Fototeca

BCI, Milano, piazza della Scala 6, 1890 - 2000

soggetto produttore ente
Banca Commerciale Italiana, Ufficio Immobili
Banca Commerciale Italiana, Ufficio Pubblicità
note
Il salone principale, ubicato al piano terreno, con i suoi 320 mq di superficie è il più grande del palazzo ed è dotato di 24 sportelli per il pubblico; al livello del 1 piano è coperto da tettoia e velario.
I marmi Botticino, Mazzano e Aurora utilizzati per la realizzazione degli interni furono forniti dalla Ditta Gaffuri e Massardi, gli sportelli dalla Ditta Arcari, i serramenti e i parapetti del loggiato al primo piano rispettivamente dalla Ditta Arcari e dalla Fonderia Pignone; gli orologi dalla Società "Magneta" di Zurigo.
Il salone B, ubicato al piano terreno del palazzo, ha una superficie di 190 mq ed è posto in comunicazione con il salone principale; è dotato di 22 sportelli per il pubblico e, all'altezza del piano terra, è coperto da tettoia e velario.
I lavori per la costruzione del salone aggiuntivo C ebbero inizio nel dicembre 1923. Si noti il cambiamento della decorazione del velario tra le foto n. 1 e nn. 2-3. Il lucernario fu realizzato dai Fratelli Bombelli.
I locali delle cassette di sicurezza sono collocati nel piano sotterraneo. Gli impianti furono forniti dalla Ditta Fichet di Parigi: il locale delle cassette di sicurezza è dotato di 78 casseforti collocate su due piani, per un totale di 5973 cassette. Il cancello di ingresso alle cassette in ferro fu realizzato dalla Ditta Bellotti.
La statua della Niobe, la cui copia fu collocata all'interno della sala omonima, databile alla metà del V secolo a. C., fu rinvenuta nel 1906 all'interno di una grotta, a 11 metri di profondità, durante uno scavo nella via Sallustiana a Roma, in un terreno della Banca Commerciale.
Il centralino dei telefoni si trovava al terzo piano del palazzo; l'impianto fu realizzato dalla ditta Ingegneri Ancona e Loria.
La sala macchine, dotata di una superficie di 385mq, era ubicata al piano sotterraneo sul lato di via Case Rotte.
Al suo interno, in sostituzione dei pilastri, furono utilizzate le putrelle [profilato metallico sagomato a doppio T] tipo Gray e vi furono collocate le dinamo motrici compound della Ditta Siemens e il quadro di distribuzione dell'energia elettrica della Società A. E. G. Thomson Houston. Verso lo slargo di S. Fedele furono posizionate le cinque caldaie del termosifone della Ditta Zippermayr e Kestenholz. In corrispondenza del corridoio di accesso di piazza Scala n. 4 si trovava l'impianto di spolveramento a pressione della Ditta Borsig di Berlino, dotato di 850 ml. di tubazioni.
consistenza
356 fotografie
struttura
74 fascicoli
storia istituzionale e biografia

La BCI nel 1905 acquistò il nucleo di case che dall'angolo con via Manzoni si estendeva sino all'archivio comunale ubicato nella chiesa sconsacrata di S. Giovanni Decollato, conosciuta anche come S. Giovanni alle Case Rotte, ovvero le case Dal Verme, in piazza della Scala nn. 6, 8 e 10, e De Marchi, in via Manzoni nn. 2 e 4: 3.040 mq al costo di oltre 3 milioni di lire.
Solo in un secondo tempo la Comit riusci ad ottenere anche il tratto di via Case Rotte fino allo slargo che affaccia su piazza S. Fedele.
Per la costruzione del palazzo della Sede Centrale, e nello specifico per la definizione dei prospetti, la BCI indisse un concorso, poi abbandonato.
La stesura del primo progetto, relativo all'area tra palazzo Greppi e la chiesa di S. Giovanni, fu realizzato nel 1905 dall'ingegnere di fiducia della Banca, Giovan Battista Casati.
Casati si rivolse all'architetto Luca Beltrami, il cui primo schizzo risale al 25 dicembre dello stesso anno.
Nell'aprile 1906 l'ing. Casati richiese al comune la licenza edilizia. Nel contempo emerse la possibilità di poter demolire l'ex chiesa di S. Giovanni e l'annesso corpo di fabbrica, e dunque l'opportunità di poter estendere il palazzo all'intero fronte della piazza.
I lavori, affidati in seguito a un concorso alla Ditta G. Banfi, ebbero inizio nel 1907.
L'architetto Luca Beltrami per il palazzo della BCI progettò un piano terreno rialzato in granito lucido e bugnato che si discosta dai due piani superiori, realizzati secondo uno stile ionico; nella facciata su piazza della Scala realizzò un motivo centrale a colonne con frontone.
I graniti e i marmi vennero forniti dall'Impresa dei Graniti Svizzeri di Bellinzona e dalla Ditta Gaffuri e Massardi di Brescia (per il marmo Botticino ed il Mazzano).
Il palazzo fu inaugurato il 20 novembre 1911.
Nel 1924 la parte centrale della seicentesca facciata della demolita chiesa di S. Giovanni Decollato venne richiesta dalla chiesa di Santa Maria Segreta, ubicata in piazza Tommaseo, e fu rimontata sul suo fianco destro (via Ariosto).

