Credito Industriale Sardo

Banco di Sardegna, 1949 - 1955

storia istituzionale e biografia

Fino alla seconda metà degli anni Quaranta il finanziamento a medio termine nell'Italia meridionale era affidato al Banco di Napoli e al Banco di Sicilia, le cui attività erano interamente a carico dello Stato. Nel 1947 viene emanato il primo di una serie di provvedimenti che favoriscono l'istituzione presso i banchi meridionali delle Sezioni di credito industriale. Tra gli istituti interessati da questo processo vi è il Banco di Sardegna che, se pure assume il nome e diventa operativo in questo torno di anni, in realtà affonda le sue radici nel XVII e XVIII secolo con l'attività creditizia dei monti frumentari e nummari. Nel 1949 la costituzione all'interno del Banco della Sezione speciale autonoma per il credito industriale (affidata, nel giugno 1950, a Narcisio Bardi, già direttore del Banco di Sicilia) pone le basi di quello che di lì a poco diventerà il CIS. La legge 298/1953, completa dunque un processo che si sviluppa nell'arco di più anni: dispone il riordino degli istituti di credito speciale operativi nel sud Italia già esistenti (ISvEIMer - Istituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale e IRFIS - Istituto Regionale per il Finanziamento alle medie e piccole Industrie in Sicilia), crea il nuovo Banco di Sardegna nel quale viene fatto confluire l'ICAS (Istituto di Credito Agrario Sardo) e dà appunto vita al Credito Industriale Sardo.
Al momento della costituzione, il Banco di Sardegna partecipa al fondo di dotazione iniziale di 600 milioni di lire con il 20% e interviene conferendo il fondo della propria Sezione autonoma di credito industriale. Il legame tra due dei maggiori attori economici della Sardegna nella seconda metà del Novecento non potrebbe dunque essere più evidente e trova una puntuale rappresentazione nelle carte dell'archivio, dove i primi nuclei delle serie storiche - i registri dei verbali degli organi di governo - sono raccolti in tre volumi (datati 1949-1955) intestati Banco di Sardegna e gli atti che contengono testimoniano il ruolo avuto nel definirsi dei nuovi scenari da Antonio Salaris, allora presidente del Banco.
Banco di Sardegna e CIS rimarranno legati per tutto il periodo della banca di diritto pubblico e anche dopo il passaggio a regime privatistico: ancora nel 2006 il Banco di Sardegna SpA deteneva infatti il 13% del capitale sociale di Banca CIS SpA.

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Intesa Sanpaolo
bibliografia

Augusto CHERCHI, Francesca PINO, Memorie restituite. Le carte del Credito Industriale Sardo (1946-1992) all'Archivio di Stato di Cagliari, Monografie n.8, Milano, Intesa Sanpaolo, 2016.
Leandro CONTE, Giandomenico PILUSO, Gianni TONIOLO, Storia del Banco di Sardegna. Credito, istituzioni, sviluppo dal XVIII al XX secolo, Roma-Bari, Laterza, 1995.