Mondolfo Ugo Guido fu Vito

TESTO DELL'INVENTARIO

Appartamento in Milano,  via Podgora 3.

data
1944 - 1946
numero storico
2419 MI, 3192 GE, 21911 F.
risorese esterne
Digital Library della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea
 
biografia
Ugo Guido Mondolfo nasce a Senigallia il 26 giugno 1875, figlio di Vito e Sigismonda Padovani. Dopo aver frequentato il liceo, all’età di diciassette anni si iscrive all’Università di Firenze conseguendo nel 1896 la laurea in lettere. Nel capoluogo toscano viene raggiunto dal fratello minore Rodolfo, con il quale condivideva interessi culturali e passione politica. Insieme iniiano a frequentare un gruppo di giovani socialisti, di cui facevano parte G. Salvemini, C. Battisti ed Ernesta Bittanti. Nel 1895 Ugo Guido Mondolfo aderisce al Partito socialista italiano e diventa redattore sia del settimanale 2Il Domani" di Firenze, sia de "La Riscossa" di Siena. Dopo i moti del 1898 viene portato davanti al Tribunale militare per rispondere dell'accusa di aver promosso una manifestazione sediziosa. Trasferitosi a Milano nel 1910, diventa membro del gruppo di "Critica sociale"; insieme a Filippo Turati, Treves ed Anna Kuliscioff diviene uno dei principali esponenti del socialismo riformista. Consigliere comunale e poi assessore nell'amministrazione socialista di Milano, nel 1920 assume l'incarico di vicedirettore della "Critica Sociale"; successivamente riveste anche il tuolo di direttore. Durante il regime fascista subisce delle persecuzioni; insegnante di storia nei licei, dopo l'introduzione delle leggi razziali nel 1938 viene estromesso dall'insegnamento. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel secondo conflitto mondiale, Ugo Guido Mondolfo viene internato nel 1940 a Macerata Feltria. Dopo l'8 settembre 1943 si rifugia in Svizzera per sottrarsi alle persecuzioni politiche e razziali. Dopo la Liberazione riprende il suo posto alla guida di "Critica Sociale" e viene eletto come deputato socialista (di "Unità socialista") nella prima legislatura repubblicana (1948-53). Entrato nel PSDI, ne diventa uno dei principali esponenti, tenendo, con la sua rivista, una posizione molto critica nei riguardi della collaborazione con la Democrazia Cristiana. Muore a Milano il 23 marzo 1958.