Nel 1934 l'architetto Giuseppe de Finetti ricevette l'incarico dalla Direzione Centrale della Comit di collaborare con il proprio Ufficio Tecnico al riordino e riorganizzazione degli ambienti del palazzo della sede centrale.
In particolare gli interventi riguardarono gli ambienti di sosta e di disimpegno, gli atri al pian terreno, gli ascensori e i piani superiori: a livello del secondo piano fu creato un giardino pensile.

contenuto

Fotografie relative alle demolizioni delle case Dal Verme, De Marchi e della chiesa di S. Giovanni Decollato; ai disegni, progetti; fasi salienti della costruzione; esterni, tra cui particolare del cornicione con il logotipo della BCI, lucernari con il sistema delle reti di filo di lino, il giardino pensile a forma di fascio littorio progettato dall'architetto Giuseppe de Finetti, interni, quali fotografie della sala per le adunanze del Consiglio, dello scalone d'onore, dei tre saloni del pubblico, caveau, sala della Niobe, sala delle assemblee, vari uffici del pian terrro e locali per servizi diversi e locali tecnici; sportelli della Banca non stop, inaugurata il 19 settembre 1990.
Sono inoltre presenti fotografie di lampadari e lampade da parete prodotte dall'azienda" Antonio Ghezzi e Figlio" di Milano.
In alcune foto sono presenti persone tra cui operai, anche in posa, e personale al lavoro, carri trainati da cavalli per il trasporto del materiale, carrozze, auto e bus d'epoca.


Tra i fotografi si segnalano Achille Ferrario, Luca Comerio, Gigi Bassani, S.F.R.A.I., Antonio Paoletti, G. Valtellino &C., Publifoto, Antonio Paoletti, Gabriele Basilico.

tipologia
positivi, in parte montati su supporto secondario in cartoncino, negativi, diapositive e cartoline di diverso formato, a colori e in bianco e nero.
passaggi di proprietà e costodia
Provenienza: Ufficio Immobili; eredi Verga Casati.; Ufficio Pubblicità
date di versamento
1988/01/01, vers. dal sig. Bonori, Segr. Crediti
1988/06/1,3,23
1990/05/21, vers. Pietro Urso (Camerino)
1994/02/09, Archivio fam. Segre Weil
2000/01/19, vers. dott. Giuliano Brusa
2009/06/23, donaz. eredi Verga-Casati
criteri di ordinamento

Le fotografie sono pervenute in stato di disordine.
Durante l'analisi sono emersi nuclei omogenei di fotografie, ovvero le foto della donazione Verga Casati, riordinate in fascicoli secondo un criterio cronologico per anno e al loro interno secondo un criterio di "visita" (dagli esterni verso gli interni), i servizi dei fotografi Achille Ferrario, Luca Comerio, Gigi Bassani, della riforma de Finetti, di Gabriele Basilico, distinti prima per autore-servizio e all'interno in sottofascicoli secondo un criterio "architettonico", di "visita", che permette di addentrarsi gradualmente nel palazzo, passando, in primis, attraverso i progetti e successivamente dagli esterni verso l'interno, e all'interno cronologico.
Se non individuati legatmi archivistici, sono state riunite in un unico fascicolo gli scatti relativi ad uno stesso soggetto, nonostante siano riferibili a un arco temporale molto ampio.
Le fotografie dell'Ufficio pubblicità sono pervenute all'interno di buste e raccoglitori il cui contenuto, indicato sulla costa, è stato inventariato dal personale dell'archivio storico.
E' stato inoltre ritenuto opportuno riordinare in un fascicolo le fotografie di cui non si possiede il copyright, utilizzabile solo per la consultazione.


 

strumenti di ricerca
Inventario analitico (Daniela Monni, 2011).
In revisione, 2013
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'Archivio Storico.
copyright
Intesa Sanpaolo
stato di conservazione
stato di conservazione buono
fonti complementari
ASI-BCI, Verbali del Comitato Locale, vol. IV, ff. 97-100, 29 marzo 1905.
bibliografia

Gaetano Moretti, La conservazione dei monumenti in Lombardia dal 1 luglio 1900 al 31 dicembre 1906. Relazione dell'Ufficio Regionale redatta colla collaborazione del Dr. U. Nebbia, Milano, 1908, pp. 87-88;
La nuova sede della Banca Commerciale Italiana, in "L'Avvenimento Illustrato", anno II, n. 17, Milano, febbraio 1912;
M. V. Gastaldi, Il trentesimo anniversario di un grande istituto di credito. La Banca Commerciale Italiana 1894 - 1924, in "L'Illustrazione Italiana", anno LII, n. 4, 25 gennaio 1925, pp. 76-85;
Beniamino Gutierrez, Piazza della Scala nella vita e nella storia, Milano, Archetipografia di Milano, 1927;
Alessandro Visconti, Una stamperia milanese, Milano, Tip.-Ed.-Libr. L. di G. Pirola, 1928;
Ferdinando Reggiori, Milano 1800-1943, Milano, Il Milione, 1947, pp. 160-161, 440 (immagini pubblicate);
Piazza della Scala attraverso le immagini degli ultimi tre secoli, Milano, BCI, 1980;
Fulvio Irace, Un moderno mecenate. Sedi storiche della Banca Commerciale Italiana a Milano, Milano, BCI, 1995;
Mariangela Carlessi, G. B. Casati, L. Beltrami. Sede della Banca Commerciale Italiana (1906-1911), riforma interna di G. de Finetti (1934-1936. Piazza della Scala, 6), in "Architetture milanesi", Milano, 1997, 4 pp. non numerate;
Marchetti Enzo, Da Occidente a Oriente. Storia, cultura, geologia e realizzazione del Marmo Botticino Classico, Brescia, Tipolitigrafia Grafiche I.G.C., 1998, in particolare pp. 86-87.