Banco Ambrosiano Veneto
Credito Veneto - Padova [liquidato], 1919 - 1944
si trova in
segnatura
5 BCV/Aggr.
consistenza
15 registri e 1 fascicolo
storia istituzionale e biografia
Il Credito Veneto, società anonima, si costituì a Padova il 4 gennaio 1919 con il capitale di 5 milioni di lire. La società sorse per iniziativa della Federazione Bancaria Italiana (in particolare parteciparono all'atto costitutivo il Credito Nazionale, la Banca Cattolica Vicentina, la Banca Cattolica del Polesine, la Banca Cattolica Atestina, la Banca Cattolica di Udine) con lo scopo di sostenere la ricostruzione post bellica della regione veneta.
Oggetto della società era infatti «l'esercizio di operazioni di banca di ogni genere tendenti in modo speciale a facilitare lo studio e l'esecuzione di progetti, opere, affari comunque interessanti la ripresa, l'assetto, il progresso della vita agricola, commerciale, industriale, finanziaria delle province venete».
Fu nominato amministratore delegato (poi presidente, dal 1924) il direttore generale della Banca Cattolica Vicentina, Nicola Bevilacqua.
Nella seconda metà degli anni Venti la crisi che colpì le banche cattoliche "federate" si abbattè anche sul Credito Veneto. Inizialmente compreso nel gruppo di banche che tra il 1930 e il 1931 sarebbero confluite nella Banca Cattolica del Veneto, ne venne poi escluso insieme alla Banca della Venezia Giulia e al Credito Polesano a causa della situazione di grave dissesto.
I tre istituti dovettero quindi optare per la procedura di concordato preventivo con i propri creditori - avviata nel novembre 1930 - di cui la BCV assunse la garanzia tramite il pagamento dei creditori in contanti e in azioni BCV al portatore.
Il concordato del Credito Veneto venne omologato dal Tribunale di Venezia nel giugno 1932 e il 7 luglio iniziò la liquidazione dell'istituto, conclusasi nel 1944.
Oggetto della società era infatti «l'esercizio di operazioni di banca di ogni genere tendenti in modo speciale a facilitare lo studio e l'esecuzione di progetti, opere, affari comunque interessanti la ripresa, l'assetto, il progresso della vita agricola, commerciale, industriale, finanziaria delle province venete».
Fu nominato amministratore delegato (poi presidente, dal 1924) il direttore generale della Banca Cattolica Vicentina, Nicola Bevilacqua.
Nella seconda metà degli anni Venti la crisi che colpì le banche cattoliche "federate" si abbattè anche sul Credito Veneto. Inizialmente compreso nel gruppo di banche che tra il 1930 e il 1931 sarebbero confluite nella Banca Cattolica del Veneto, ne venne poi escluso insieme alla Banca della Venezia Giulia e al Credito Polesano a causa della situazione di grave dissesto.
I tre istituti dovettero quindi optare per la procedura di concordato preventivo con i propri creditori - avviata nel novembre 1930 - di cui la BCV assunse la garanzia tramite il pagamento dei creditori in contanti e in azioni BCV al portatore.
Il concordato del Credito Veneto venne omologato dal Tribunale di Venezia nel giugno 1932 e il 7 luglio iniziò la liquidazione dell'istituto, conclusasi nel 1944.
contenuto
Tipologie: Atto costitutivo, registri manoscritti (libri verbali, libri contabili, relazioni tecniche), circolari.
passsaggi di proprietà
Provenienza: Archivio Centro Torri (Torri di Quartesolo - Vicenza), versamenti della Contabilità Generale e dell'Ufficio Fidi.
date di versamento
2005/06/28; 2005/07/25
strumenti di ricerca
Inventario sommario GEA (Chiara Guizzi, 2005).
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'Archivio Storico.
stato di conservazione
Buono.
bibliografia
CHIAPPONI Paola, GUIZZI Chiara, «La Banca Cattolica del Veneto e il suo patrimonio archivistico», Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2007, p. 188..