Istituto Mobiliare Italiano
Ispettorato per le imprese, 1937 - 1972
L'Ufficio Ispettorato fu istituito nel 1937. Compito della nuova struttura era di occuparsi della raccolta di informazioni, attraverso sopralluoghi e analisi della situazione finanziaria e amministrativa, sulle aziende che presentavano richiesta di mutuo.
Attraverso le visite degli Ispettori si verificava il valore delle garanzie reali offerte dall'azienda prima della concessione del mutuo e dopo la stipulazione con i sopralluoghi periodici si controllava la salute patrimoniale e finanziaria della società. Il pagamento degli ispettori era addebitato alla società richiedente il mutuo che dopo ogni verifica era tenuta al pagamento della parcella dell'ispettore.
Negli anni precedenti l'Istituto si era servito per la raccolta di informazioni sia delle sedi periferiche della Banca d'Italia sia di propri consulenti esterni in seguito entrati a far parte dell'Ufficio Ispettorato. Già all'inizio degli anni trenta infatti si riscontrano relazioni firmate da Aganippo Brocchi, Mario Chinigò e Renato Felicioli.
Gli ispettori continuarono il loro lavoro anche dopo il trasferimento della sede IMI a Meina (Novara) nel 1943 nonostante le difficoltà dovute alla guerra e alla divisione in due dell'Italia; nelle carte di quegli anni infatti si trovano spesso richieste di permessi per visitare aziende in zone ritenute pericolose o resoconti di incontri avuti dagli ispettori presso le sedi di Ministeri per discutere la situazione di aziende che avevano contratti con i Ministeri stessi o risultavano danneggiate dai bombardamenti o dalle requisizioni.
Nel dopoguerra l'Ufficio ebbe varie diramazioni dovute alle necessità delle Gestioni Speciali che erano state affidate all'IMI dallo Stato: in particolare si nota la creazione di un Ispettorato EIB e di un Ispettorato ERP; la nascita di Ispettorati dedicati alle varie "gestioni speciali" era richiesta spesso dalle convenzioni che l'IMI stipulava con il Ministero del Tesoro oltre che dalla necessità per l'Istituto di tenere separata la gestione ordinaria da quelle speciali. Si crearono anche dei corsi per la formazione di allievi ispettori (cfr. Servizio Studi, Serie 6 Convegni, congressi e seminari, b. 571, f. 10 e b. 627, f. 5). Alla fine del 1959 passò alle dipendenze della Segreteria Finanziaria e nel 1967 assunse il nome di Servizio Ispettorato per poi diventare nel 1975 Segreteria Ispettiva.
L'Ispettorato lavorava in stretto collegamento con l'Ufficio Consulenza Tecnica che stilava le relazioni sugli impianti industriali. I primi cenni dell'attività del Servizio Consulenza Tecnica si riscontrano a partire dal 1949. Il Servizio si occupava di redigere le relazioni tecniche e sui beni offerti in garanzia dalle aziende che richiedevano i finanziamenti. Si occupava anche di fornire pareri agli altri uffici e al Comitato Esecutivo sulle società sia prima sia dopo la concessione dei mutui. Nel 1952, con la riforma dei vari uffici dell'IMI, l'Ufficio Consulenza tecnica fu elevato a Servizio e inquadrato, insieme all'Ispettorato e al Legale, tra i servizi speciali dell'Istituto. Nel 1964 entrò a far parte del Servizio Consulenza Tecnica anche l'Ufficio Immobili.
La serie contiene le relazioni tecniche, amministrative e d'ufficio stilate dagli ispettori che l'Istituto inviava presso le aziende che presentavano richieste di finanziamento. Sono, inoltre, presenti vari tipi di schede e brevi note sulle aziende, sulla tipologia di finanziamento per cui è stata presentata la richiesta e sul finanziamento concesso.
Le relazioni presenti si riferiscono sia a mutui concessi sia a mutui rifiutati o abbandonati e offrono quindi la possibilità di approfondire il perchè alcune richieste venissero respinte. Spesso nelle "gestioni speciali", oltre al CE dell'IMI, la valutazione e quindi l'accoglimento o il respingimento della domanda erano effettuati dai Comitati tecnici, creati per la valutazione delle domande di mutuo, o dai Ministeri del Tesoro o dell'Industria che valutavano soprattutto se le caratteristiche della società richiedente rientrassero tra quelle previste per la concessione di quel tipo di finanziamento. Per la gestione ordinaria le domande erano valutate dal CE dell'IMI, che dopo la fase istruttoria e spesso seguendo il parere degli ispettori, deliberava se concedere o meno il mutuo, in questo caso il respingimento della domanda era dovuto soprattutto a ragioni finanziarie, di potenziale tecnico dell'azienda richiedente e di garanzie reali insufficienti.
