Banco Ambrosiano Veneto
Cassa Rurale di Prestiti Antonio Canova - Possagno (Treviso) [liquidata], 1919 - 1934
si trova in
segnatura
9 BCV/Aggr.
consistenza
1 opuscolo, 4 registri e 1 fascicolo
storia istituzionale e biografia
La Cassa Rurale di Prestiti Antonio Canova si costituì a Possagno (Treviso) come società cooperativa in nome collettivo. In base allo statuto del 1927, aveva per scopo «il miglioramento morale ed economico dei suoi membri mediante atti commerciali, escluso qualunque fine politico» (art. 2). Potevano farne parte soltanto «persone giuridicamente capaci, non escluse le donne che offrano la guarentigia dell'onestà e moralità individuale, che siano buoni cattolici, che sappiano scrivere il loro nome e cognome, che non facciano parte di un'altra società a responsabilità illimitata e che siano parrocchiani di Possagno o vi abbiano abituale dimora» (ivi, art. 4).
La «parte disponibile» degli utili netti sarebbe stata erogata «ad opere cattoliche di comune utilità» (ivi, art. 9).
Nel 1930 «presa visione della situazione creatasi in seguito ai cessati pagamenti dell'istituto Credito Veneto» - che aveva appena avviato la procedura di concordato preventivo per la liquidazione e presso il quale la Cassa aveva in deposito oltre 250.000 lire - il Consiglio di amministrazione deliberò di iniziare le trattative per la «cessione totale dell'azienda» (cfr. verbali del Cda, 26 novembre 1930).
Fu deciso di accettare la proposta di liquidazione offerta dalla Banca Cattolica San Liberale di Treviso che prevedeva l'assunzione da parte dell'istituto trevigiano di tutte le attività e le passività della Cassa.
In seguito all'incorporazione della San Liberale nella Banca Cattolica del Veneto, la liquidazione fu assunta da quest'ultima, e fu condotta dal direttore della sede BCV di Treviso, Ermenegildo Magrin (cfr. verbali del Cda della BCV, 4 gennaio 1932).
Le operazioni di liquidazione si conclusero nel 1934.
La «parte disponibile» degli utili netti sarebbe stata erogata «ad opere cattoliche di comune utilità» (ivi, art. 9).
Nel 1930 «presa visione della situazione creatasi in seguito ai cessati pagamenti dell'istituto Credito Veneto» - che aveva appena avviato la procedura di concordato preventivo per la liquidazione e presso il quale la Cassa aveva in deposito oltre 250.000 lire - il Consiglio di amministrazione deliberò di iniziare le trattative per la «cessione totale dell'azienda» (cfr. verbali del Cda, 26 novembre 1930).
Fu deciso di accettare la proposta di liquidazione offerta dalla Banca Cattolica San Liberale di Treviso che prevedeva l'assunzione da parte dell'istituto trevigiano di tutte le attività e le passività della Cassa.
In seguito all'incorporazione della San Liberale nella Banca Cattolica del Veneto, la liquidazione fu assunta da quest'ultima, e fu condotta dal direttore della sede BCV di Treviso, Ermenegildo Magrin (cfr. verbali del Cda della BCV, 4 gennaio 1932).
Le operazioni di liquidazione si conclusero nel 1934.
contenuto
Tipologie: Statuto, registri manoscritti (libri verbali), corrispondenza.
passaggi di proprietà
Provenienza: Archivio Centro Torri (Torri di Quartesolo - Vicenza), versamento della sede di Treviso.
date di versamento
2005/06/15
strumenti di ricerca
Inventario sommario GEA (Chiara Guizzi, 2005).
consultabilità
Libera, come da regolamento dell'Archivio Storico.
stato di conservazione
Buono.
bibliografia
CHIAPPONI Paola, GUIZZI Chiara, «La Banca Cattolica del Veneto e il suo patrimonio archivistico», Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2007, p. 191.