Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde
Titolo 8: Libretti, 1823 - 1969
si trova in
segnatura
8 Storico/8
consistenza
9 faldoni
storia istituzionale e biografia
I libretti di risparmio sono documenti rilasciati dalla CR all'atto di stipula di un contratto di deposito, una sorta di banconote con interessi. In essi venivano registrati cronologicamente i versamenti e i rimborsi effettuati, partite che erano registrate anche nei Libri mastri. Erano emessi dalle agenzie e dalle filiali della Cassa di Risparmio di Milano. Alla CCB spettava la competenza sulle modifiche della misura degli interessi e sulle condizioni di deposito e rimborso (cfr. Statuto 1889 e successivi).
I primi libretti vengono emessi dalla CR nel 1823: le norme previste nel piano organico del 12 giugno stabilivano condizioni limite di versamento da un minimo di 1 lira fino a un massimo di 300 lire austriache (limite portato a 250 lire italiane nel 1860) e un interesse pari al 4%, variato nel corso del tempo a seconda delle tipologie dei libretti, delle condizioni economiche dell'istituto e lombarde e del tasso (o saggio) di sconto. Le norme che regolavano il servizio dei libretti sono contenute negli Statuti della CR (e nelle successive modifiche) del 1860, 1889 e1924. Una persona poteva aprire un solo libretto. In generale esistevano due tipologie di libretti: libretti "al portatore", cioè pagabili al possessore indipendentemente dall'intestatario e libretti "nominativi", pagabili all'intestatario. Nel 1881 vennero introdotti libretti nominativi con interesse agevolato per alcune categorie di lavoratori meno abbienti; con lo statuto del 1924 vennero poi aggiunte altre tipologie di libretti.
Le procedure sul servizio dei libretti riguardano: variazioni dei tassi di interessi, "fermo" per casi di furti o smarrimenti, estinzione ed annullamento. La prescrizione dei libretti dopo 40 anni dall'ultima operazione (sancita dagli statuti del 1860 e del 1889) viene dichiarata decaduta nel 1892 con le modifiche apportate allo statuto del 1889 (art. 62 e 63 del 19 maggio 1892), quando si stabilisce la non prescrittibilità dei libretti. Secondo tale modifica, i libretti dopo 30 anni dall'ultima operazione venivano dichiarati "infruttiferi" e cessavano di produrre interessi. Le norme sull'estinzione dei libretti vengono invece introdotte nel 1866, con le modifiche allo Statuto del 1860, e poi ulteriormente modificate nel 1889.
I libretti contenuti nella serie sono principalmente quelli estinti: si tratta degli esemplari sopravvissuti alle periodiche operazioni di scarto (cfr. "Custodia dei libretti e stampiglie in disuso", 1852-1858, in Normali, libretti, 19). I libretti da conservare venivano infatti probabilmente consegnati dalla Ragioneria all'Archivio per essere custoditi secondo specifiche normative, come per esempio quelle contenute nella delibera del C. E. del 15 febbraio 1883 (n. 3133) che stabiliva che venissero mandati al macero i libretti estinti dal 1823 al 1851, ma che venissero conservati i 24 libretti emessi nel 1823 e 6 per ciascuno degli anni successivi (cfr. Provvidenze generali, miscellanea, n.14).
I primi libretti vengono emessi dalla CR nel 1823: le norme previste nel piano organico del 12 giugno stabilivano condizioni limite di versamento da un minimo di 1 lira fino a un massimo di 300 lire austriache (limite portato a 250 lire italiane nel 1860) e un interesse pari al 4%, variato nel corso del tempo a seconda delle tipologie dei libretti, delle condizioni economiche dell'istituto e lombarde e del tasso (o saggio) di sconto. Le norme che regolavano il servizio dei libretti sono contenute negli Statuti della CR (e nelle successive modifiche) del 1860, 1889 e1924. Una persona poteva aprire un solo libretto. In generale esistevano due tipologie di libretti: libretti "al portatore", cioè pagabili al possessore indipendentemente dall'intestatario e libretti "nominativi", pagabili all'intestatario. Nel 1881 vennero introdotti libretti nominativi con interesse agevolato per alcune categorie di lavoratori meno abbienti; con lo statuto del 1924 vennero poi aggiunte altre tipologie di libretti.
