Fototeca
Palazzi di Direzione, 1951 - 1993
- Sede di via IV Fontane a Roma.
Nel 1950 l'Istituto Mobiliare Italiano (IMI) e l'Ufficio Italiano Cambi (UIC) bandirono uno dei primi concorsi di rilievo del dopoguerra a Roma.
Il progetto per un edificio sito in via Quattro Fontane e da adibirsi a nuova sede per entrambi gli istituti fu vinto dagli architetti Vincenzo Passarelli, Mario Paniconi e Giulio Pediconi, una squadra eccellente per un complesso architettonico di ben 4070 mq, ripartito tra i due committenti con una lieve predominanza di spazi per l'UIC.
Il loro progetto rispose in modo adeguato alle specifiche esigenze funzionali di entrambi gli istituti, utilizzando al massimo l'area di elevatissimo valore commerciale e contemporaneamente risolvendo le non poche problematiche architettoniche evidenziatesi, prima fra tutte l'integrazione non mimetica del moderno con gli edifici antichi adiacenti, il convento e la Chiesa di San Carlino del Borromini e il palazzo ottocentesco del Carimini sede del Collegio Pontificio Canadese. Negli anni Sessanta la sede fu ampliata con l'acquisto dell'edificio adiacente di proprietà del demanio (via Piacenza angolo via Genova).
- Sede in viale dell'Arte 25, zona EUR. [Catalogazione e ricerca storica in progress].
L'IMI nel 1968 acquistò un complesso edilizio in costruzione all'Eur (Roma) di proprietà della società "Cortina Immobiliare SpA".
Il complesso edilizio fu progettato da La Padula e Marchini, successivamente revisionato e integrato dallo Studio Passarelli.
Il completamento della costruzione fu affidato alla società "Immobiliare Marchini".
Il collaudo e le valutazioni delle varianti furono inizialmente affidati al Ing. Gino Cipriani ma, in seguito alla sua morte, furono conclusi dall'Ing. Pacifici e i suoi collaboratori.
Nel 1970, a conclusione dell'edificio, vi fu finalmente trasferita la sede dell'IMI; essa rimase anche dopo la sua fusione con il Sanpaolo (1998) e successivamente quella con Intesa.
Gli interni degli spazi direzionali furono arredati con numerose opere d'arte moderne.
- Palazzo in viale dell'Arte 68, zona EUR (Roma) ad uso uffici ed accessori per l'Istituto.
Nel 1957 il CE dell'IMI deliberò l'acquisto di un lotto di terreno all'Eur (Roma) tra viale America e viale dell'Arte, da destinare alla costruzione di un edificio. L'Ente Autonomo per l'Esposizione di Roma (EUR) consentiva una costruzione di mq 16.000. Il progetto fu elaborato dallo studio Arch. Paniconi e Pediconi e dallo Studio Passarelli e l'Impresa Garbarino Sciaccaluga Mezzacane di Roma si aggiudicò la gara d'appalto per la costruzione.
La costruzione fu ultimata nel 1962; il collaudo venne affidato all'Ing. Arch. Gino Cipriani.
Per la storia del Servizio Tecnico e Provveditorato, si veda la relativa scheda fondo del patrimonio IMI di prossima pubblicazione.
La serie, ancora in corso di implementazione e catalogazione, riguarda gli edifici di Roma che nel corso della storia dell'IMI furono dal dopoguerra adibiti a sede o in cui furono allocati uffici con funzioni direttive.
Sono presenti in linea di massima fotografie relative alla costruzione, poi esterni e interni della struttura realizzata.
- per la sede in via IV Fontane a Roma, costruita dal 1950-1954, si possiedono due album tecnici sulla costruzione, recanti foto anche di grandi formati, assemblate in panoramiche; la qualità delle immagini e la valenza storica è accentuata anche dalla presenza di operai a lavoro o ripresi in pausa pranzo all'interno dello scavo, e dalla profondità dello scavo.
Gli album furono inviati all'IMI dall'impresa dell'ingegner Costanzi: uno è costituito da ventisei fotografie di grande formato, l'altro con un paio di scatti e soprattutto planimetrie e grafici. Gli scatti fermano alcuni momenti salienti tra il 1951 e il 1954 del cantiere e non solo: ogni stampa reca manoscritte sull'immagine indicazioni tecniche, in prevalenza misure di altezze e profondità, indice del contemporaneo utilizzo della fotografia quale strumento di lavoro e memoria visiva per eccellenza. Quel profondo scavo nel centro di Roma, a pochi passi dalla Fontana di Trevi, è immortalato con un punto di vista particolarissimo: la macchina fotografica è stata posizionata quasi sempre all'interno dello scavo (per le funzioni di annotazione tecnica sopra descritte), tralasciando per una volta quella tipica visione dall'alto che dà senza dubbio interezza e completezza al soggetto.
