Banca Commerciale Italiana
Copialettere della Segreteria del Consiglio, 1927 - 1957
Per le funzioni generali della Segreteria del Consiglio v. la scheda fondo. In particolare, sulla beneficenza, l'aspetto maggiormente presente in questa serie, si può ipotizzare che sia stata eseguita fin dai primi anni della BCI. Tracce di questa attività sono presenti sicuramente dal 1915, dopo lo scoppio della guerra e per tutta la sua durata. Proseguì negli anni Venti, non sappiamo in quale misura ma non solo a Milano, e viene registrata probabilmente per il suo incremento nel corso del tempo, prima nella Segreteria Toeplitz dal 1918, poi dallla fine del 1922, e in maniera sistematica, proprio grazie a questa serie di copialettere.
Nel 1931, all'interno della Relazione Magi su tutti gli uffici della DC, si scrive che la Segreteria del Consiglio "svolge inoltre oblazioni a favore di enti, istituzioni o iniziative decise dalla Banca, tenendo tutta la corrispondenza e la contabilità necessaria".
La funzione specifica della beneficienza non è mai contemplata nello Statuto della BCI; dallo statuto del 1936 (pag. 5) fino a quello del 1970, all'art. 4 è descritta solo questa funzione: "assumere partecipazioni ad enti economici creati o promossi dallo Stato, ad enti e consorzi di carattere finanziario con elevati fini sociali e/o di pubblico interesse"; questa funzione si incrementa dal 1973 al 1988 con la seguente frase aggiuntiva:" ... a società finanziarie estere e a società che gestiscono servizi collaterali all'attività bancaria" (statuto 1973, p. 7), ma non è più contemplata dallo statuto del 1992.
L'Ufficio Pubblicità, che dal 1946 raccoglie i dati della beneficienza (in una funzione estesa alle attività culturali e scientifiche) sia a Milano sia in tutta Italia, eredita negli anni '50 le funzioni di coordinamento di questa attività dalla Segreteria del Consiglio, ma questa situazione è ufficializzata solo con il regolamento della Direzione Centrale del 1978 (art. 71): "Spetta inoltre all'Ufficio [Pubblicità] l'esame e l'istruzione di richieste di contributi e sovvenzioni che pervengono all'Istituto , tranne quelle avanzate dal Personale ..., e di concerto con il Servizio filiali italiane e con Servizio Estero quando siano interessati i rapporti con la clientela".
Dal 1955 al 1962 ci sono tracce una Commissione dei Contributi, presieduta da Camillo Giussani (presidente della BCI e firmatario di numerose missive) con Emilio Brusa ed altri. Una motivazione frequente sul rifiuto a certe richieste è che non rivestono "scopi di carattere benefico e assistenziale".
I destinatari delle missive sono in prevalenza le filiali italiane della Comit, e in minor misura i consiglieri di amministrazione della Banca, le filiali e le partecipazioni estere. Sono presenti anche gli istituti di vigilanza di settore (Banca d'Italia e Ispettorato Bancario, Conferderbanc, Atbi poi Abi), enti e amministrazioni pubbliche e, in minor misura, le banche estere corrispondenti (svizzere, inglesi e statunitensi). Sono presenti naturalmente come corrispondenti diretti, oltre a singole persone, diversi tra gli enti a cui viene assegnata un'oblazione, tra i quali si segnala un filone legato alle organizzazioni in campo culturale, tra le quali alcune case editrici. Oggetto delle missive risulta infatti, in minor misura ma in modo continuativo, la pubblicazione e la distribuzione, oltre che degli statuti e delle relazioni annuali di bilancio, di libri d'arte e cultura editi dalla banca (soprattutto per i primi volumi di copialettere), e di iniziative editoriali terze. Obbligata la Comit dal Regime fascista (come consueto con la pressione progressiva esercitata dalle istituzioni fasciste negli anni Trenta sulle aziende, tra le quali il settore bancario costituisce un'eccezione solo parziale), si nota con evidenza nei copialettere il sostegno costante della Banca alle associazioni fasciste in ambito locale, come Opera Nazionale Balilla, Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), le sezioni del PNF (anche per le visite di Mussolini alle varie città), GUF e GIL, anche se non sono pochi i rifiuti. Di una certa consistenza è anche il supporto fornito agli Enti comunali di Assistenza (EOA e ECA), molto significativi nei primi Trenta a causa della grave crisi economica; si registrano anche finanziamenti diretti ai Comuni durante le fasi di bombardamento del territorio nazionale e poi negli anni della Ricostruzione (soprattutto, in questa fase, Napoli e Milano); inoltre dopo la Liberazione (dal vol. 22) iniziano tempestive le sovvenzioni alle sezioni del CLN e alle varie iniziative legate al sostegno della popolazione appena uscita dalla guerra. Si sottolinea dai primi anni Quaranta il sostegno fornito a diversi istituti e iniziative culturali "di ricostruzione" del Paese, tra i quali si distingue l'Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli.
