Sezione museale

Istituto dei Ciechi di Milano, riconoscimento al merito della Cariplo in occasione del 120° anniversario dell'Istituto, 1961

segnatura
ICO/CAR/IST/3/1961_001
date
1961
tipologia
medaglia
patrimonio
Cariplo
autore ente
Istituto dei ciechi di Milano ( committente )
Johnson ( coniatore )
iscrizione/didascalia

Fronte
cornice lineare. In campo: tre fiamme in corrispondenza ciascuna di una simbologia dell'arte (ruota dentata; spartito musicale; libro), tenute insieme da festone con inscritto: IN TENEBRIS | OPERA | SOLACIUM. Nel fondo: 7 stelline
Retro
circolarmente, sopra: ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO. In campo: ALLA | CASSA DI RISPARMIO | DELLE | PROVINCIE LOMBARDE. Circolarmente, in piede: NEL CXX DI FONDAZIONE

luogo
IT/Lombardia/Milano
descrizione
Lo stemma dell'Istituto dei Ciechi: ovale dorato racchiude uno sfondo blu punteggiato da stelle color oro, che rappresenta la notte, il buio. In primo piano tre lingue di fuoco gialle e rosse, simbolo del sapere, illuminano una ruota, uno spartito e un libro. Questi tre elementi simboleggiano rispettivamente il lavoro, il proverbiale amore dei ciechi per la musica e la conoscenza. Sotto di essi un cartiglio riporta il motto latino "In tenebris opera solacium", che si può tradurre in due modi: "nel buio il lavoro è conforto" oppure "che l'operare sia di sollievo anche nelle tenebre"
bibliografia

http://www.istciechimilano.it/it-IT/Logo.html

(ultimo accesso il 02/09/2015)

bibliografia

http://www.istciechimilano.it/it-IT/Logo.html

(ultimo accesso il 02/09/2015)

parole chiave
CARIPLO
BENEMERENZA
supporto
oro
descrizione fisica
In cofanetto bordeaux (S. Johnson - Milano-Roma).
dimensioni
Ø 32 mm
numero esemplari
1
copyright
Intesa Sanpaolo
descrizione
Lo stemma dell'Istituto dei Ciechi: ovale dorato racchiude uno sfondo blu punteggiato da stelle color oro, che rappresenta la notte, il buio. In primo piano tre lingue di fuoco gialle e rosse, simbolo del sapere, illuminano una ruota, uno spartito e un libro. Questi tre elementi simboleggiano rispettivamente il lavoro, il proverbiale amore dei ciechi per la musica e la conoscenza. Sotto di essi un cartiglio riporta il motto latino "In tenebris opera solacium", che si può tradurre in due modi: "nel buio il lavoro è conforto" oppure "che l'operare sia di sollievo anche nelle tenebre"