Banca Popolare di Vigevano
La Banca Popolare di Vigevano fu costituita con la denominazione di Banca Popolare Cooperativa il 4 giugno 1872 con lo scopo fu di «promuovere, sovvenire, utilizzare il credito degli Artisti, Agricoltori, Industriali e Commercianti e specialmente dei propri Soci, col mezzo della mutualità e del risparmio». La sua attività fu rivolta al sostegno dell'economia locale, inizialmente circoscritta al settore agricolo e poi allo sviluppo dei settori industriali del tessile e delle calzature. Nel secondo dopoguerra aderì a Centrobanca e dagli anni Sessanta iniziò una fase espansiva; la sua crescita fu sancita anche dall'ampliamento della sede principale (rimasta sin dall'origine in via Dante), ultimata nel 1972, su progetto e sotto la direzione dell'architetto Vittorio Cantoni e con l'apertura di filiali nella provincia. In risposta ai cambiamenti del mercato creditizio avvenuti a partire dagli anni Ottanta, per cui la dimensione esclusivamente locale non sarebbe stata in grado di far fronte all'accresciuta concorrenza, sotto la presidenza di Giancarlo Cazzani, fu decisa la fusione nella Banca Popolare Commercio e Industria (29 luglio 1991), poi UBI Unione Banche Italiane.
In seguito alla fusione (2021) in Intesa Sanpaolo di UBI l'archivio storico della Banca Popolare di Vigevano è stato identificato, tutelato e le sue carte sono state inventariate al fine di permetterne la pubblica fruizione.
Sono consultabili online i verbali del Consiglio di Amministrazione per il periodo dal 1872 al 1960.