Ente" pubblico per lo smobilizzo e la gestione tecnica delle partecipazioni industriali della Comit (autunno 1931);
2) sui drammatici e persistenti problemi della Tesoreria e dei Cambi;
3) sul processo di "downsizing" e ristrutturazione interna, elaborato dalla Segreteria dell'Amministratore Delegato e dalla Direzione Centrale prima delle riunioni per il salvataggio della Banca (ottobre 1931), che condusse alla riduzione del personale del 30 %.
Le "Note", stringati promemoria per le delibere di vertice, riguardano spesso questioni che Mattioli trattava direttamente a Roma con le autorità governative e di vigilanza.
Le istruzioni generali, gli ordini di servizio e le circolari sono da studiare come preziosa evidenza storica di comportamenti manageriali, data la chiarezza e sistematicità con cui vennero delineate le istruzioni di lavoro sia a livello "esecutivo" che di "direzione".
Si tratta di routines di "apprendimento organizzativo" efficienti e anticipatrici, utili esempi empirici per le scuole di Business Administration.
Risultano notevoli la raccolta e l'uso delle informazioni: sui mercati, sulla clientela industriale, ma anche, e non ultime, le notizie politiche e di stampa che la censura del regime non lasciava filtrare in Italia ma che alla Comit affluivano regolarmente per il tramite delle filiali e rappresentanze all'estero. Qui si possono vedere le informazioni da New York, inviate da Guglielmo Reiss Romoli, e quelle sull'evoluzione della politica economica della Germania nazista, rielaborate dall'Ufficio Studi.
Non mancano riferimenti agli eventi "maggiori" del periodo, come le persecuzioni razziali e le problematiche generate dall'occupazione tedesca della Jugoslavia e della Grecia.

tipologia
Pratiche per materia, note per le delibere di vertice, ordini di servizio e circolari alle filiali, contabilità di controllo direzionale e rapporti annuali di lavoro.
passsaggi di proprietà
Provenienza: Ufficio di Presidenza (Emilio Brusa, segretario del Consiglio di Amministrazione) e Giorgio Rodano.
date di versamento
1968-1973 ca.
criteri di ordinamento

Le pratiche erano originariamente conservate in cassettiere metalliche, con cassetti intitolati "Annate Vecchie" e "Organizzazione". A queste sono stati aggiunti vari incarti provenienti dalle miscellanee prive di ordinamento (anche con documenti appartenenti a fondi archivistici diversi e di altri periodi), consegnate al costituendo Archivio Storico da Giorgio Rodano e da Emilio Brusa. ll ri-ordinamento è stato condotto sulla base del principio di provenienza (mittente/ destinatario delle carte), indicando nel campo "numero storico" la provenienza originaria di fascicoli e inserti, quando diversa dalle cassettiere. Per un resoconto più ampio si può vedere l'Introduzione all'inventario a stampa.

strumenti di ricerca
Inventario analitico a stampa: "Segreteria degli Amministratori Delegati Facconi e Mattioli (1926-1972)", a cura di A. Gottarelli, G. Montanari e F. Pino, Milano, Banca Commerciale Italiana, 2000.
lingua della documentazione
Inglese, tedesco e francese.
stato di conservazione
buono
fonti complementari
Fonti complementari interne Queste carte si legano per loro natura a tutti gli altri fondi archivistici del periodo e in particolare ai seguenti: - Carte di Raffaele Mattioli 1925-1945. - Carte personali di Michelangelo Facconi - Carte personali di lavoro dei dirigenti più attivi nel processo di conversione della Banca (Righi, Malagodi, Gerbi, Di Veroli e D'Agostino). - Fondo Monografie - Carte dei Servizi e Uffici della Direzione Centrale. Fonti complementari esterne Per la storia dei salvataggi bancari le fonti sono generalmente note (cfr. la abbondante letteratura storica esistente); si veda in particolare l'Archivio Storico della Banca d'Italia.
bibliografia

Cfr. l'Introduzione all'inventario nel volume a stampa.
Per un inquadramento di lungo periodo della struttura organizzativa della BCI cfr. Peter HERTNER - Francesca PINO, Unternehmensstrategie und Management Strukturen", in: "Zeitschrift für Unternehmensgeschichte", n. 2/2000, pp. 167-204.
Aggiornamenti all'inventario a stampa:
Allan MANTOAN (relatore Roberta Garruccio), Le politiche del personale nel settore del credito: i casi della Banca Commerciale Italiana e del Credito Italiano (1919-1945), Università degli Studi di Milano, a.a. 2005-06
Angelo CALECA, I remi in barca': la Banca Commerciale Italiana durante la Seconda guerra mondiale, tesi di dottorato, Università degli Studi di Firenze, a.a. 2005-06.