Nelle relazioni, soprattutto in quelle relative al credito all'esportazione e ai finanziamenti EIB, si trova spesso, oltre alla valutazione degli impianti delle aziende in Italia, anche un giudizio sulle reali capacità di investimento all'estero e sulle effettive possibilità delle imprese italiane di esportare merci e servizi.
Le relazioni degli ispettori:
Nell'ambito del lavoro svolto dall'Ispettorato si possono distinguere diverse tipologie di relazioni e documenti comuni a tutte le gestioni:
a. Relazione amministrativa, stilata di solito da un ragioniere o da un commercialista, così strutturata: nome della società richiedente, luogo in cui ha sede legale e dove sono dislocati gli impianti, breve storia dell'azienda, personale, tipo di produzione industriale, composizione degli organi statutari, analisi della situazione patrimoniale, economica e finanziaria; infine è presente un giudizio dell'ispettore sulla solidità finanziaria della società.
b. Relazione tecnica, redatta da un ingegnere, così strutturata: nome della ditta e data del sopralluogo, scopo degli accertamenti, analisi della situazione patrimoniale e prospettive reddituali future, identificazione dei beni della società (terreni, fabbricati, macchinari e impianti).
c. Relazione con descrizione, perizia e valutazione dei beni della società, redatta da periti industriali, geometri e ingegneri, così strutturata: descrizione dell'immobile o terreno, identificazione delle particelle catastali, valutazione del bene e mappe catastali.
d. Relazione d'ufficio, scritta da personale interno all'IMI, utilizzata durante le sedute del CE, così strutturata: ragione sociale e sede della società, importo del mutuo richiesto, storia dell'azienda, tipo di produzione, motivazione della richiesta di mutuo, sintesi delle perizie tecniche e amministrative effettuate, andamento economico e patrimoniale della società, parere su come avrebbe potuto essere articolata l'operazione di finanziamento (importo, durata, tasso d'interesse, modalità di rimborso, particolari condizioni cui è subordinata la concessione del mutuo ad esempio aumento o diminuzione del capitale sociale, nomina di fiduciari IMI, ulteriore definizione del piano industriale, divisione del finanziamento in più tranche), dati su precedenti finanziamenti in corso con l'IMI.
e. Scheda per il CE dell'IMI, di colore giallo, con riportati: dati sulla società, motivazione della richiesta di mutuo, parere dell'ispettore sulla fattibilità dell'operazione e proposte sulla sua articolazione.
f. Scheda per l'Ufficio Statistica con riportati: oggetto del contratto di mutuo, numero di pratica, mutuataria, categoria di finanziamento, categoria industriale (dimensioni dell'azienda), settore industriale, sede sociale, zona di residenza, scopo del finanziamento, data della delibera del CE, data del rogito, scadenza del mutuo, durata del mutuo, tasso d'interesse nominale e effettivo, garanzie, importo e ricavo netto.
Le relazioni tecniche e amministrative erano spesso accompagnate da una nota riassuntiva sulla società richiedente che conteneva: settore produttivo, capitale sociale, composizione degli organi societari, eventuali partecipazioni azionarie, dati dell'ultimo bilancio, eventuali rapporti finanziari con altre aziende del gruppo, fatturazione e utili, netti, lordi e di bilancio, dell'ultimo esercizio finanziario, e infine l'analisi delle notizie fornite in precedenza e le soluzioni proposte.
Tra gli ispettori si segnalano: Aganippo Brocchi, Mario Chinigò, Achille Brizzi, Renato Felicioli, Giorgio Cappon, Enrico Murri, Pietro Onida, Giordano Dell'Amore, Mario Davoli, Andrea De Mitri, Alessandro Rocco, Cesare Bettini, Mario Dal Poggetto, Guglielmo Dal Poggetto, Ettore Lorusso, Giovanni Ferrero, Giuliano Marino, Enrico Della Porta, Luciano Ciminelli, Ferdinando Tesi, Alessandro Rocco.
