Banca Mutua Popolare di Bergamo poi Banca Popolare di Bergamo

La Banca Mutua Popolare della Città e della Provincia di Bergamo venne costituita il 29 aprile 1869 su indicazione di Luigi Luzzati con la finalità di «spargere i benefizi del Credito fra le classi meno agiate della Società». Mutata nel 1883 la denominazione in Banca Mutua Popolare ebbe una fase di crescita intensa che durò fino allo scoppio della Prima guerra mondiale; nel primo dopoguerra e negli anni Venti la Banca proseguì nell'erogare credito a favore del mondo rurale e cooperativo e riprese l'espansione sul territorio sia con nuove filiali (tra cui anche a Milano) sia con l'assorbimento di diverse casse rurali e nel 1931 rilevò le filiali bergamasche della fallita Banca Agricola Italiana. Nel secondo dopoguerra, modificata nel 1950 la denominazione in Banca Popolare di Bergamo, proseguì nel finanziamento al comparto manifatturiero che diventò l'asse portante della ripresa dell'economia bergamasca e poi della sua crescita negli anni '50 e '60, mantenendo la sua spiccata vocazione civica con la promozione e il finanziamento per realizzare importanti opere socio-culturali e per migliorare la città (es. la riqualificazione di Bergamo Alta). La solidità patrimoniale consentì l'estensione progressiva della rete degli sportelli e la fusione di diversi istituti di credito minori. Il 23 luglio 1992 la Banca Popolare di Bergamo fuse per incorporazione il Credito Varesino, con il contestuale cambio di denominazione in Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, poi UBI Banca.

In seguito alla fusione (2021) in Intesa Sanpaolo di UBI i libri sociali sono stati identificati, messi in sicurezza e digitalizzati. Sono consultabili online i verbali del Consiglio di Amministrazione per il periodo dal 1869 al 1960. 

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