La visione ravvicinata di questi scatti è invece suggestiva: la nitidezza delle immagini ci permette infatti di godere dei dettagli, dalla grana del terreno, agli attrezzi e i mezzi usati dagli operai. Percepiamo così, con maggior intensità, la profondità dello scavo - resa ancora più evidente dagli edifici sullo sfondo che, affacciandosi in modo quasi vertiginoso sul bordo del cantiere, appaiono così minuti - e la dimensione umana dei lavoratori, colti nella loro fatica ma anche in momenti di vita comune, come la pausa pranzo tra le impalcature e i cumuli di terra a qualche metro sotto il livello stradale; mentre la visione totale del cantiere è stata in due occasioni ricostruita e ottenuta tramite una comune tecnica di fotomontaggio, accostando più fotografie insieme a formare una panoramica dell'intero scavo.
- per la sede in viale dell'Arte 25 si possiedono fotografie relative alla costruzione della sala manifestazioni, poi sala Siglienti, e fotografie catalogo d'arredamento (scrivanie, mobilio, armadi componibili, impianto archivi)
- per la sede in viale dell'Arte 68 all'EUR si hanno fotografie relative ai plastici, ai disegni di progetto, alla costruzione - in cui si evidenziano cambiamenti urbanistici della zona; inoltre sono presenti fotografie di dettagli strutturali, di esterni e interni in cui si evidenzia la presenza di numerose opere d'arte.
Tra i fotografi si segnalano lo studio Vasari, Tullio Leonori, Publifoto (ag. di Roma), Studio fotografico Villani.
Archivio di deposito IMI in viale dell'Arte 25
Sono soprattutto fotografie allegate alle pratiche del fondo STEP, Servizio Tecnico e Provveditorato: l'ordinamento segue quindi quello delle carte e l'ordine cronologico.
1. Verbali CdA , CE
2. Servizio Tecnico e Provveditorato
3. Servizio del Personale, Comunicazioni di Servizio
4. Servizio del Personale, Ufficio Assistenza, Circolo Sportivo
5. Servizio Ragioneria (per acquisto di opere d'arte e sull'edificio di IV Fontane
6. Servizio Studi
7. Sezione Museale [per le opere d'arte nelle sedi]
8. Sezione Bibliografica
Fonti complementari esterne
1. Intesa Sanpaolo, Beni archeologici e storico-artististici [per le opere d'arte];
2. Archivi privati di architettura a Roma e Lazio, Fondo Cesare Valle [per la sede di via IV Fontane], Fondo Lapadula Attilio , Alfio Marchini [per il 1° progetto elaborato per l'edificio dell'EUR], inventari disponibili sul sito DGA, Portale degli architetti , http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/
3. Il sito di Passarelli www.studiopassarelli.it [per la sede di IV Fontane, Viale dell'Arte 25, Viale dell'Arte 68 [Centro Meccanografico]
1. Il Palazzo dell'Istituto Mobiliare Italiano e dell'Ufficio Italiano dei Cambi a Roma. Architettura di M. Paniconi, V. Passarelli, G. Pediconi, in"Prospettive", n. 11, Gorlich Editore, dp 1965, pp.32.
2. Giulio Morgan (presentazione), La nuova sede dell'IMI all'EUR Roma, Alfieri & Lacroix, Settimo Milanese, sd. pp.18.
3. Ufficio Italiano dei Cambi, Storia di un edificio Romano, La sede dellUfficio Italiano dei Cambi in via delle Quattro Fontane, Editori Laterza, 2005.
4. Giorgio Lombardo, Vera Zamagni, L'Istituto Mobiliare Italiano 1931-1998, Bologna, Il Mulino, 2009, Sezione Illustrazioni tra le pp.292-293.
5. Alessandra Muntoni, Omaggio a Lucio Passarelli, in "Architettura", Gennaio-Febbraio 2012, pp.27-34.
Bibliografia sulle opere d'arte acquistate dall'IMI:
Sanpaolo, La collezione d'arte del Sanpaolo, Torino, Sanpaolo IMI, 2003.