Per la documentazione ricorrente ma specifica delle varie gestioni si rimanda alle singole sottoserie.
La serie consente di avere una visione "trasversale" del lavoro svolto dagli ispettori e talvolta permette di comprendere perchè le domande di mutuo, anche presentate da "aziende importanti", venissero respinte dall'Istituto.
La documentazione della serie si presentava a una prima analisi abbastanza ordinata, essendo le buste contrassegnate dal nome della gestione e dal numero di pratica delle relazioni, tuttavia durante il lavoro di schedatura ci si è accorti che la documentazione interna ai fascicoli risultava estremamente disordinata e erano presenti anche numerosi fuoriposto che si è provveduto a reinserire nelle serie di appartenenza. Durante il lavoro di schedatura si è anche provveduto al ricondizionamento di tutta la documentazione con la rimozione di elementi metallici dannosi per le carte e l'inserimento in nuove buste. Alla fine del lavoro di schedatura si è proceduto con la divisione in sottoserie e l'inventariazione delle stesse.
Esistendo presso l'IMI una segmentazione dell'Ispettorato si è deciso, nell'ordinamento del fondo, di richiamare nella denominazione delle sottoserie la gestione committente.
Nel riordinamento si è quindi deciso, rispettando in larga parte la struttura già esistente, di articolare la serie in 16 sottoserie ognuna relativa a un particolare tipo di gestione. Da questo criterio di ordinamento si distinguono:
la sottoserie 1 "Pratiche speciali dell'Ispettorato" 1937 - 1944 (2 bb.) in cui si trovano le relazioni stilate da Aganippo Brocchi sulle aziende del Gruppo Caproni - Isotta Fraschini, cui l'IMI aveva concesso alcuni mutui, e che in quel periodo era sottoposta al controllo di un Comitato di Vigilanza, inizialmente presieduto dal maresciallo Graziani;
la sottoserie 2 "Relazioni d'ufficio" 1940 - 1947 (2 bb.) in cui sono presenti le relazioni stilate da Renato Felicioli per le riunioni del CE riguardanti le pratiche di mutuo a gestione ordinaria;
la sottoserie 3 "Relazioni sui settori industriali" 1946 - 1966 (10 bb.) che contiene relazioni generali, redatte sia dal Servizio Consulenza Tecnica, sia dal Servizio Studi sia dalla Segreteria Finanziaria, sui settori produttivi maggiormente interessanti per le attività dell'Istituto e su viaggi di studio condotti da ispettori dell'IMI presso paesi esteri;
la sottoserie 16 "Relazioni Cappon" 1953 - 1960 (6 bb.) contenente gli appunti di studio e le annotazioni di Giorgio Cappon sulle aziende presso cui era inviato per gli accertamenti tecnici.
Le altre sottoserie sono relative alle singole gestioni:
la sottoserie 4 "Gestione Ordinaria, leggi nn. 367 e 449" 1946 - 1967 (97 bb.) contiene le relazioni sia per le richieste di mutuo che rientravano nella normale gestione dell'IMI sia quelle relative alle domande pervenute all'Istituto in base alle due leggi emanate per il finanziamento della ricostruzione industriale nell'immediato dopoguerra;
la sottoserie 5 "Relazioni Fondo per il Finanziamento dell'Industria Meccanica (FIM)" 1947 - 1952 (6 bb.) riguarda i mutui richiesti sui fondi messi a disposizione dal FIM di cui l'IMI era gestore ex lege;
la sottoserie 6 "Relazioni Eximbank (EIB)" 1947 - 1966 (14 bb.) con relazioni relative alle domande di mutuo a valere sul prestito concesso all'IMI dall'Export-Import Bank di Washington per acquisti di varie merci da effettuarsi negli USA;
la sottoserie 7 "Relazioni ERP (European Recovery Program) e FAS (Finanziamenti Area Sterlina)" 1949 - 1966 (2 bb.) contiene le relazioni sulle società che richiedevano mutui a valere sui fondi concessi dall'European Recovery Program, sia per acquisti di macchinari e impianti nell'area del dollaro o per quelli nell'area della sterlina; è da segnalare come spesso le relazioni per i finanziamenti ERP si trovino anche nella documentazione relativa alla gestione ordinaria e a quella di Mediocredito, in quanto le aziende presentavano richieste per entrambi i tipi di finanziamento;
