Banca Commerciale Italiana

Corrispondenza di Emilio Brusa, 1928 - 1973

segnatura
 5 Brusa
consistenza
46 faldoni
storia istituzionale e biografia

Emilio Brusa (Arcisate, in provincia di Varese, 1900 - Milano, 1989) era stato assunto come impiegato presso la BCI nel 1919, con assegnazione alla Segreteria della Direzione Centrale, alle dipendenze prima di Alessandro Joel e, poi, dal maggio 1924, di Enrico Marchesano. Nel 1925 ottenne il grado di procuratore addetto, mentre nel 1931 fu nominato segretario del Consiglio d'Amministrazione, carica che conservò fino alla data del suo pensionamento definitivo, nella stessa seduta in cui Raffaele Mattioli lasciò la Presidenza della Banca (22 aprile 1972). Dal 1954 Brusa divenne anche il responsabile della Segreteria Generale della Banca.
Brusa è ricordato tra gli amici che negli anni Trenta avevano accesso alla casa di Mattioli nelle "notti di Via Bigli"; non era iscritto al Partito Nazionale Fascista ed è nota la sua partecipazione attiva alla Resistenza. A partire dal 1938, come sindaco della Banca della Svizzera Italiana, aveva la possibilità di recarsi periodicamente oltre confine e di svolgervi missioni delicate, come il recapito di lettere, la ricerca di informazioni su prigionieri e dispersi di guerra, e di prestare aiuto ad amici e clienti ebraici in difficoltà.
Brusa costituiva un tramite per ottenere attenzione e risposte da Raffaele Mattioli, anche su questioni delicate esulanti dalla gestione ordinaria degli affari, o su progetti culturali e iniziative esterne. Curò sempre l'archiviazione delle Carte Mattioli, fino al loro deposito nell'ufficio del senatore Leo Valiani all'inizio degli anni Settanta.
A Brusa si deve attribuire il merito principale di aver salvato le Carte Mattioli e altri importanti serie archivistiche, via via collocate nei magazzini sotterranei di Piazza della Scala e versate al costituendo Archivio Storico nei primi anni Settanta.
Brusa fu anche appassionato bibliofilo, cultore soprattutto di storia e letteratura lombarda, e collezionista di rarità tipografiche, autografi - soprattutto manzoniani -, e stampe. Fu membro del Comitato Direttivo della Società di Incoraggiamento d'Arti e Mestieri (dal 1946, su invito di Ettore Conti), e socio della Croce Rossa, della Casa della Cultura, dell'Associazione Italo-Svizzera e dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia.

contenuto

Il carteggio di Emilio Brusa si articola sia con direttori centrali che di filiale della BCI, sia con altro personale della stessa Banca, ma anche con editori ed intellettuali amici di Mattioli, e propri parenti e conoscenti. Dato il ruolo ufficiale da lui ricoperto di segretario dell'amministratore delegato, e poi del presidente della BCI - e quindi di suo mediatore e tramite - il contenuto della corrispondenza è principalmente di carattere personale, mentre rimangono sullo sfondo le tematiche di natura economica: dalle istruttorie delle pratiche dei fidi, alla gestione ordinaria interna della Banca sino a quelle questioni di governance. Come già riscontrato nelle Carte di Raffaele Mattioli, tale ‘reticenza' riguarda anche gli scambi epistolari con i direttori di filiale, ricchi invece di riferimenti alla ricerca di libri per conto di Mattioli e Brusa, anch'egli bibliofilo, e alla distribuzione dei volumi editi dalla BCI, con particolare riguardo alla Collana di Storia economica.
Dalla lettura dei documenti, molti al contrario sono i dati di carattere biografico che emergono dei corrispondenti: carriera, iniziative e progetti di diversa natura, spesso ancora allo stato di gestazione,  difficoltà ed incertezze, e richieste di sovvenzioni, di incontri con Mattioli o di intercessione presso di lui. E proprio per tale motivo, queste carte costituiscono una fonte privilegiata per lo studio della vita e dei rapporti sociali in Italia dal periodo tra le due guerre alla fine degli anni Sessanta. In particolare sono un valido supporto per ricostruire a ‘tutto tondo' le vite di alcuni dei più importanti direttori centrali della Comit, come Giovanni Malagodi, Giorgio Di Veroli e Massimiliano Majnoni d'Intignano, mostrandoli nei momenti decisivi della loro esistenza.
Di notevolissimo valore è poi la documentazione relativa agli anni della seconda guerra mondiale per il ruolo assegnato da Mattioli a Brusa di referente per la gestione della Banca al Nord a seguito del suo trasferimento a Roma dopo l'8 settembre. A lui, uomo di provato equilibrio e riservatezza, venivano inviate dall'amministratore delegato le direttive per l'indirizzo generale della Comit, per la messa in sicurezza delle partecipazioni della stessa Banca in istituti di credito esteri, e per il coordinamento della Direzione di Milano. Così risultano fondamentali le sue corrispondenze del periodo: oltre a quella già citata con Mattioli (cart. 26), sono di interesse i carteggi con Antonio Lory (direttore e poi amministratore della Banca della Svizzera Italiana, affiliata della Comit), con Bernardino Nogara (delegato per l'Amministrazione Speciale della Santa Sede) e con il menzionato Majnoni, capo della Rappresentanza BCI di Roma (cart. 23). Sempre a Brusa si rivolgevano dipendenti della Banca ed esterni per la ricerca e/o la trasmissione di informazioni su amici e parenti e per l'invio di generi alimentari.
Per quanto riguarda la storia della Comit e lo studio della figura di Mattioli, le carte apportano un notevole contributo per la ricostruzione di finanziamenti ed aiuti a intellettuali o giovani  ricercatori, persone in difficoltà, e a enti ed istituti di ricerca e di alta cultura. L'istruttoria delle relative pratiche, molte volte decisa verbalmente da Mattioli, veniva infatti seguita da Brusa nell'ambito della Segreteria del Consiglio di Amministrazione. Per questo, oltre ai pur importanti dati quantitativi, gettano luce sui meccanismi decisionali, di erogazione e contabilizzazione delle sovvenzioni.

