[Sonnino Alfredo, Sonnino Renzo, Piero e Bruno di Alfredo] "Fratelli Sonnino"
Stabilimento cotonificio in Besozzo, in via Coppa 2, villa residenza del direttore dell'impresa, due fabbricati industriali; arredi ed effetti personali presenti nell'appartamento in via Coppa 2 affittato ai fratelli Sonnino di proprietà di Carla Del Grande; merci diverse (tra cui coperte finite e rotoli di tessuti in lavorazione, pezze di tessuti, legname, materiali metallici, scorte di carta da imballaggio, attrezzature); saldi di conti correnti.
In particolare lettera del commissario dell'Egeli Leopoldo Pazzagli relativa all'urgenza della nomina di un rappresentante della Gestione Egeli per la presa in consegna di valori, titoli e preziosi di provenienza ebraica, 5 maggio 1944 e relativa al compenso da assegnare "agli informatori che hanno collaborato nel rinvenimento delle coperte in Bizzozzero", 28 giugno 1944; verbale di sottrazione dalla sede del Monte di credito su pegno di Varese testimonianza di beni ebraici di Max Anscherlik, A. Baruch, Goldschmied o Goldsmith, Reinach, Oreste Vitale, [1944];
testimonianza di Emilio Giudice, detto Giulio, direttore della filiale della Cariplo di Varese, nel processo Sonnino vs Luigi Duca, questore di Varese nel 1944, relativa all'asportazione di merce di proprietà Sonnino dai depositi Cariplo, 22 ottobre 1949.
Il fascicolo contiene alcuni sottofascicoli contenenti prevalentemente corrispondenza e ricevute relativi alle requisizioni da parte delle Forze armate italiane e tedesche, alla rivendicazione da parte della società Angora della proprietà delle coperte conservate nei depositi di Besozzo e Bizzossero, all'affitto dello stabilimento del cotonificio in Besozzo da parte della Società anonima Officine meccaniche reggiane, all'acquisto di alcuni materiali da parte delle Officine Ettore Buralli di Firenze sfollate a Besozzo, all'affitto di vari locali.
Lo stabilimento venne requisito e occupato dalla Società anonima Officine meccaniche reggiane. Le merci, in particolar modo le coperte e i tessuti furono oggetto di diverse requisizioni da parte delle autorità fasciste e tedesche anche contro il tentativo dei dipendenti della filiale Cariplo di temporeggiare e rifiutare la consegna in assenza di ordini Egeli.