Fototeca
Conferenza per la pace di Ouchy: scorci della città e Bernardino Nogara insieme a Giuseppe Volpi e Pietro Bertolini, 1912
si trova in
luogo dello scatto
Svizzera/Losanna
autore persona
s.a.
descrizione del soggetto
n. 1: parata di uomini in divisa a cavallo davanti all'edificio della Banque Cantonale Vaudoise;
n. 2: facciata dell'Hotel Gibbon;
n. 3: da sinistra Volpi, Bertolino e Nogara sulla terrazza dell'Hotel Gibbon;
n. 4: facciata di un edificio non identificato.
n. 2: facciata dell'Hotel Gibbon;
n. 3: da sinistra Volpi, Bertolino e Nogara sulla terrazza dell'Hotel Gibbon;
n. 4: facciata di un edificio non identificato.
note
Il 29 settembre 1911 l'Italia aveva dichiarato guerra alla Turchia, avviando operazioni militari per conquistare la Tripolitania e la Cirenaica. Il 12 luglio del 1912 vennero avviati i primi negoziati di pace presso l'Hotel Gibbon di Losanna, che si conclusero a ottobre, dopo che anche la Bulgaria, insieme a Grecia e Serbia, dichiarò guerra ai turchi. La Bulgaria decise infatti di approfittare della minaccia italiana per pretendere dalla Turchia l'indipendenza macedone; l'Impero Ottomano, temendo il conflitto su due fronti, decise perciò di riprendere il negoziato con l'Italia, preferendo cedere alla pretesa minore', perdere insomma il territorio meno importante. Il 18 ottobre del 1912 venne firmato a Losanna il trattato di Ouchy (dal nome di un quartiere residenziale della città svizzera), con il quale l'Impero Ottomano cedeva la Libia all'Italia. La delegazione italiana fu composta da due deputati, Pietro Bertolini, futuro Ministro delle Colonie, e Guido Fusinato, professore di diritto internazionale all'Università di Torino; ma l'Italia negoziò la pace anche con l'aiuto di Giuseppe Volpi, finanziere veneziano operante nei Balcani appoggiato anche dalla Comit, che aveva tenuto informato Giolitti sulla situazione turca grazie ai rapporti quasi giornalieri che gli inviava Bernardino Nogara, ingegnere minerario a Costantinopoli e uomo di fiducia sia della Banca Commerciale Italiana sia di Volpi. Quando scoppiò il conflitto, gli italiani dovettero lasciare la Turchia e Nogara fu l'unico a poter rimanere: un osservatore speciale che comunicava all'Italia di volta in volta le posizioni assunte dal governo turco. Anch'egli partecipò al trattato di Ouchy, quale ottimo conoscitore della situazione, abile nelle relazioni pubbliche e nei rapporti con la stampa.
procedimento
Gelatina ai sali d'argento/carta, n. 4 aristotipo
colore
BN
descrizione fisica
4 immagini: 4 stampe vintage.
Positivo inserito in passe-partout di cartoncino da 21x15,5 cm
Positivo inserito in passe-partout di cartoncino da 21x15,5 cm
misure
14,3x8,5 cm
copyright
Archivio Nogara