Le procedure sul servizio dei libretti riguardano: variazioni dei tassi di interessi, "fermo" per casi di furti o smarrimenti, estinzione ed annullamento. La prescrizione dei libretti dopo 40 anni dall'ultima operazione (sancita dagli statuti del 1860 e del 1889) viene dichiarata decaduta nel 1892 con le modifiche apportate allo statuto del 1889 (art. 62 e 63 del 19 maggio 1892), quando si stabilisce la non prescrittibilità dei libretti. Secondo tale modifica, i libretti dopo 30 anni dall'ultima operazione venivano dichiarati "infruttiferi" e cessavano di produrre interessi. Le norme sull'estinzione dei libretti vengono invece introdotte nel 1866, con le modifiche allo Statuto del 1860, e poi ulteriormente modificate nel 1889.
I libretti contenuti nella serie sono principalmente quelli estinti: si tratta degli esemplari sopravvissuti alle periodiche operazioni di scarto (cfr. "Custodia dei libretti e stampiglie in disuso", 1852-1858, in Normali, libretti, 19). I libretti da conservare venivano infatti probabilmente consegnati dalla Ragioneria all'Archivio per essere custoditi secondo specifiche normative, come per esempio quelle contenute nella delibera del C. E. del 15 febbraio 1883 (n. 3133) che stabiliva che venissero mandati al macero i libretti estinti dal 1823 al 1851, ma che venissero conservati i 24 libretti emessi nel 1823 e 6 per ciascuno degli anni successivi (cfr. Provvidenze generali, miscellanea, n.14).
contenuto
Tipologie: Principalmente libretti di risparmio estinti. Atti, delibere, regolamenti, corrispondenze, modulistica e opuscoli a stampa (concentrati nel faldone n. 9).
Oggetti: Libretti di risparmio estinti, emessi dalle agenzie di Milano e dalle filiali della Cassa di Risparmio dal 1823 fino al 1969. Ogni libretto riporta il nome del depositante nel frontespizio e nella prima pagina (come da statuto), la data di emissione, le firme del Presidente, di due membri e del segretario della CCB, il sigillo dell'Istituto (in ceralacca prima e dal 1923 cartaceo con l'effigie della seminatrice) e un estratto delle norme in vigore. Internamente i libretti riportano le date e gli importi di ogni singolo versamento e il calcolo degli interessi annuali.
Nel faldone n. 9 si conservano gli atti e le pratiche, con numerose copie di regolamenti, che documentano le procedure di fermo sui libretti, le corrispondenze con la clientela e le innovazioni del servizio dei libretti introdotte negli anni 1922-1924, recepite nello statuto del 1924.
Oggetti: Libretti di risparmio estinti, emessi dalle agenzie di Milano e dalle filiali della Cassa di Risparmio dal 1823 fino al 1969. Ogni libretto riporta il nome del depositante nel frontespizio e nella prima pagina (come da statuto), la data di emissione, le firme del Presidente, di due membri e del segretario della CCB, il sigillo dell'Istituto (in ceralacca prima e dal 1923 cartaceo con l'effigie della seminatrice) e un estratto delle norme in vigore. Internamente i libretti riportano le date e gli importi di ogni singolo versamento e il calcolo degli interessi annuali.
Nel faldone n. 9 si conservano gli atti e le pratiche, con numerose copie di regolamenti, che documentano le procedure di fermo sui libretti, le corrispondenze con la clientela e le innovazioni del servizio dei libretti introdotte negli anni 1922-1924, recepite nello statuto del 1924.
passaggi di proprietà
Provenienza: Servizio Segreteria Generale - Ufficio Protocollo e Archivio
date di versamento
2001
criteri di ordinamento
Il materiale documentario di cui si compone la serie è stato completamente riordinato. La serie si presentava composta di due tranches di complessivi 8 faldoni, numerati entrambe da 1 a 4 e di un ultimo faldone senza numerazione nè titolo. La serie risultava inoltre essere stata ampliata tramite l'aggiunta di altri libretti a quelli già esistenti: la consistenza di questo intervento non è quantificabile in quanto l'Inventario Guida indica solo gli estremi cronologici dei libretti esistenti, non il loro numero. Per questo, l'unico riferimento resta la quantità dei faldoni, descritta in 5 dal Merlo ed accertata in 9 dal censimento in corso.
