Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde

Milano (Elia - Filippini), 1858 - 1971

segnatura
faldone 93 
testo dell'inventario
Elia Alberto, capo ufficio d'ordine 1882-1921; 1882-1945
Elia Giuseppe, aggiunto capo ufficio di ragioneria 1858-1888; 1858-1890
Elmiti Maria, impiegato Esattoria civica 1927-1929; 1927-1929
Enrico Carlo, volontario 1927-1928; 1927-1928
Facetti Antonio, impiegato di ragioneria 1898-1903; 1892-1903
Eramo Diego, applicato II classe 1929-1934; 1929-1934
Faglioni Fausto, impiegato della Ragioneria 1923-1924; 1923-1927
Fandella Aniceto, applicato d'ordine 1906-1909; 1904-1910
Feré Pasquale Gaetano, inserviente 1878-1895; 1878-1900
Ferrandis Carlo, impiegato Esattoria civica 1930-1932; 1929-1971
Ferrara Carlo, Esattoria civica 1928; 1928-1938 [NON assunto dalla CR]
Ferrarese Luigi, impiegato Uffici d'ordine 1922-1924; 1922-1924
Ferrari Luigi, impiegato Uffici d'ordine 1908-1910; 1888-1910
Ferrari Luigi, ingegnere Ufficio tecnico 1923-1928; 1923-1952
Ferrario Angelo, applicato di ragioneria 1882-1906; 1882-1944
Figini Emilio, cassiere centrale 1884-1923; 1884-1923
Filippini Ermanno, impiegato Esattoria civica 1913-1929; 1929-1930

Nel fascicolo Enrico Carlo: è presente un biglietto da 5 lire del 1904 e la fotografia dell'impiegato nelle 'Note caratteristiche'.
Nel fascicolo Eramo Diego: nel fascicolo è presente la fotografia dell'impiegato nelle 'Note caratteristiche'.
Nel fascicolo Facetti: diploma di Perito commerciale e ragioniere dell'Istituto Tecnico di Sondrio, 1892 .
Nel fascicolo Ferè: foglio di congedo assoluto del Regio esercito italiano del Distretto militare di Monza, 1887.
Nel fascicolo Ferrara Carlo: sono presenti atti, sentenze e dichiarazioni delle cause intentate dal Ferrara contro la BPM e la CR. Propriamente il Ferrara non venne mai assunto dalla CR, ma percepì da essa una indennità. Egli infatti fu impiegato della BPM fino al 1927 quando venne licenziato per motivi disciplinari. Quando l'Esattoria civica nel 1928 passò in gestione alla CR, quest'ultima non lo ri-assunse. Il Ferrara però insistette per essere assunto e alla fine la CR gli concesse dapprima un sussidio di 5.000 nel 1930 e poi, di fronte ad ulteriori insistenze, nel 1935 il CE deliberò di concedergli l'indennità sostitutiva del preavviso in ragione del massimo di sei mesi (altre 10.040,20 lire) con l'intento che egli non avesse più nulla a pretendere dalla CR.