la sottoserie 8 "Relazioni GS (gestione speciale) legge n. 952" 1950 - 1967 (10 bb.) relativa ai finanziamenti concessi a valere sulle somme rientrate all'IMI dai mutui concessi in base alla legge 449 per il ripristino, la riconversione e la continuazione dell'attività di imprese industriali di interesse generale o di particolare utilità economica e sociale;
la sottoserie 9 "Relazioni Mediocredito" 1951 - 1972 (205 bb.) contiene le relazioni relative ai finanziamenti concessi dall'IMI alla piccola e media industria in base alla convenzione stipulata con Mediocredito Centrale;
la sottoserie 10 "Relazioni RIERP" 1952 - 1967 (2 bb.) relativa alle domande pervenute per i finanziamenti erogati a valere sulle somme rientrate all'IMI dal pagamento dei mutui ERP;
la sottoserie 11 "Relazioni CECA e CECA/2" 1954 - 1967 (4 bb.) relative ai finanziamenti concessi sui prestiti erogati all'IMI dalla Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio;
la sottoserie 12 "Relazioni Credito all'Esportazione" 1955 - 1971 (23 bb.) con relazioni relative a imprese che richiedevano finanziamenti per l'esportazione di macchinari e impianti, spesso in questi casi i finanziamenti erano concessi in collaborazione con altri istituti di credito, soprattutto Efibanca;
la sottoserie 13 "Relazioni GS (gestione speciale) legge n. 1470" 1961 - 1967 (6 bb.) relative ai mutui concessi in base alla legge n. 1470 del 1961 per la riconversione di imprese di particolare interesse economico e sociale in vista delle nuove condizioni di concorrenza internazionale;
la sottoserie 14 "Relazioni GS (gestione speciale) legge n. 1457 (Vajont)" 1964 - 1966 (1 b.) contiene le relazioni riguardanti i finanziamenti concessi dall'IMI alle aziende danneggiate dall'esondazione del bacino idrico del Vajont;
la sottoserie 15 "Relazioni SFIP: controllo fondo speciale per i finanziamenti alla piccola e media industria manifatturiera" 1966 - 1967 (1 b.) contiene le relazioni d'ufficio relative a aziende che hanno avuto finanziamenti a valere sul Fondo Speciale per i finanziamenti alla piccola e media industria manifatturiera.
Per la descrizione più dettagliata delle varie gestioni speciali si rimanda alla sottoserie dedicata.
Bibliografia generale:
1. Rubino Alfani (a cura di), Banca e società nell'Italia contemporanea. Il caso dell'IMI, Bari, De Donato, 1977, pp. 207 - 226
2. Giuliano Amato, Il Governo dell'industria in Italia, Bologna, Il Mulino, 1972
3. Francesco Cesarini, Alle origini del credito industriale, Bologna, Il Mulino, 1982
4. Luigi De Rosa, Lo sviluppo economico dell'Italia dal dopoguerra a oggi, Roma-Bari, Laterza, 1997
5. Istituto Mobiliare Italiano, Guida all'Archivio Storico dell'Istituto Mobiliare Italiano, Roma, IMI 1998
6. Giorgio Lombardo, L'Istituto Mobiliare Italiano. Modello istituzionale e indirizzi operativi: 1931 - 1936, Bologna, Il Mulino, 1998
7. Giorgio Lombardo, L'IMI centralità per la ricostruzione (1945 - 1954), Bologna, Il Mulino, 2000
8. Giorgio Lombardo, Vera Zamagni, L'Istituto Mobiliare Italiano 1931- 1998, Bologna, Il Mulino, 2009
9. Alberto Mazio, Legislazione sul credito industriale in riferimento all'attività dell'IMI, 3 voll., Roma, IMI, 1976-1981
10. Rolf Petri, Storia economica d'Italia. Dalla Grande guerra al miracolo economico (1918 - 1963), Bologna, Il Mulino, 2002
11. Rosario Romeo, Breve storia della grande industria in Italia 1861 - 1961, Bologna, Cappelli Editore, 1972
12. Vera Zamagni, L'industria chimica italiana e l'IMI, Bologna, Il Mulino, 2010
Per la bibliografia riferita alle singole gestioni si rimanda alle varie sottoserie.