Fototeca

CARIPLO, 1872 - 2000

consistenza
circa 250.000 fotografie
storia istituzionale e biografia

La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde intuì ben presto le alte potenzialità di un mezzo di comunicazione qual era la fotografia.
Già nel 1873 infatti partecipò all'Esposizione Universale di Vienna con un albo costituito da dodici fotografie raffiguranti la Sede Centrale di Milano, la cui costruzione era appena terminata: l'Istituto sfruttò la modernità del nuovo mezzo per mostrare un'immagine di sé all'avanguardia.
Le capacità comunicative espresse sin dagli inizi dalla fotografia spinsero la Cassa di Risparmio ad un uso non più sporadico ma continuo di questo medium. Cariplo aveva infatti capito come la fotografia potesse innanzitutto contribuire alla formazione di un'immagine pubblica, la cui importanza, per far presa sui possibili clienti, fu precocemente percepita dall'Istituto: iniziò quindi distribuendo cartoline durante alcune importanti manifestazioni pubbliche, esponendo immagini durante eventi internazionali e pubblicando varie fotografie su riviste aziendali a distribuzione interna, su giornali locali, opuscoli e persino su giornali stranieri.
La Cassa di Risparmio ben comprese che le fotografie potevano essere utilizzate anche come strumenti di lavoro interno, grazie a quel carico di informazioni che solo un'immagine può restituire con immediatezza: potevano fungere da verifica, da elemento informativo aggiuntivo a pratiche scritte o persino da testimonianza legale. Ad ogni modo venivano commissionati molti servizi anche solo per tenere memoria dell'attività svolta dall'Istituto.
Gli anni passavano e alle fotografie datate andavano ad aggiungersene di nuove ma senza che vi fosse sostituzione fisica, perché fortunatamente le fotografie hanno spesso goduto del privilegio di poter sfuggire allo scarto frequente cui è invece sottoposta la documentazione cartacea, esauriti i termini stabiliti per legge; sono andati così accumulandosi cospicui sedimenti che hanno permesso la formazione di serie allo stato embrionale.
Di conseguenza mentre alcune immagini avevano esaurito la loro funzione nell'unica occasione di utilizzo, ovvero con il compimento delle finalità per cui erano state prodotte, altre venivano invece riutilizzate anni dopo e riproposte con scopi alquanto diversi rispetto a quelli originari e all'epoca non previsti. La comunicazione di un bene già sedimentato rendeva così l'archivio nuovamente vivo.
La formazione del patrimonio fotografico Cariplo è processo non ancora del tutto indagato. Sono comunque stati individuati tre grandi "serbatoi" di provenienza, corrispondenti alle funzioni.

passaggi di proprietà e costodia

Una recente testimonianza del dottor Ermanno Cavagnera, ex dirigente del Servizio Studi e Pianificazione, ci ha fornito importanti indicazioni relative alla costituzione dei due serbatoi degli Servizio Studi (di fatto, l'archivio delle attività editoriali) e della Propaganda (eventi, persone e, più in generale, comunicazione verso l'esterno dell'attività dell'Istituto).
Nel 1983 l'attività editoriale fu estrapolata dal Servizio Marketing e Propaganda (che veniva soppresso) per essere trasferita all'Ufficio Studi. Fino a quell'anno le pubblicazioni economiche e scientifiche erano appannaggio del Servizio Studi mentre il Servizio Propaganda e Sviluppo seguiva le pubblicazioni d'arte e le sponsorizzazioni con il relativo archivio fotografico. Quindi dal 1983 gli impianti fotografici delle monografie edite da Cariplo (arte e storia), delle riviste "Cà de Sass" e "Rivista milanese di economia" passarono all'Ufficio Studi; nello stesso anno venne introdotto un nuovo sistema di archiviazione, costituito dall'inserimento di fotografie in buste bianche intestate "Archivio fotografico - Servizio Studi e Pianificazione" su cui era prassi indicare tutte le informazioni relative alle fotografie.
Dal 1955 al 1983 le pubblicazioni erano gestite dal Servizio Propaganda e Sviluppo; anche la funzione Propaganda (Cariplo istituì nel 1924 un apposito Ufficio che cambiò denominazione più volte nel corso dei decenni), aveva un proprio "archivio" ma solo le fotografie utilizzate per le pubblicazioni venivano disposte in buste e ordinate per pagina di edizione, mentre tutte le altre immagini erano tenute in modo disordinato e in scatoloni Le fotografie erano inserite in buste marroni intestate "Fototeca - Servizio Propaganda e Sviluppo". Nello spazio destinato all'indicazione della ‘classificazione' presente sulle buste era talvolta presente una sigla, al momento decifrata solo per le filiali; sono però ancora molte le classificazioni da interpretare, alcune semplici o coincidenti con il contenuto ("spons." per gli eventi sponsorizzati e "C.E." per il Centro Elettronico), altre più complesse e ignote ("B15"); oltretutto le segnature non sono sempre presenti, forse perché non venivano sistematicamente segnate o perché era una prassi d'ufficio, di conseguenza gli addetti riuscivano ugualmente a ritrovare le foto volute prescindendo dalla presenza o meno di una numerazione.
Il Servizio Tecnico invece aveva disposto le fotografie delle filiali in relazioni annuali (album) e in ordine alfabetico per località; per gli altri palazzi non si conosce ancora il sistema in uso, ma è stata trovata per alcuni casi l'indicazione "Palazzi Speciali".
Una costante emersa durante lo studio della serie sulle Filiali è il passaggio di custodia delle fotografie tra il Servizio Tecnico e il Servizio Propaganda e Sviluppo: un trasferimento finalizzato alla ricerca di immagini degne di pubblicazione o riutilizzo già prodotte dall'altro ufficio, che ha determinato una situazione di disordine.
Nel 2004 è stato realizzato un primo riordinamento dal collaboratore Roberto Baglioni, basato non sull'ordinamento storico, non sempre possibile da individuare, ma costruito attorno a sei sezioni in base ai soggetti raffigurati (Palazzi e dipendenze, Eventi, Persone, Pubblicità e comunicazione, Attività Editoriali, Riproduzioni).
Nel 2008 è stato realizzato un censimento del patrimonio fotografico per conoscerne i soggetti, le quantità (incrementato dal 2004 da nuove acquisizioni), lo stato di conservazione ecc.: si è cercato di verificare la corrispondenza delle fotografie con le partizioni ideate nel primo riordinamento e si sono dovute costituire altre due partizioni, nominate provvisoriamente "Varie di interesse interno" e "Varie di interesse esterno".
Tra i nuovi nuclei acquisiti dal 2004, si segnalano le fotografie relative agli audiovisivi, gli archivi aggregati del Finafrica, dell'IBI e del Mediocredito Lombardo.