I libretti nei faldoni erano così collocati: nei primi 4 faldoni (1-4) i libretti erano disposti in ordine cronologico, mentre quelli collocati negli altri (faldoni 5-8) erano in ordine vagamente alfabetico per nome di agenzia; la documentazione miscellanea era contenuta in parte nel faldone n. 4 e in gran parte nel n. 9. Sono stati collocati nel faldone n. 1 i 23 libretti del 1823, gli unici dei quali si sia trovato lo specifico riferimento alla delibera relativa alla conservazione (cfr. la delibera 3133 del 1883 in Provvidenze generali. Miscellanea, n. 14).
Data l'assenza di un criterio unitario e di riferimenti normativi specifici sui diversi momenti di archiviazione dei libretti (probablimente conservati "a campione" e in fasi diverse), si è scelto di ordinare i libretti in ordine alfabetico per nome di filiale e, all'interno di ogni sottogruppo, in ordine cronologico. La documentazione sciolta di carattere miscellaneo è stata concentrata nel faldone n. 9.
Da precedenti lavori di inventariazione si evince che sono stati inseriti i libretti Gaudenzio Meazza 1 luglio 1823; Alessandro Falavigna, 11 ottobre 1823 della sede di Milano e 2 libretti non utilizzati posteriori al 1858.
Sono stati reinseriti nella serie anche 3 libretti provenienti dal museo storico, rispettivamente emessi dalle filiali di Casteggio (1927), Domodossola (1889) e Gallarate (1877).
I libretti nei faldoni erano così collocati: nei primi 4 faldoni (1-4) i libretti erano disposti in ordine cronologico, mentre quelli collocati negli altri (faldoni 5-8) erano in ordine vagamente alfabetico per nome di agenzia; la documentazione miscellanea era contenuta in parte nel faldone n. 4 e in gran parte nel n. 9. Sono stati collocati nel faldone n. 1 i 23 libretti del 1823, gli unici dei quali si sia trovato lo specifico riferimento alla delibera relativa alla conservazione (cfr. la delibera 3133 del 1883 in Provvidenze generali. Miscellanea, n. 14).
Data l'assenza di un criterio unitario e di riferimenti normativi specifici sui diversi momenti di archiviazione dei libretti (probablimente conservati "a campione" e in fasi diverse), si è scelto di ordinare i libretti in ordine alfabetico per nome di filiale e, all'interno di ogni sottogruppo, in ordine cronologico. La documentazione sciolta di carattere miscellaneo è stata concentrata nel faldone n. 9.
Da precedenti lavori di inventariazione si evince che sono stati inseriti i libretti Gaudenzio Meazza 1 luglio 1823; Alessandro Falavigna, 11 ottobre 1823 della sede di Milano e 2 libretti non utilizzati posteriori al 1858.
Sono stati reinseriti nella serie anche 3 libretti provenienti dal museo storico, rispettivamente emessi dalle filiali di Casteggio (1927), Domodossola (1889) e Gallarate (1877).
valutazione e scarto
Nel faldone 9 sono stati scartati copie plurime di libretti in bianco, doppioni di delibere e modulistica.
strumenti di ricerca
Inventario sommario (Ronchini, 2003) e Inventario Guida (Merlo, 1970) limitatamente ai 5 faldoni "originari".
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'Archivio Storico
stato di conservazione
Buono.
fonti complementari
Fonti complementari interne
- Per i mastri delle partite: serie Mastri delle partite su libretti nella serie Protocolli, Rubriche, Mastri, Giornali.
- Per le disposizioni e i regolamenti: serie Normali, Libretti, cartt. 13-20.
- Per l'apertura, la tenuta, la validità e la prescrizione dei libretti: serie Statuti e regolamenti.
bibliografia
- COVA A. e GALLI A. M., La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde dalla fondazione al 1940, Bari, Cariplo Laterza, 1991 (in particolare vol. III, "Leggi e Statuti").