Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde
Presidenza Giuseppe De Capitani d'Arzago (1924 - 1945): carte personali e professionali, 1910 - 1952
Il marchese Giuseppe De Capitani D'Arzago nacque a Milano il 15 febbraio 1870 da un'illustre famiglia lombarda. Sin da giovane coprì numerose cariche in commissioni comunali e provinciali e nella Giunta provinciale. Proprio per questo fu chiamato a presiedere gli Orfanotrofi milanesi e il Pio Albergo Trivulzio con una votazione del Consiglio comunale che metteva d'accordo anche i consiglieri socialisti della minoranza.
Fu deputato per quattro legislature e alla Camera fu rappresentante dell'ala destra del Partito Liberale prima di passare nel Partito Fascista. Ricoprì l'incarico di sottosegretario al Tesoro nel primo gabinetto Facta e di ministro dell'Agricoltura con Mussolini dal 28 ottobre 1922, ma uscì dal Ministero nell'agosto 1923 per l'unificazione del dicastero dell'Agricoltura con quello dell'Economia nazionale. Preparò varie leggi tra cui quella sull'agricoltura e quella sulla caccia.
Presiedette la "Cesare Beccaria" ed a lui si deve la fondazione dell'Istituto omonimo per la rieducazione dei minori traviati.
Fu chiamato da Mussolini con l'incarico di commissario governativo alla "Società Umanitaria", incarico che lasciò nel febbraio 1924 per assumere il 6 marzo dello stesso anno quello di Presidente della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.
Presiedette anche l'Associazione nazionale fra le Casse di risparmio italiane dal 1938 e l'Istituto internazionale del risparmio. Fu membro del Consiglio delle Corporazioni delle Aziende di credito dal 1942 e commissario straordinario dell'Associazione per lo sviluppo dell'alta cultura dal 1941 oltre a presidente onorario del Comitato nazionale per la rieducazione dei militari condannati dal 1941. Fu, per parecchi anni presidente dell'Associazione commercianti ed esercenti di Milano. Tra i titoli onorifici vantava quello di Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e quello di Gran croce maggiore dell'Ordine di Malta.
Tra il 1928 e il 1929 fu podestà di Milano e dal 1° gennaio 1929 venne nominato senatore. Dal 1934 divenne vicepresidente del Senato.
A partire dal 1943 sembrò dissociarsi dal fascismo ed avvicinarsi al mondo cattolico.
Fu sostituito da Stefano Jacini alla presidenza della Cariplo.
Morì alla fine del 1945 a Paderno Dugnano.
I faldoni sono organizzati per materia, con all'interno dei fascicoli suddivisi per affare e contenuti originariamente in buste gialle o camicie azzurre, con scritte a pastello o a inchiostro.
Si tratta prevalentemente di atti o minute di documenti e di corrispondenza avente come oggetto: ringraziamenti, richieste di informazioni, appunti di udienze, invio di discorsi, promemoria, relazioni, appunti su vari temi di politica economica, monetaria e tributaria, sull'organizzazione e sui servizi della Cassa, su provvedimenti per la sua gestione.
Provenienza: Servizio Segreteria - Ufficio Protocollo Archivio
I documenti sono arrivati in sei faldoni con una numerazione finalizzata al versamento in archivio storico.
Le etichette presenti sul dorso delle buste mostravano le seguenti didascalie:
1) Presidenza/marchese De Capitani/D'Arzago
2) Presidenza/marchese De Capitani/D'Arzago
3) Presidente/De Capitani
4) Presidenza/marchese De Capitani/D'Arzago/contenuto cassaforte/avv. Bassi/26.7.1945
5) Presidenza/marchese De Capitani/D'Arzago/vecchio carteggio
9) Segreteria/Associazione tecnica/bancaria italiana/atti presidenza/S.E. De Capitani/1934
La serie è stata ordinata seguendo le materie che caratterizzavano i documenti d'archivio, mantenendo al loro interno in alcuni casi l'ordine cronologico in altri quello alfabetico. Al fine di lasciare traccia del condizionamento originario della serie, sono state conservate le camicie originali. La situazione attuale presenta una grande frammentarietà. I faldoni si caratterizzano come la raccolta dei fascicoli superstiti di un più ampio insieme di carte ricevute e prodotte da Giuseppe De Capitani e non come l'archivio dell'Ufficio del presidente.
Le pratiche protocollate trattate dal Presidente, invece, erano confluite nell'Ufficio Protocollo Archivio, in data imprecisata. Lì è stato attuato un tentativo di smistamento in forma di addenda alle sezioni per materia del Fondo Storico, senza un piano organico di riordinamento.
Giuseppe Sircana, Giuseppe DE CAPITANI D'ARZAGO, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 33, 1987.
Alberto Cova, La Cassa di Risparmio delle Province Lombarde tra autonomia ed esigenze della politica economica, contenuto in: "Padania. Storia, cultura, istituzioni", a. VIII, 1994, n. 15 [numero monografico: "Banche"], [Torino], Rosemberg & Sellier, 1994, pp. 118-133.