passaggi di proprietà
Segreteria del Consiglio
date di versamento
1972
criteri di ordinamento
Si è rispettato l'ordine alfabetico per corrispondente, rivedendo tutti i fascicoli dei diversi e se possibile ricostituendo l'integrità delle corrispondenze spezzate.
materiale perduto
Non calcolabile
valutazione e scarto
Nessuno scarto, data la rilevanza delle carte
strumenti di ricerca
Inventario analitico di Alberto Gottarelli (faldoni 1-21 nel 2012) e Francesca Gaido (faldoni 22-46), ultimato nel 2015.
consultabilità
Alcune lettere di particolare riservatezza sono state chiuse alla consultazione per 70 anni, secondo la legge archivistica, compresa l'intera corrispondenza della famiglia Brusa (cart. 6).
copyright
Intesa Sanpaolo
lingua della documentazione
ITA, inglese e francese
stato di conservazione
La corrispondenza inviata a Brusa da Mattioli e da Majnoni dalla Rappresentanza di Roma nel 1943-44 (cart. 23 e 26) presenta diffuse tracce di muffa ancora attive ed è stata estratta per essere sottoposta a trattamento in autoclave.
fonti complementari
Questa serie si integra con le Carte Mattioli laddove ci sono i medesimi corrispondenti. Quindi spesso la ricerca su persone in relazione con Mattioli andrà svolta congiuntamente in entrambi i fondi. Si vedano anche le serie dei Copialettere e delle Carte della Segreteria del Consiglio (1929-1957) da lui diretta, e la cospicua corrispondenza con Majnoni dal 1928 al 1957 (P-MAJ, cart. 33).
bibliografia

Emilio Brusa è ampiamente citato negli inventari a stampa delle Carte Mattioli, soprattutto per il suo ruolo fondamentale di conservatore delle stesse:
-  Alberto GOTTARELLI - Guido MONTANARI - Francesca PINO, Segreteria degli Amministratori Delegati Facconi e Mattioli (1926-1972), Milano, BCI, 2000.
- Alberto GOTTARELLI - Francesca PINO, Carte di Raffaele Mattioli (1925-1945), Torino, Intesa Sanpaolo, 2009.
- Francesca GAIDO - Francesca PINO, Carte di Raffaele Mattioli (1946-1972), Torino, Intesa Sanpaolo, 2014.

Si vedano altri riferimenti a Brusa in:
- Riccardo BACCHELLI, Le notti di Via Bigli, in Un augurio a Raffaele Mattioli, Firenze, Sansoni, 1970, pp. 42-43. 
- Sandro GERBI, Raffaele Mattioli e il filosofo domato: storia di un'amicizia, Milano, Hoepli, 2017, p. 25.
- Raffaele MATTIOLI, Uscire dalla crisi. Comunicazioni interne sul salvataggio della Banca Commerciale Italiana, 1933-1934, a cura di Francesca Pino con la collaborazione di Francesca Gaido, Torino, Nino Aragno Editore, 2010, p. 73.
- Massimiliano MAJNONI, "Sopravvivere alle rovine". Diario privato di un banchiere (Roma 1943-1945), a cura di Marino Viganò e con prefazione di Francesca Pino, Torino, Nino Aragno Editore, 2013, scheda biografica a p. 434.
- Riccardo BACCHELLI, Le notti di via Bigli: quarant'anni di confidenza con Raffaele Mattioli, a cura di Marco Veglia, Bologna, Il Mulino, 2017, scheda biografica alle pp. 111-112.