I beni dei "nemici"
Con l’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940) viene dato all’EGELI anche il compito di sequestrare i beni dei cittadini aventi nazionalità di paesi in guerra contro l’Italia. In Lombardia, come si evince dai documenti d’archivio, la maggioranza dei sequestri riguarda cittadini francesi, inglesi, americani (dopo il 1942) e in misura minore greci e turchi. Fra questi si annoverano anche cittadini ebrei stranieri o apolidi che si erano rifugiati in Italia per sfuggire alle persecuzioni o che vi si erano trasferiti negli anni ’20 senza prendere la cittadinanza o a cui la cittadinanza era stata revocata per le leggi razziali.
Fra i nemici ci sono cittadini di origine italiana - inglesi, francesi e americani - che conservano nella madre patria piccole proprietà, spesso agricole, in comproprietà con i familiari rimasti in Italia. Le loro corrispondenze offrono una traccia interessante della storia dell’emigrazione italiana.
Va inoltre segnalata la presenza di diversi decreti di sequestro a danno di donne italiane che avevano dovuto prendere la cittadinanza dei mariti stranieri per le norme del diritto di famiglia ma che, spesso, vivevano e risiedevano in Italia da sempre.
Dopo la fine della guerra sono i cittadini tedeschi a subire il sequestro dei loro beni, la netta maggioranza dei quali viene restituita dopo qualche anno, salvo quelli di proprietà statale o di proprietà di cittadini residenti in Germania.