L'aspetto prevalente di questa serie riguarda l'amministrazione dei contributi di beneficenza elargiti dall'Istituto, che permane nel tempo. Si segnalano in particolare, anche per i rapporti duraturi instaurati già a partire dagli anni Venti, la Croce Rossa Italiana, l'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, l'Università Commerciale Luigi Bocconi, la Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri, le associazioni per gli orfani della prima guerra mondiale, le associazioni per la lotta alla tubercolosi, i sanatori e altre istituzioni benefiche del tessuto sociale milanese e lombardo, gli istituti delle Colonie Estive (in particolare le Colonie Umberto di Savoia), il Touring Club Italiano, la Biblioteca Braidense e poi il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, l'Istituto del Nastro Azzurro e l'Ispi.
Si segnalano inoltre alcuni episodi di interesse storico che sono stati riscontrati nella corrispondenza: la cessione alla Croce Rossa Italiana delle giacenze delle rimesse per i prigionieri di guerra della Prima Guerra Mondiale, risultate inconsegnabili (1929); la destinazione dei proventi della vertenza Brusadelli agli EOA (Ente Opere Assistenziali), a supporto dei contributi precedentemente versati dalla banca (1931); il matrimonio di Umberto di Savoia nel 1930 e la nascita dei suoi figli, celebrate con iniziative di tipo benefico; la disputa sulla statua della Niobide iniziata nel 1930; la costruzione di stadi di calcio nelle principali città negli anni Trenta e la diffusione dei club calcistici nelle grandi città; le oblazioni alle popolazioni italiane giuliane e dalmate a partire dal 1945.
Si intravedono nella lettura dei copialettere alcuni temi significativi legati allo sviluppo del Paese e agli sconvolgimenti del Secondo conflitto mondiale, come ad esempio: lo sviluppo delle reti di scambio commerciali (Camere di Commercio internazionali), turistiche (istituzione di un contributo obbligatorio all'Ente per il Turismo - Enit, stabilito nel 1935), e culturali (istituzione di cattedre di insegnamento della lingua italiana per gli stranieri istituite dall'Istituto per le Relazioni Culturali con l'Estero); le iniziative in campo produttivo e alimentare connesse agli sviluppi delle tecnologie e agli sviluppi della politica dagli anni Trenta (eventi del settore agro-alimentare, soprattutto in alcune aree produttive come quella della pianura padana, concorsi per la selezione di colture, Battaglia del Grano, creazione degli Orti Urbani di guerra, dopo il Secondo conflitto mondiale iniziative delle Nazioni Unite); la creazione di infrastrutture e i progetti in campo urbanistico, come i progetti di costruzione delle Case Minime (1941), la diffusione degli impianti telefonici urbani (1942), degli impianti radiofonici (in particolare nelle scuole), imprese sportive nazionali e internazionali (come la spedizione sul Karakorum, il Giro Aereo d'Italia); il frazionamento del territorio e l'interruzione delle vie di comunicazione durante le fasi del Secondo conflitto (con l'utilizzo dei canali di comunicazione interurbani attivati dalla banca anche a favore di terzi, e la consegna effettuate a mano delle missive bancarie in città).
Nella indicizzazione è stata esclusa la corrispondenza routinaria con i consiglieri (convocazioni, emolumenti, rimborsi spese), e quella relativa all'invio di copie dei verbali e dei bilanci a stampa, alle nomine interne dei funzionari delle filiali BCI, e alle autorizzazioni di firma dei funzionari (presso le filiali, i tribunali locali e gli enti pubblici cui fanno riferimento).
Nelle schede relative alle unità archivistiche sono stai segnalati i finanziamenti e le oblazioni (e gli eventuali rifiuti) concesse dalla Comit in parte a livello centrale, in parte attraverso le filiali, messi in relazione agli enti beneficiari. Si indica anche la distribuzione di opere a stampa edite dalla banca, e la ricezione di opere da parte della Segreteria del Consiglio dall'esterno. Sono segnalati in fondo a ogni scheda argomenti considerati di possibile interesse storico. Dal volume 27 (1949) gli oggetti si sovrappongono a quelli degli elenchi annuali dell'Ufficio Pubblicità, pertanto sono indicati solo i finanziamenti e le oblazioni più consistenti.
Sulla beneficienza in generale erogata delle banche e, in particolare, delle Casse di Risparmio in area lombarda, si vedano:
- "Milano capitale del bene comune", a cura di Mara Tognetti Bordogna e Vittorio A. Sironi, Milano, Franco Angeli, 2013 (in particolare Fumi Gianpiero, Le molte vie del finanziamento privato del bene pubblico. Milano tra Ottocento e Novecento, in "Milano capitale del bene comune", a cura di Mara Tognetti Bordogna e Vittorio A.Sironi, pp. 77-111).
- "Uno spirito di pubblica tutela". Note sull'attività erogativa della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde [1883-1932], in La città scientifica, a cura di Pietro Redondi, Guerini e Associati, Milano 2012, pp. 99-155.
- Cristina Cenedella (a cura di), Dalla carità all'assistenza. Orfani, vecchi e poveri a Milano tra Settecento e Novecento. Atti del convegno svoltosi al Centro Congressi Cariplo - 20 e 21 Ottobre 1992, Milano, Electa, 1982.
- Le erogazioni della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde dal 1823 al 1932 con particolare riguardo al 1° decennio fascista, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Milano 1934.