Aurelia Josz
Aurelia Josz nasce nel 1869 a Firenze in una famiglia ebraica di origine ungherese da parte paterna, primogenita di quattro figli, ha due fratelli, Livio e Italo, e una sorella, Valeria, tutti artisti.
Dopo la laurea in Lettere si trasferisce da Firenze a Milano per insegnare Storia e Geografia nella Scuola normale “Gaetana Agnesi”, adottando metodologie didattiche innovative che descrive anche in due manuali pedagogici di successo.
L’8 dicembre 1902 fonda a Milano la prima Scuola pratica agricola femminile presso la Cascina Frutteto all’interno del Parco di Monza, destinata ad un gruppo di ospiti tra i 13 e 15 anni dell’Orfanotrofio della Stella in corso Magenta. La scuola, trasferita nel 1905 in una sede autonoma a Niguarda, accettava anche le figlie dei piccoli proprietari terrieri con l’obiettivo di dare a tutte le ragazze una formazione professionale specialistica e innovativa in ambito agricolo: per questo Josz chiama a tenere i corsi importanti agronomi italiani e internazionali e introduce attività come la bachicoltura e l’apicoltura.
Negli stessi anni entra a far parte del Gruppo sionistico milanese di Bettino Levi e si impegna nelle campagne per la Pace. Negli anni Trenta, su incarico del Governo, crea in pochi mesi la Scuola agraria di Sant’Alessio in provincia di Roma che viene però affidata ad una direttrice più gradita al regime; a causa del suo rifiuto di prendere la tessera del partito e di firmare il giuramento al fascismo, le autorità tolgono i finanziamenti alla scuola di Niguarda e la privano della carica di direttrice. Nel 1931 abbandona anche l’insegnamento dedicandosi alla saggistica letteraria con opere su Matteo Maria Boiardo e Severino Boezio e descrivendo il suo ideale professionale nel libro La donna e lo spirito rurale. Storia di un’idea e di un’opera. Trasferitasi ad Alassio presso la sorella, verso la fine del 1943 per problemi di salute non riesce a seguire gli altri familiari nella fuga in Svizzera, ma cerca rifugio in un convento di suore, dove viene arrestata, forse per delazione delle suore stesse, il 15 aprile 1944; trasferita nel carcere di Marassi, viene deportata prima nel campo di concentramento di Fossoli e da lì, il 26 giugno 1944, in quello di sterminio di Auschwitz dove è uccisa il 1° luglio, il giorno dopo il suo arrivo, durante le selezioni iniziali.
Dal giugno 2019 le è stata intitolata la scuola agraria all’interno del Parco di Monza, dove una lapide ricorda la sua attività, e dal 2015 le è dedicato un premio di poesia istituito dalla Casa della poesia di Monza.