Banca Commerciale Italiana
Copialettere di Emilio Brusa - Indice delle persone, 1925 - 1942
Emilio Brusa (Arcisate, in provincia di Varese, 1900 - Milano, 1989), era stato assunto come impiegato presso la BCI nel 1919 e nel 1923 era entrato nella segreteria dell'amministratore delegato Giuseppe Toeplitz, ottenendo il grado di procuratore addetto nel 1925. Nel 1931 fu nominato segretario del Consiglio d'Amministrazione, carica che mantenne fino alla data del suo pensionamento definitivo, nella stessa seduta in cui Raffaele Mattioli lasciò la Presidenza della Banca (22 aprile 1972). Dal 1954 Brusa era divenuto anche il responsabile della Segreteria Generale della Banca.
Brusa è ricordato tra gli amici che negli anni Trenta avevano accesso alla casa di Mattioli nelle "notti di Via Bigli"; non era iscritto al Partito Nazionale Fascista ed è nota la sua partecipazione attiva alla Resistenza. A partire dal 1938, come sindaco della Banca della Svizzera Italiana, aveva la possibilità di recarsi periodicamente oltre confine e di svolgervi missioni delicate, come il recapito di lettere, la ricerca di informazioni su prigionieri e dispersi di guerra, e di prestare aiuto ad amici e clienti ebraici in difficoltà.
Brusa costituiva un tramite per ottenere attenzione e risposte da Raffaele Mattioli, anche su questioni delicate esulanti dalla gestione ordinaria degli affarri, o su progetti culturali e iniziative sterne. Curò sempre l'archiviazione delle Carte Mattioli, fino al loro deposito nell'ufficio del senatore Leo Valiani all'inizio degli anni Settanta.
A Brusa si deve attribuire il merito principale di aver salvato le Carte Mattioli e altri importanti serie archivistiche, via via collocate nei magazzini sotterranei di Piazza della Scala e versate al costituendo Archivio Storico nei primi anni Settanta.
Brusa fu anche appassionato bibliofilo, cultore soprattutto di storia e letteratura lombarda, e collezionista di rarità tipografiche. Dal 1946, su invito di Ettore Conti, fu membro del Comitato Direttivo della Società di Incoraggiamento d'Arti e Mestieri.
Oggetti: La maggioranza delle missive è scritta a nome degli Amministratori Delegati, prima Toeplitz (fogli 1-111) e successivamente Mattioli e Facconi (fogli 112--376). Non sempre i contenuti sono esplicitati ma le lettere costituiscono un utile completamento dei carteggi di Mattioli, con personalità interne (come Malagosi, Reiss Romoli, Baracchi e Majnoni d'Intignano) o esterne alla Banca (come Giovanni Gronchi). Ogni tanto le lettere sono firmate da Mattioli o contengono sue aggiunte e post scriptum.
Si tratta spesso di affari delicati, come ad esempio raccomandazioni, garbati dinieghi, informazioni su persone; con una certa frequenza si colgono riferimenti a rapporti e vertenze con giornali e giornalisti.
Rarissima è la comparsa di riferimenti ad affari familiari di Brusa o a sue cariche, come quella di sindaco nella Società delle Miniere di Rybnik.
Alfredo PIZZONI, Alla guida del C.L.N.A.I. Memorie per i figli, Torino, 1993, p. 224 e passim.
Alberto VIGEVANI, La febbre dei libri. Memorie di un bibliofilo, Palermo, 2000, p. 122.
Francesca PINO, introduzione a "Segreteria degli Amministratori Delegati Facconi e Mattioli (1926-1972)", a cura di A. Gottarelli, G. Montanari e F. Pino, Milano, BCI, 2000, pp. LXII-III.